🔴 CORONAVIRUS, pasticcio sulla zona rossa, Del Bono: più trasparenza sui dati

Con un lungo post di Facebook, il sindaco di Brescia Emilio Del Bono interviene sull'errore che ha determinato l'errore di collocazione della Lombardia in zona rossa e la sua ricollocazione in zona arancione

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Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono, foto BsNews.it

Con un lungo post di Facebook, il sindaco di Brescia Emilio Del Bono interviene sull’errore che ha determinato l’errore di collocazione della Lombardia in zona rossa e la sua ricollocazione in zona arancione. Criticando in primis la Regione e in seconda battuta il Governo e ribadendo la richiesta di maggiore trasparenza sui dati dell’epidemia di Coronavirus.

IL TESTO DEL COMUNICATO DI DEL BONO

Un giustificato rovente dibattito su chi avrebbe sbagliato a inviare i dati che hanno determinato la classificazione della Regione Lombardia in zona rossa.
Purtroppo (lo dico da Lombardo) oggi leggendo i verbali sembrerebbe la Regione Lombardia, che è stata costretta a “rettificare” al Comitato tecnico scientifico di Roma i propri dati il 20 gennaio (dopo il deposito del Ricorso al TAR).
Chi ha certificato questo errore nella trasmissione? L’Istituto Superiore della Sanità, che come noto non è un organo politico ed elabora dati provenienti dalle singole Regioni.
Ne discendono alcune e poche considerazioni.
Perché quindi gridare alla penalizzazione della Lombardia e politicizzare questi passaggi che sono tecnici, se la Regione sa che i dati vengono forniti dalla Regione stessa e perché adottare l’8 gennaio una ordinanza regionale di chiusura delle scuole superiori sulla scorta di dati considerati preoccupanti, poi rivelatesi non coerenti?
E il Governo, per ciò che riguarda la sua responsabilità, deve ancora affinare e mettere mano ad un sistema più solido e convincente per coniugare salute e sopravvivenza del tessuto economico e sociale. Ci aspettano ancora mesi difficili.
Ecco torno a ribadire ciò che come Sindaci, chiediamo da mesi, trasparenza e rigore sui dati in entrata ed uscita. Solo così le Istituzioni nazionali e regionali si rendono credibili e possono chiedere ai cittadini rigore e rispetto delle misure di contenimento del contagio che è ancora un pericolo alto e reale.
Ora mettiamoci al lavoro per gestire la vaccinazione di massa, l’unico vero strumento per uscire dall’incubo di questa pandemia.
I comuni sono disponibili a mettersi in prima linea per tutto ciò che serve sul fronte organizzativo e della logistica.
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Per chi vuole approfondire riporto il punto della relazione integrale dell’Iss che concerne i dati di sorveglianza in Lombardia
“ il 20 gennaio 2020, la Regione Lombardia ha inviato come di consueto l’aggiornamento del suo DB. In tale aggiornamento si constata anche una rettifica dei dati relativi anche alla settimana 4-10 gennaio 2020.
In particolare, si osserva una rettifica del numero di casi in cui viene riportata una data inizio sintomi e, tra quelli con una data di inizio sintomi, quelli per cui viene data una indicazione di stato clinico laddove assente (Tabella 5). Si nota nei casi comuni al DB del 13 gennaio 2021 e del 20 gennaio 2021 quanto segue:
• il numero di casi in cui è indicata una data inizio sintomi (gli unici inizialmente considerati nel calcolo dell’Rt sympt) è diminuita (da 419,362 a 414,487)
• il numero di casi con una data inizio sintomi e in cui sia segnalato uno stato sintomatico (qualunque gravità) o sia assente questa informazione (inclusi dal calcolo Rt sympt) è diminuito (da 185,292 a 167, 638)
• il numero di casi con una data inizio sintomi e in cui sia dichiarato uno stato asintomatico o vi sia notifica di guarigione/decesso senza indicazione di stato sintomatico precedente (esclusi dal calcolo Rt sympt) è aumentato (da 234,070 a 246,849)
Complessivamente questi cambiamenti riducono in modo significativo il numero di casi che hanno i criteri per essere confermati come sintomatici e pertanto inclusi nel calcolo dell’Rt basato sulla data inizio sintomi dei soli casi sintomatici calcolata al 30 dicembre (14.180 casi sintomatici con data inizio sintomi nel periodo 15-30 dicembre 2020 nel DB 13 gennaio e 4.918 casi sintomatici con data inizio sintomi nel periodo 15-30 dicembre 2020 DB 20 gennaio)”

Ultimo aggiornamento il 3 Aprile 2024 17:39

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