“Il piano di vaccinazione per gli over 80 non comincerà a marzo, come precedentemente annunciato, ma il 24 febbraio. Lo ha precisato la vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare, Letizia Moratti, in una nota. “La nuova previsione – ha spiegato – ci consente di non andare più in sequenza, ma in parallelo. Ai lombardi vogliamo fornire il piano vaccinale più efficace ed efficiente”. Letizia Moratti, dando il suo benvenuto a Guido Bertolaso, ha ricordato la sua “determinazione, concretezza, precisione, entusiasmo e costante passione nonostante la fase di emergenza che il Paese sta attraversando”. E’ importante – ha detto – per motivare la squadra che si occuperà del piano vaccinale, piano che continua ad avere modifiche e aggiornamenti. Il Governo, ad esempio, aveva comunicato di somministrare il vaccino di AstraZeneca alle persone con meno di 55 anni. Oggi, invece, ci è stato detto che si può usare anche con gli over 55. Rispettiamo quello che ci viene detto per garantire il meglio ai lombardi”.
“Il completamento della Fase 1 della campagna vaccinale oggi in corso, ossia la fase inerente gli operatori sanitari, sociosanitari delle strutture di ricovero e cura e degli operatori e ospiti delle Rsa – ha precisato Moratti – è previsto entro il 23 febbraio, con la somministrazione 320.000 vaccini di cui 305.814 già effettuate alla data del 31 gennaio”.
La fase successiva, denominata ‘Fase 1 Bis’ riguarderà 107.425 persone appartenenti a otto categorie, oltre ad altro personale da censire, anche in funzione delle indicazioni del Ministero: Rsd (residenzialità psichiatriche), centri diurni, assistenza domiciliare, farmacisti, dentisti, odontoiatri e confprofessioni varie, sanità militare, Polizia di Stato, ambulatori accreditati e altri medici liberi professionisti, informatori scientifici del farmaco e altro personale da censire.
“E’ in corso una puntuale ricognizione per ulteriori categorie prioritarie – ha puntualizzato – una raccolta delle informazioni di contatto ed è previsto l’inizio delle somministrazioni a partire dal 10 febbraio sulla base delle adesioni”.
“Dopo questa prima fase che era sulla base di target specifici – ha continuato – occorre però chiarire alcuni punti con il Governo. In particolare – ha sottolineato Moratti – serve una Conferenza Stato Regioni nella quale verificare i criteri di distribuzione dei prodotti vaccinali in relazione alla popolazione individuata poiché questo criterio potrebbe generare difformità tra le regioni e non rispondere effettivamente ai bisogni dei cittadini. Per questo sarebbe opportuno avere una definizione centralizzata e condivisa delle priorità per categorie, in modo da poter garantire più uniformità possibile tra le regioni”.
L’avvio della fase massiva, denominata “Fase 2” conferma il canale delle strutture ospedaliere pubbliche e private (hub), aggiungendo quello dei medici di base, delle farmacie, delle strutture cosiddette massive.
“L’ipotesi di categorie prioritarie che potrebbero ricevere per prime i vaccini del contingente AstraZeneca che abbiamo per ora individuato – ha aggiunto la vicepresidente – è quella di appartenenti alle forze dell’ordine, al personale scolastico, al comparto della giustizia e al trasporto pubblico locale”.
“L’avvio della fase massiva previsto a breve – ha specificato la vicepresidente – richiede una capillare comunicazione verso il cittadino. Per questo, entro una settimana, saranno forniti i dettagli delle procedure di adesione e prenotazione e entro due settimane sarà attivo il portale dedicato alla prenotazione delle vaccinazioni. Gli strumenti di raccolta delle informazioni di contatto e adesione, oltre al portale dedicato, saranno inoltre il portale dei medici di medicina generale e dei farmacisti e il contatto diretto tramite call center”.
“E’ nostro obiettivo prioritario – ha aggiunto – pianificare un modello di vaccinazione massiva adatto al territorio e alla popolazione lombarda. Per questo abbiamo già effettuato delle simulazioni e ipotizzato che esso sia scalabile e valutato sulla capacità effettiva di erogare e pianificare. I criteri per la scelta dei potenziali centri territoriali e dell’attività di somministrazione saranno di volta in volta da verificare con gli enti locali. La governance che abbiamo previsto per gestire il piano vaccinale – ha continuato – è composta da una cabina di regia formata dal presidente Fontana, dall’assessore alla Protezione civile, Pietro Foroni, dall’assessore al Welfare, dal commissario speciale Guido Bertolaso e si avvarrà delle competenze degli assessorati al Welfare e alla Protezione civile per la logistica, l’infrastrutturazione, l’esecuzione e il coordinamento delle risorse umane”.
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