Post su piazza Fascista, Lupo: un errore, io distante da ogni totalitarismo

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Il post inneggiante a piazza Loggia Fascista su Facebook

Dopo le polemiche arriva il momento delle scuse. Con una nota inviata oggi a BsNews, infatti, il consigliere di quartiere filo-leghista Giuseppe Lupo fa un passo indietro rispetto al post Facebook – che tante polemiche ha suscitato – in un cui aveva pubblicato (e poi cancellato) un’immagine di piazza Loggia ai tempi del Fascismo commentando: “La piazza Vittoria che ci piace”, con tanto di emoticon con il braccio destro alzato.

Lupo, nel suo chiarimento, parla di parallelismo ironico non capito e di “boutade indubbiamente poco consona”: “Ho erroneamente ritenuto che l’accostamento potesse in qualche maniera essere uno spunto di riflessione”, dice, “Mi rendo però conto, a mie spese, che certi ragionamenti meritano un’attenzione e una profondità che il tritacarne mediatico e social non riescono a dare”. Inoltre prende “le distanze da ogni ideologia violenta, totalitaria e restrittiva della libertà”.

LA REPLICA INTEGRALE DI GIUSEPPE LUPO

In risposta alle polemiche strumentali di questi giorni, sorte da un post pubblicato indubbiamente con leggerezza, mi sembra doveroso dire la mia, visto che le mie opinioni sono state travisate.
Il riferimento alla Piazza, alla sua folla, voleva essere solo un parallelismo, ironico, alla piazza delle Sardine. La riflessione che facevo, nella calma della Domenica mattina dopo la manifestazione, era su dove portino queste adunate oceaniche di persone, unite principalmente dal trasporto dell’evento collettivo.
Il post ha purtroppo poi travalicato le intenzioni. La mia volontà non era certo quella di toccare in maniera così leggera ferite aperte della storia del nostro Paese e della nostra città. Se qualcuno si è sentito offeso, serenamente posso dire che ha inteso in maniera errata il messaggio sotteso nelle mie, peraltro poche, parole. Nessun inneggiamento, nessun richiamo, nulla di quanto ci è stato ricamato sopra nelle ore successive. Conosco molto bene gli eventi che hanno sconvolto da vicino anche Brescia per permettermi di parlarne come se fosse materia da bar. Allo stesso modo, ho erroneamente ritenuto che l’accostamento potesse in qualche maniera essere uno spunto di riflessione. Mi rendo però conto, a mie spese, che certi ragionamenti meritano un’attenzione e una profondità che il tritacarne mediatico e social non riescono a dare, in quanto la loro logica estrinseca è quella del facile slogan e non quella della riflessione.
Nel prendere le distanze da ogni ideologia violenta, totalitaria e restrittiva della libertà, mi sento pertanto di invitare quanti si sono agitati per una boutade, indubbiamente poco consona e che si prestava ad interpretazioni pretestuose, a rasserenarsi e a ritornare sul clima civile così insistentemente richiamato proprio dal movimento delle Sardine.

Giuseppe Lupo

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2 Commenti

  1. Da poche stolte parole sui social immortalando la piazza fascista ad una replica talmente articolata ed elaborata da suggerirci:”Ma è farina del suo sacco?”. Meglio commentare invece i fatti con una frase spiritosa che recita:”Ormai siamo tutti connessi in rete, il problema è che spesso non è connesso il cervello”…

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