Conad-Auchan, nel supermercato di Roncadelle 46 licenziamenti

Più di 450 gli esuberi nella direzione centrale di Rozzano e molti altri in tutto il resto del Paese

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Sono giornate nere per i lavoratori del supermercato Auchan all’interno del centro commerciale Le Rondinelle di Roncadelle.

Dopo l’accordo Conad-Auchan, con la riconversione di molti punti vendita da insegna Auchan a insegna Conad e l’assorbimento di personale, è arrivata anche la tanto temuta fase dei licenziamenti, che a Roncadelle prevede un taglio di 46 persone.

Più di 450 gli esuberi nella direzione centrale di Rozzano (Milano) e molti altri in tutto il resto del Paese.

Nonostante gli scioperi e le manifestazioni di protesta, purtroppo, nulla di fatto per le 46 persone che saranno licenziate a Roncadelle.

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7 Commenti

  1. Dopo che i grandi supermercati si sono “mangiati” quelli più piccoli che a loro volta si erano “mangiati” i piccoli commercianti storici al dettaglio, adesso tocca ai colossi confrontarsi con l’eccesso di offerta più la diffusione del commercio on line che spopola e desertificherà i centri commerciali. Il tutto, di volta in volta, con un bagno di sangue di occupazione e posti di lavoro e la ricchezza che si concentra nelle mani dei Bezos di turno. La civiltà consumistica va verso il declino e va a braccetto con il declino di interi comparti manufatturieri, la correlata catastrofe ambientale e l’accentuarsi degli squilibri sociali ed economici. Tutto prevedibile ? In gran parte sì: ce la siamo voluta e subita…

  2. La poca o nulla lungimiranza dei sindacati, attaccati solo alla tessera del momento (in quanto poi, nel tempo è stata perduta e quindi ora si buttano sugli stranieri per poter sopravvivere) ha fatto sì che, negli anni passati, si gridava all’evasore e al ladro il piccolo commerciante al minuto. Quello che non chiedeva nulla alle istituzioni, che era oberato di tasse e balzelli dal comune e dalla provincia, che controllava il quartiere, che creava un tessuto di relazioni fondamentale per non trasformarli in dormitori, che faceva a comodo a tutti. Tranne alla politica e ai sindacati che, appunto, per anni li hanno spolpati e criminalizzati. Poi l’arrivo dei supermercati, che portavano oneri ai comuni, non evadevano e creavano nuovi lavoratori dipendenti da “tutelare” come sindacato con l’illusione del posto sicuro a vita e zero responsabilità, li ha fatti chiudere tutti. E, come la voce della minoranza dell’opinione pubblica diceva, tutto si è avverato: nuovi disoccupati con conseguenti nuovi costi sociali, nessuna chance per chi vuole mettersi in proprio, cattedrali nel deserto (freccia rossa, Verolanuova, ecc…), quartieri insicuri e bui, evasione che continua ad esserci, distruzione di territorio. La solita politica sinistroide del prendi e porti a casa subito a scapito di chi viene dopo.

  3. Da 2Il Post” economia- del 28/9/2019:
    Come i grandi sindacati non mancano di ricordare, 17 milioni di lavoratori dipendenti e pensionati pagano le imposte fino all’ultimo centesimo (o quasi) perché i loro datori di lavoro gliele detraggono direttamente dalla busta paga. Ma in Italia ci sono anche più di 5 milioni di lavoratori autonomi, imprenditori e artigiani che possono evadere – e in effetti evadono – percentuali significative di quanto devono allo Stato. Secondo le stime, la tassa più evasa è l’imposta sul reddito (IRPEF) pagata da autonomi e imprenditori: il 63 per cento del dovuto, cioè circa 33 miliardi di euro, non arriva al fisco. Più evasa ancora (in termini assoluti, se non percentuali) è un’altra imposta pagata o intermediata da queste categorie: l’IVA, l’imposta sugli scambi di beni e servizi. Il governo stima che ogni anno circa 35 miliardi di euro di IVA non vengano versati.”

    Quindi l’evasione è colpa dei sindacati, della politica, ecc. non chi non paga. Giusto ?

  4. Probabilmente stradivarius non ha capito quanto ho scritto. Infatti il mio discorso era incentrato sul piccolo commercio che, trent’anni fa, era continuamente additato dalla maggior parte delle forze politiche come la causa principale dell’evasione in italia, e quindi era da non tutelare e da distruggere. Peccato che, una volta distrutti e distrutta la classe media si sono creati nuovi disoccupati e non si è debellata affatto l’evasione. Anzi, I problemi sono aumentati e il divario fra ricchi e poveri ha assunto proporzioni allarmanti. La solita politica sinistroide di criminalizzare una categoria per creare nemici capibili nel quotidiano al popolino. Un po’ come le panzane del centrosinistra a Brescia quando volevano far credere che la metro avrebbe ridotto drasticamente il traffico e l’inquinamento in città. I risultati sono qui da vedere….

  5. Anche i piccoli commercianti hanno evaso sempre ed anche a Brescia e bastava conoscerne i redditi ed i depositi nelle banche cittadine quando gli scontrini fiscali manco esistevano, per capire che “facevano alla grande la loro parte”. Ma sono finiti fuori mercato, anche questo si sa molto bene, per il proliferare dissennato dei centri commerciali, della grande distribuzione e dell’ e-commerce. Vero è pure che l’evasione viene oggi in gran parte anche dalle false fatturazioni ed è questo un drammatico fenomeno assai italico che la digitalizzazione della pubblica amministrazione e dei controlli a distanza potrebbe in parte attenuare. Ma le cifre sono complessivamente troppo elevate per spostare su una parte poltica politica ciò che è imputabile invece ad un paese di furbi, impuniti e con scarsissimo senso della legalità e del dovere di contribuenti in base alle effettive risorse economiche possedute. E allora diciamo anche che l’era berlusconiana, per lorsignori evasori, è stata notoriamente una gran pacchia !

  6. Ancora stradivarius cerca di spostare il discorso su berlusconi e company per non affrontare il problema, nella classica concezione sinistroide del buono e del cattivo che dicevo prima, senza accorgersi di contraddirsi. Infatti, prima afferma che l’italia è un paese di furbi (quindi allora ci mettiamo dentro tutti, autonomi e dipendenti), poi se la prende con berlusconi, come se fossero solo lui e la destra le cause di tutti I mali d’italia, compresa l’evasione. Ma il tema era un altro. Però, già che ci siamo, continuiamo con la lotta all’evasione targata sinistra che altro non fa che complicare la vita ai piccoli senza risolvere il problema alla radice (forse perchè, come dicevo prima e in passato anche la sinistra non vuole eliminarla e cerca solo di buttare fumo negli occhi agli sprovveduti): con l’introduzione dei pagamenti tracciabili per poter accedere alle detrazioni fiscali, tutti, a partire dai dipendenti e dai pensionati (I più colpiti, guarda caso, forse perchè anche loro con questi strumenti evadevano od eludevano le tasse), devono pagare con mezzi tracciabili I propri oneri che poi detraggono col 730 o con il mod. Redditi. Con enormi problemi per chi, penso a molti pensionati, non hanno un conto corrente o un bancomat. Per chi ha conti separati e bancomat cointestati. Per chi ha conti cointestati. Per chi ha prepagate. Per chi è convivente. Per chi sbaglia. Tutta una serie di problemi che alla fine porteranno a pagare in contanti con lo sconto, piuttosto che pagare con mezzi tracciabili e rischiare di non detrarre. È questo il modo della sinistra di fare lotta all’evasione? Colpire I dipendenti? I pensionati? Impedire loro di detrarre?

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