🔴 Allarme di Confartigianato: con uffici pubblici in smart working l’edilizia è bloccata

Il problema, secondo il numero uno anche a livello regionale Massetti, è rappresentato da «incontri in presenza con il contagocce, disfunzioni e ritardi nei rapporti con gli uffici tecnici comunali di gran parte dei Comuni della nostra provincia»

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Eugenio Massetti, foto da ufficio stampa

«Uffici tecnici comunali irraggiungibili, disfunzioni e gravi ritardi, s’intervenga o sarà crisi irreversibile». È il grido d’allarme che arriva dal mondo dei costruttori e dagli artigiani da parte del presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti a un mese dalla prima lettera ai sindaci con la richiesta «di farsi parte attiva per il recupero di efficienza degli uffici e far ripartire le opere pubbliche e sostenere tutti gli interventi dei privati dando una scossa al settore».

Il problema, secondo il numero uno anche a livello regionale Massetti, è rappresentato da «incontri in presenza con il contagocce, disfunzioni e ritardi nei rapporti con gli uffici tecnici comunali di gran parte dei Comuni della nostra provincia». Un atto di accusa nei confronti dei Comuni e che si fa carico dell’appello delle imprese del settore aderenti a Confartigianato. La richiesta – prosegue il presidente Massetti è «che i Comuni si attivino in interventi per ricostituire l’ordinario rapporto di sinergica collaborazione, nel rispetto dei reciproci ruoli, tra dirigenti e funzionari degli uffici tecnici e tecnici liberi professionisti in una situazione economica molto grave e in cui i fattori tempo, snellimento delle procedure ed efficienza, assumono una rilevanza decisiva». Sotto tiro, in particolare, gli uffici tecnici comunali ancora vuoti nonostante la fine dell’emergenza sanitaria. Massetti ribadisce che «solo la presenza ordinaria del personale negli uffici tecnici, già fortemente limitata per la cronica carenza di organico, può aiutare la ripartenza economica sia per il settore dell’edilizia privata che per il settore delle opere pubbliche».

Dopo l’appello a tutti i sindaci e alle amministrazioni della provincia per richiedere un mese fa l’affidamento diretto e di prossimità degli appalti alle imprese locali di costruzioni, il settore fa i conti con una ripresa appesa ad un filo. Stiamo parlando del settore delle costruzioni e più in generale del “settore casa”.

L’Osservatorio di Confartigianato Lombardia ne ha calcolato gli effetti della leva del Superbonus ristrutturazioni del 110% incluso nel recente DL Rilancio. «Non c’è tempo da perdere. Le imprese artigiane del comparto casa della nostra provincia si trovano ad un bivio: o riparte immediatamente, sostenuta dalle singole comunità locali, oppure è destinata ad una crisi senza fine». Stiamo parlando di un totale di 12.610 imprese artigiane nella sola provincia di Brescia e 20.527 addetti e che da inizio anno ha visto chiudere nel solo primo trimestre 2020, dunque non considerando gli scorsi mesi di lockdown di aprile e maggio, ben 322 imprese delle costruzioni.

Confartigianato, pur giudicando positivo il potenziamento della detrazione prevista in misura pari al 110% delle spese relative a specifici interventi di efficienza energetica e di misure antisismiche lamenta le incertezze sull’ambito di applicazione della norma, oltrechè burocratiche dell’iter che dopo il via libera della commissione Bilancio della Camera con la modifica per includere anche le seconde case, si deve concludere e, soprattutto, oltre alla conversione del decreto, mancano le linee guida dell’Agenzia delle Entrate. «Ottimo discorso, il Superbouns, ottime idee che però vanno concretizzate. Aspettiamo la conversione in legge e le linee guida, per ora restano solo le forti preoccupazioni di una troppo lunga attesa che potrebbe protrarsi almeno sino a settembre per le imprese che sono già sommerse quotidianamente da richieste di preventivi alle quali non è possibile rispondere perché non esistono gli strumenti per farlo e intanto i cantieri sono fermi e cosa che più dispiace – le aziende non possono dare risposte concrete ai cittadini desiderosi di riqualificare i propri edifici» conclude il presidente Massetti.

Ultimo aggiornamento il 31 Marzo 2024 08:27

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