L’apertura delle scuole alle 9 di mattina rischia di mandare in tilt il sistema del trasporto pubblico. A dirlo è una nota dell’agenzia Tpl di Brescia – il direttore Alberto Croce e il presidente Claudio Bragaglio – che lancia l’allarme sulle possibili conseguenze delle nuove misure anti-Coronavirus definite dal Governo.
“La scelta che è stata fatta dal Governo per l’apertura obbligatoria delle scuole alle ore 9:00 – si legge nel comunicato – risulta del tutto sbagliata ed inapplicabile in quanto dal punto di vista dei trasporti pubblici non sarebbe più possibile garantire quell’equilibrio faticosamente e positivamente raggiunto a Brescia tra scuola e trasporto scolastico. Anche considerando che, da un lato, l’apertura delle scuole verrebbe a coincidere con l’apertura degli uffici, pubblici e privati e delle varie attività commerciali (aumentando l’affollamento dei mezzi) e, dall’altro, inefficace perché in ambito di trasporto pubblico extraurbano la concentrazione degli spostamenti è riconducibile sostanzialmente agli spostamenti dei soli studenti”.
L’agenzia sottolinea inoltre che “con tale modifica verrebbe messo in crisi il sistema definito a livello del Tavolo prefettizio nella nostra Provincia che prevede lo scaglionamento degli accessi (h 8:00/10:00), la flessibilità tra presenza e didattica a distanza (DAD) in rotazione” e che”che lo spostamento dell’orario previsto per le scuole statali e non, e non già per i Centri di Formazione Professionale, lascerebbe del tutto scoperti in fatto di TPL, con l’ingresso alle ore 8:00, un numero elevato di studenti di questo sistema formativo che a tutt’oggi si avvalgono dello stesso trasporto scolastico sia urbano che provinciale”.
“Un ulteriore elemento – continua l’agenzia Tpl – riguarda un radicale cambiamento dell’organizzazione complessa del trasporto bresciano, che prevede nell’ora di accesso l’impiego di 750 pullman (per circa 900 corse se si comprendono i potenziamenti) che hanno assicurato con grande impegno e disponibilità le Aziende di Brescia Mobilità, Brescia Trasporti, Arriva-Sia, Apam, nonché i Lavoratori e le Rappresentanze d’azienda e sindacali”.
Da qui la richiesta di “sollecitare da parte nostra, su questo specifico punto, anche in base ad una esperienza analoga di molte altre Province, anche di Regione Lombardia, una modifica del DPCM, o una esplicita e diversa interpretazione, in particolare per quanto riguarda la non tassativa obbligatorietà dell’orario di apertura delle scuole alle ore 9:00, coinvolgendo anche Tavoli regionali e provinciali con la presenza dei vari soggetti, compresi gli Enti Locali, gli Uffici Scolastici Provinciali e le Organizzazioni Sindacali, per possibili e diverse soluzioni già positivamente sperimentate ed implementate a Brescia ed in altre Province della Lombardia”.
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