Legambiente Brescia: la discarica della Vallosa diventi occasione di riscatto

"Da molti anni si sottolinea l’inderogabile necessità di una bonifica integrale della discarica, ma - si legge in un passaggio della lettera - finora è stato previsto solo uno stanziamento per un intervento di copertura"

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Legambiente, foto generica

La discarica della Vallosa di Passirano diventi un’occasione di riscatto per il territorio bresciano. A lanciare l’appello è Legambiente Brescia, che nelle scorse ore ha diffuso un comunicato stampa per chiedere che “si arrivi a trovare la soluzione tecnica più adeguata per una vera bonifica”.

Tra i passaggi principali del comunicato viene ricordato e sottolineato quanto accaduto e quali possono essere le conseguenze: “Riteniamo necessario tenere alta l’attenzione sulla questione della discarica della ex Vallosa di Passirano, riempita negli anni ’70 con rifiuti provenienti dal sito Caffaro e da altre aziende. Le scorie interrate hanno rilasciato Pcb e
altri inquinanti che negli anni sono arrivati alla falda e hanno inquinato il terreno in piena
Franciacorta, con rischi sia per la salute degli abitanti sia per i vigneti e le coltivazioni che
costituiscono un patrimonio economico e ambientale non solo della zona ma di tutto il territorio bresciano”.

La stessa Legambiente sottolinea poi l’importanza di fare una bonifica, anche se ad oggi sono stati fatti solo interventi di copertura: “Da molti anni si sottolinea l’inderogabile necessità di una bonifica integrale della discarica, ma finora è stato previsto solo uno stanziamento per un intervento di copertura (detto anche “capping”) che però riteniamo assolutamente inadeguato e insufficiente. Ricordiamo che anche l’Arpa ha segnalato come la copertura non possa essere sostitutiva degli interventi di bonifica e di messa in sicurezza permanente indispensabili per il risanamento ambientale dell’area. Ad oggi continuano però a mancare provvedimenti adeguati alla gravità della situazione, e a questo proposito non si può continuare a usare l’argomento dei costi per giustificare la mancanza di incisività vista finora: la salute deve essere posta davanti a tutto, e bisogna agire al più presto poiché rinviare la bonifica significa aggravare il problema e produrre ulteriori costi economici e ambientali”.

L’appello finale è quindi quello di trasformare la questione della Vallosa da una dolorosa ferita a un’occasione di riscatto: “Lanciamo quindi un appello perché la ex Vallosa si trasformi da dolorosa ferita a occasione di riscatto per dimostrare un vero cambiamento di sensibilità dopo decenni di avvelenamento di una parte importante della Franciacorta: bisogna chiamare alle proprie responsabilità chi ha inquinato ed è necessario creare una seria coalizione tra istituzioni, associazioni e imprese perché si arrivi a trovare la soluzione tecnica più adeguata per una vera bonifica. Per il bene dei cittadini della zona, della Franciacorta, e dell’intero territorio bresciano”.

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