🆗 Coronavirus, facciamo la nostra parte: compriamo italiano

L'economia bresciana sta risentendo pesantemente degli effetti economici del Coronavirus e delle (doverose) ordinanze delle autorità

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Bandiera italiana
Bandiera italiana

L’appello sta circolando in rete, rilanciato anche da alcuni esponenti politici. E noi lo facciamo nostro. In questo momento di difficoltà, se potete, comprate prodotti (e servizi) bresciani e italiani, o – in tempi di economia globale – quelle realtà anche estere che hanno ricadute concrete sull’economia dei posti in cui viviamo.

L’economia bresciana sta risentendo pesantemente degli effetti economici del Coronavirus e delle (doverose) ordinanze delle autorità. I settori colpiti sono diversi: hotel, agenzie di viaggio, ristoranti, bar, attività commerciali, settore pubblicitario, trasporti, aziende che lavorano con la Cina, solo per citarne alcuni. Molte attività, poi, hanno comunque deciso di fermare temporaneamente le attività non ordinarie in via precauzionale. Il peggio, temono in molti, deve ancora arrivare.

In attesa che Governo e Regione definiscano misure concrete ed efficaci di sostegno all’economia (serve un piano straordinario di rilancio, non solo aiuti a chi è in difficoltà), anche noi possiamo fare la nostra parte. Come?

Innanzitutto mantenendo comportamenti prudenti e rispettosi delle misure igieniche consigliate per non ammalarci, intasando la sanità pubblica. In secondo luogo evitando di fare scorte insensate di prodotti sanitari, sottraendoli così a chi ne ha più bisogno di noi. In terza battuta continuando a vivere: non è vietato andare al bar o al ristorante o a fare shopping, basta farlo rispettando le prescrizioni igieniche e con buon senso.

Infine possiamo fare acquisti più consapevoli e scegliere, ove possibile, prodotti e servizi italiani e bresciani, a partire dall’agroalimentare. O comunque valorizzando quelle attività – pur con sede all’estero – che abbiano ricadute concrete in termini economici o occupazionali sui luoghi in cui viviamo. Certo bisogna informarsi bene e questo implica un impegno maggiore prima dell’acquisto per non fare azioni controproducenti (alcuni esempi banali? Molte componenti delle auto tedesche sono realizzati proprio nel Bresciano, così come su Amazon lavorano molti produttori e commercianti italiani). Non è facile. Ma sarebbe un, piccolo, aiuto concreto alla nostra economia.

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