Liliana Segre in Regione: mi batto perché non prevalga l’odio

La senatrice Segre è entrata in Aula accompagnata dal Presidente del Consiglio Fermi e dal Presidente della Regione Fontana, accolta da lungo applauso

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Liliana Segre in visita al consiglio regionale, foto da ufficio stampa

Bisogna combattere la narrazione facile dei negazionisti perché è più facile credere che non sia avvenuto nulla e dunque negare che l’uomo possa arrivare a cose indicibili, e nutrire sempre una forte spinta per la vita grazie alla quale sono uscita  viva dalle deportazioni e dagli orrori di Auschwitz”.  E poi ancora: “Mi sono data il compito di fare qualcosa per evitare che il mondo vada verso una deriva d’odio. L’odio nasce dalle parole e dai piccoli gesti quotidiani e poi finisce nell’orrore, come io ho potuto vedere da chi prima l’ha predicato con le parole e poi messo in pratica con i fatti”.  Questi alcuni passaggi della testimonianza della Senatrice a vita Liliana Segre in visita questa mattina in Consiglio regionale.

La senatrice Segre è entrata in Aula accompagnata dal Presidente del Consiglio Alessandro Fermi e dal Presidente della Regione Attilio Fontana, accolta dal lungo applauso dei Consiglieri regionali in piedi nell’Aula del Pirellone.

Nel suo intervento di saluto, il Presidente del Consiglio Alessandro Fermi ha sottolineato come, la con sua semplice presenza, la senatrice Segre “compie un atto importante per tutti noi e per le nostre comunità perché rappresenta una testimonianza in carne e ossa di quegli avvenimenti, tragici, furiosi, funesti, nessun aggettivo puo’ avvicinarsi a descriverli, -ha sottolineato Fermi – che hanno diviso la storia tra il prima e il dopo”.

Fermi, ringraziando Liliana Segre soprattutto per “non aver mai perso la voglia di vivere”,  ha poi aggiunto che “siamo e saremo sempre al suo fianco, e accogliendo il suo invito il prossimo anno Il Consiglio regionale celebrerà il Giorno della Memoria al Binario 21. Dobbiamo – ha concluso – parlare alla coscienza delle giovani generazioni per rribadire sempre come, grazie agli anticorpi della democrazia, abbiamo potuto nascere, vivere e crescere in un società che da oltre 70 anni non conosce la guerra. I nemici da abbattere sono la noncuranza, il disinteresse e l’indifferenza che si alimentano nell’ignoranza della storia e della verità. La Memoria va praticata da tutti noi sempre, non in un unico, per quanto straordinariamente simbolico giorno all’anno”.

Per il Presidente della Regione Attilio Fontanail dramma della Shoah è un vulnus scolpito per sempre nella storia europea e in quella italiana. Siamo chiamati a ricordarlo, a sentircene ancora responsabili, ogni anno, grazie alla Giornata della Memoria e al programma delle iniziative realizzate per allontanare il rischio di due mali terribili: l’oblio e l’indifferenza. Contro oblio e indifferenza  Regione Lombardia c’è: nella vicinanza quotidiana alla comunità ebraica, come nell’appoggio concreto a tante iniziative e istituzioni che lavorano per tenere vivo il ricordo della deportazione e dello sterminio.Ai nostri giovani – ha concluso il Governatore – affidiamo quei valori civili e morali senza i quali il mondo può incorrere in nuovi pericoli”.

Nella sua lunga testimonianza, la Senatrice Liliana Segre ha raccontato “quei giorni bui”, la vita in  famiglia molto semplice”, l’amato nonno Giuseppe e lo zio fascista Amedeo. Poi l’entrata in guerra, i primi bombardamenti su Milano, il tentativo di scappare in Svizzera finito con l’arresto, la polizia in casa e poi quel viaggio in treno, dalla stazione Centrale, fino al lager, “dentro l’orrore”.

“Di una cosa sola posso essere portatrice al Senato italiano – ha evidenziato – e cioè di una mozione contro l’odio in tutte le sue forme e senza distinguo. Io sono contro l’odio, predico pace e libertà”.

La Senatrice ha auspicato infine una visita di tutti i Consiglieri al Binario 21 del Memoriale della Shoah proponendosi come guida “perché è “un luogo – ha detto – che sicuramente non tutti conoscono ma dove io ci sono passata”. Un invito che il Presidente Fermi ha prontamente accolto.

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1 COMMENT

  1. Bene ricordare la storia. Tutta naturalmente. Anche quella dei gulag e delle foibe. Anche quella delle uccisioni di civili da parte dei partigiani salvatori della patria. Anche quella delle guerre sante e religiose volute dalla nostra chiesa e dai scismi. Proprio per non dimenticare cosa sono state, cosa hanno portato e chi ancora oggi rappresenta quelle istituzioni nate sulla guerra e sull’odio. Anche se oggi predicano la bontà e la democrazia….

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