🔴 Panico da Coronavirus, in Lombardia analizzati 100 casi: tutti negativi

Lo afferma in un comunicato stampa l'assessore regionale al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, rassicurando così i cittadini

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Coronavirus, foto generica da Pixabay

“Cento casi analizzati in Lombardia, fino ad oggi tutti negativi. Abbiamo attivato insieme alle ATS le verifiche attive per gli studenti in rientrati dalla Cina, in stretta collaborazione con gli istituti scolastici e le stesse famiglie”.  di tutte le province sul fatto che al momento non esiste alcun allarme, nè alcuna ragione fondata che giustifichi il panico da Coronavirus (di cui le cronache hanno segnalato un caso anche a Roncadelle).

L’assessore Gallera, su invito della stessa Comunità cinese, era ieri in Brianza, dove ha visitato il Centro Ingrosso Cina di Agrate Brianza e alcune aziende di Concorezzo al fine di approfondire le misure sanitarie adottate dalla Regione a scopo preventivo e precauzionale.

“Ho potuto riscontrare un grande preoccupazione da parte degli imprenditori e dei commercianti per la crescente diffidenza nei confronti dei loro connazionali – ha sottolineato Gallera – e contestualmente un forte senso di responsabilita’. Basti pensare che le stesse aziende cinesi che operano in Italia impongono ai propri dipendenti al rientro dalla Cina un periodo di riposo di due settimane, al fine di azzerare il rischio di possibili contagi”.

Lo afferma in un comunicato stampa l’assessore regionale al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, rassicurando così i cittadiniLE PROCEDURE DI SICUREZZA PER GLI STUDENTI CHE TORNANO DALLA CINA

“Grazie alla sollecitazione esercitata nei giorni scorsi dai governatori, e in particolare dal presidente Fontana – aggiunge – sono state disposte dal Ministero della Salute, e attivate da Regione Lombardia, le procedure per la sorveglianza attiva degli studenti al rientro dalla Cina che scelgono volontariamente di astenersi dalle lezioni scolastiche per due settimane a scopo precauzionale. Si tratta di azioni di sistema che coinvolgono gli istituti scolastici, le famiglie (chiamate a verificare la temperatura dei ragazzi piu’ volte al giorno), e le ATS che contattano quotidianamente i genitori e verificano le condizioni di salute dei figli. In caso di necessita’, si attiva il percorso di verifica tramite 112. E’ del tutto inutile lasciarsi sopraffare da inutili allarmismi – conclude l’assessore – poiche’ il nostro apparato sanitario e’ sempre pronto ad intervenire in maniera tempestiva, proteggendo i singoli cittadini, le famiglie e l’intera comunita’”.

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