Un “noto imprenditore della Bassa bresciana” è stato denunciato per utilizzo di 55 lavoratori in nero e sfruttamento di manodopera. A darne notizia è l’Ispettorato del Lavoro di Brescia, che – in una nota – dà conto degli ultimi controlli finalizzati al contrasto del lavoro nero, dello sfruttamento di manodopera e dell’evasione contributiva e assicurativa.
L’attività di indagine – svolta dai Carabinieri con funzionari dell’Inps e dell’Inail e coordinata dal sostituto procuratore Marzia Aliatis – ha “accertato” che negli anni dal 2015 al 2019 l’imprenditore avrebbe svolto attività illecite nel settore food e collegati.
“Sono 55 – spiega l’Ispettorato – i lavoratori risultati occupati “in nero” e ben 110 i lavoratori sottoposti a condizioni di sfruttamento, con retribuzioni orarie variabili da 2,50 a 5 euro – a fronte degli 8/9 euro previsti dai contratti collettivi – e orari di lavoro di 10/12 ore settimanali, senza risposi settimanali. Inoltre, non sono state rispettate le norme in materia di sicurezza e i lavoratori venivano controllati a distanza con un sistema di videosorveglianza non autorizzato”.
L’imprenditore è stato denunciato per reati penali e – continua la nota – gli sono state contestate violazioni amministrative per quasi 230.000 euro, nonché omissioni previdenziali e assicurative per circa 500.000 euro. Su richiesta della P.M. titolare dell’indagine, il G.I.P. del Tribunale di Brescia ha disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca del patrimonio aziendale e ha disposto la nomina di un amministratore giudiziario per garantire la continuità dell’impresa e il mantenimento dei posti di lavoro.