Trenta anni di carcere. Tanto ha chiesto il pubblico ministero Carlo Francesco Milesi per Fabrizio Pasini, il sindacalista del Caf Uil che nell’agosto dello scorso anno aveva ucciso la collega di lavoro Manuela Bailo, con cui aveva una relazione, nascondendone poi il corpo in un pozzo delle campagne cremonesi. Prima di partire per le vacanze programmate con la famiglia in Sardegna.
Sulla dinamica della morte, come noto, Pasini ha sempre affermato di aver spinto Manuela al culmine di una lite e che questa sarebbe caduta dalle scale battendo la testa. Ma per l’accusa il sindacalista di Ospitaletto l’avrebbe uccisa deliberatamente, forse addirittura sgozzandola con un coltello (circostanza sempre negata dall’interessato).
Pasini ha scelto nel processo il rito abbreviato, che garantisce all’imputato uno sconto di un terzo della pena, e l’accusa ha chiesto per lui il massimo: 30 anni, appunto. La sentenza è attesa per la fine di febbraio.