di Ciro Corradini – Le pagelle di Torino-Brescia.
JORONEN 6,5: continua a fare miracoli più di San Gennaro. Prima della fine del campionato secondo me querela con ampia facoltà di prova tutti i difensori che gli stanno davanti perché con il loro comportamento hanno leso la sua onorabilità. Stoico.
SABELLI 5,5: come spesso gli accade uno dei meno peggio di una linea difensiva approssimativa. E’ l’unico che conosce il significato della parola “diagonale” che per qualcun altro è invece incomprensibile come l’aramaico antico.
PAPETTI 5: prova a stare a galla ma sugli episodi decisivi scivola nella fossa delle Marianne. Sul gol del 2 a 1 granata sale e chiude in ritardo sul taglio di Verdi, sul terzo gol di Zaza incespica sui lacci delle scarpe che se arbitrava Irrati dava il rigore al Torino.
MATEJU 5: rimpiango Bilica, l’unico brasiliano – come diceva Mazzone – con i piedi quadrati. Lui i piedi li ha normali ma è tutto il resto a non essere calcisticamente normale. Che questo non sia il suo ruolo è ovvio. Che Verdi lo punti come un bagnino di Rimini le turiste tedesche è scontato. Sul gol del pari è sfortunato, su quello di Belotti distratto, visto che si perde il Gallo. Sulla rete di Zaza rincula come un vecchio winchester invece che chiudere su Meitè che davanti si trova così un’autostrada senza il cartello “stiamo lavorando per voi” che, vista la coda di 14 km potevate fare a meno.
MARTELLA 5: anche la VAR ha un cuore: tocca in area con un braccio non proprio aderente al corpo e la fa franca. Irrati gli avrebbe dato rigore, espulsione e cinque anni di galera senza condizionale. Poi è più distratto di un bimbo di terza elementare l’ultimo giorno di scuola. Sul gol di Verdi è fuori posizione, su quello di Zaza è in vacanza con Alpitour. Su gol di Belotti guarda l’attaccante avversario manco fosse la Gioconda, su quello di Zaza, all’inizio dell’azione si fa saltare come un paletto da Thoeni. Come un alfiere quando si gioca a dama.
BJARNASON 5,5: se ho visto bene, chiede a Lopez, inascoltato, di passare a tre dietro. Si batte e si sbatte. Mette un pallone sulla testa di Torregrossa che potrebbe valere il 2 a 0, e il punto, il set e forse la partita. Però l’autonomia è quella di una auto elettrica: da Brescia a Roma fai fatica ad arrivarci….
TONALI 5: sorry ma di più non riesco a dargli. E’ sfinito. Ormai anche l’elastico delle sue mutande s’è smollato. Tira la carretta da mesi, ha un problema ed ha stretto i denti quasi quanto una mia amica le gambe quando avevo vent’anni. Ad un certo punto alza bandiera bianca e chiede il cambio, lui che come Enrico Toti – eroe della Prima Guerra – era solito lanciare pure la stampella contro il nemico. Emblematico.
DESSENA 5: continua a non entusiasmare. E’ in riserva e non è…Gran Riserva Cuvè Imperiale. Vista la carta d’identità, la carriera e l’esperienza lo vorrei capitano coraggioso e un po’ carogna, stile Capitano Achab con la fiocina in mano in piedi a prua mentre infuria la tempesta. Invece sembra più Pisolo con la barba sfatta in cerca di Biancaneve che intanto è al Supermercato che c’è una offerta 3×2 di mele….
SPALEK 6: almeno corre e si danna l’anima. Poi i limiti sono noti, ma chi può dire che non ci metta impegno e voglia come nessuno ?
DONNARUMMA 5-: gli autori di “Chi l’ha visto ?” hanno chiesto una sua fotografia possibilmente senza paradenti blu. Mai in partita, utile quanto un animalista a preparare lo spiedo. L’ombra della sua ombra. Se al suo posto ci fosse stato Balotelli che cosa avremmo scritto?
TORREGROSSA 7-: avesse segnato di testa il gol del 2 a 0 adesso forse saremmo qui a scrivere un’altra storia. Il primo gol è un gentile omaggio della buona sorte che è cieca, il secondo mancato è figlio della sfiga che, come è noto, ci vede benissimo. Però lui c’è sempre. E’ lì che sgomita, corre e piglia più botte di Antuofermo, ma come Antuofermo resta sempre in piedi, pronto a colpire duro. E chi non ricorda Antuofermo di certo non conosce “The Marvelouse” Marvin Hagler e non sa chi era Duran “Mani di Pietra” o Sugar Leonard, ma questa è un’altra storia….
SKRABB 5: entra nella Tundra di Torino con i cotton fioc per pulire le orecchie ai caribù.
ZMRHAL 5: entra e se ne accorge solo quello che alza il cartello dei cambi.
VIVIANI 4: entra e regala il terzo gol al Torino perdendo palla là dove non è consentito.
NDOY 5: guarda chi si rivede! La notizia vera però è che riesce a non farsi ammonire: clamoroso!GHEZZI SV: entra all’87’ quando ero già a letto….
LOPEZ 5-:….ma marcare Verdi a uomo o studiare qualcosa per non farlo diventare per 90 minuti un fenomeno era così difficile?
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