Ghedi, è polemica per la presentazione del libro di Chiara Giannini

L'evento - che si terrà abato 25 gennaio, alle 20.30, nella Sala Consigliare del Comune di Ghedi - è promosso dal movimento Ghedi Tricolore

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Ilsindaco di Ghedi Federico Casali

E’ polemica, a Ghedi, per la presentazione del libro “Come la sabbia di Herat”, edito da Altaforte e scritto dalla giornalista Chiara Giannini (nota alle cronache soprattutto per aver scritto il libro biografia dedicato a Matteo Salvini), che racconta i viaggi in zone di guerra dell’autrice con prefazione di Alessandro Sallusti.

L’evento – che si terrà abato 25 gennaio, alle 20.30, nella Sala Consigliare del Comune di Ghedi – è promosso dal movimento Ghedi Tricolore, una delle forze politiche della maggioranza. Ma ha suscitato da subito forti reazioni dall’opposizione, con Rifondazione e Insieme a Sinistra che hanno chiesto al sindaco Federico Casali di impedire la manifestazione. Ma, con una lunga nota, Casali si schiera conbtro ogni censura, ribadendo di voler essere il sindaco di tutti.

IL COMUNICATO DI FEDERICO CASALI

“In tutta sincerità non vedo proprio gli estremi per scatenare una polemica di questa portata. Oltre tutto, sin dall’inizio del mio mandato, ho ribadito che mi ritengo il sindaco di tutti e questo comporta che non voglio censurare iniziative né di destra né di sinistra. Mi sembra giusto che sia lasciata libertà di democratica espressione a tutti, a qualunque corrente appartengano. Premesso questo, vorrei sottolineare che il libro che verrà presentato sabato 25 gennaio non ha niente a che fare con la Giornata della Memoria e con il sacrosanto diritto di ricordare i valori e gli ideali che hanno portato alla decisione di istituire questa ricorrenza. Il mondo non deve dimenticare quello che è successo e su questo, penso, siamo tutti perfettamente d’accordo. Nello stesso tempo, mi preme precisare che la data della presentazione è stata scelta, ancora lo scorso ottobre, solo in base agli impegni dell’autrice che, come tutti possono vedere, proprio in questo periodo è impegnata sulle reti televisive nazionali a promuovere il suo lavoro. E’ stata lei stessa a individuare questo giorno per poterci garantire la sua presenza a Ghedi, non ci sono altri fini dietro questa scelta e non si vuole certo sminuire la vicina Giornata della Memoria, che proseguirà nel suo cammino del tutto staccato con le manifestazioni previste. D’altra parte, però, non vedo alcuna provocazione nel racconto dell’esperienza di una donna che segue i soldati italiani impegnati in Afghanistan e ne descrive la vita e il lavoro quotidiano, il loro inserimento nella realtà locale e tutto quello che è legato alla missione dei nostri soldati. Il ruolo e il significato della presenza in Afghanistan dei soldati italiani ha qualche collegamento con la Giornata della Memoria, i campi di concentramento e lo sterminio degli ebrei? Ritengo proprio di no, così come considero la stessa Chiara Giannini, per non parlare di Alessandro Sallusti, un personaggio conosciuto e credibile, che può offrire una serata interessante venendo a raccontare la sua esperienza personale a Ghedi. La polemica portata avanti in questi giorni si è rivolta in modo particolare alla casa editrice che ha pubblicato questo libro. Si tratta della “Altaforte” e viene detto che il suo “patron”, tale Francesco Polacchi, ha dichiarato di essere “un militante di Casapound”. Ora, al di là della liceità per ciascuno di esprimere in modo del tutto democratico le sue idee, lasciando naturalmente a chi la pensa in modo differente di fare altrettanto, non mi sembra che sia il Comune di Ghedi l’autorità competente a giudicare la casa editrice “Altaforte”. Una volta che si tratta di un’azienda che porta avanti la sua attività secondo le leggi e in modo corretto, non penso si possano fare particolari indagini per cercare di scoprire l’esatta opinione dei suoi titolari. Non per voler smorzare a tutti i costi le polemiche, ma mi sembra una forzatura. In questo caso dovremmo sottoporre ad un’attenta analisi anche le principali testate giornalistiche per vedere se il pensiero dei loro proprietari è corretto o può coesistere con le nostre idee. Non mi sembra che dubbi di questo genere, tanto per fare dei semplici esempi, vengano fatti con il Corriere della Sera o con La Repubblica… Personalmente – è la conclusione del sindaco Federico Casali – non vedo in questa presentazione nessuna provocazione e né, tanto meno, la volontà di sminuire l’imminente Giornata della Memoria. La considero piuttosto una bella occasione per approfondire un tema di attualità che ci verrà raccontato da un’autrice che gode di ampio credito a livello nazionale. Ovviamente tutti possono avere la loro idea, ma ascoltare una testimonianza può sempre offrire motivi di riflessione. La riflessione aiuta a crescere la nostra comunità, la censura e la polemica a prescindere costituiscono un freno per la crescita di tutti. E’ per questo che colgo l’occasione per ribadire a tutti gli interessati, a qualsiasi corrente politica appartengano, di venire a seguire la presentazione del libro che racconta come vivono ai giorni nostri i soldati italiani in Afghanistan. Sarà certamente un bel momento di cultura e di informazione a disposizione di tutti i ghedesi. Con la censura, le prese di posizione e le divisioni è difficile costruire qualcosa di positivo. Naturalmente lunedì 27 sarà per noi ancora un’importantissima occasione di riflessione con la Giornata della Memoria, una celebrazione che, senza dubbio, vede l’Amministrazione Comunale di Ghedi in prima fila nel ricordare a tutti i cittadini un dramma del passato che non può e non deve tornare mai più”.

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