Una persona, come noto, è stata fermata. Si tratta di un giardiniere 28enne di Bedizzole, accusato di aver brutalmente ucciso Francesca Fantoni – forse per un corteggiamento respinto – e di averne poi abbandonato il cadavere in un parco pubblico dello stesso Comune.
A “incastrarlo” sarebbero le telecamere, che lo avrebbero ripreso con la vittima all’esterno di un bar e – mezz’ora dopo – con la felpa sporca, ma anche i vestiti con tracce di sangue trovati nella sua abitazione e alcune testimonianze. L’interessato, che si trova in carcere, continua a negare. Ma ogni giorno spuntano nuovi elementi che sembrano appesantire la sua posizione.
L’ultima è la testimonianza di una barista, sentita da Bresciaoggi, secondo cui nella serata della scomparsa di Francesca, l’accusato dell’omicidio presentava abiti sporchi di fango e diversi graffi sul corpo, che avrebbe giustificato con i presenti parlando di “una caduta sul lavoro”. Se fosse lui l’assassino vorrebbe dire che il 28enne, dopo aver ucciso Francesca, non ha rinunciato nemmeno a recarsi al bar…