Fin dalla notte dei tempi ogni viaggio ha un inizio e una fine.
Un anno fa la pandemia ha completamente stravolto le nostre vite, i nostri ritmi lavorativi e sociali; ha fissato nuove priorità e ci ha imposto un maggior senso di responsabilità.
Per una serie di motivazioni che sono sotto gli occhi di tutti, e che non ha senso ribadire in questa occasione, la ristorazione è stato uno dei settori economici più colpiti da questa tragedia.
Le attività hanno dovuto adeguarsi a nuove regole e limitazioni, per garantire la sicurezza degli avventori e limitare la diffusione dei contagi.
Cambiare pelle, però, non è bastato: alle mosse degli uomini e dell’economia, il virus ha sempre risposto con contromosse troppo rapide e inaspettate, spietate.
Così i nostri vincoli, e le continue chiusure alle quali siamo stati, e siamo tuttora sottoposti, sono diventati tentacoli letali, zavorre insostenibili per proseguire il volo.
Se una parte della ristorazione ha potuto continuare, per costi del prodotto finale, spese vive e tipi di pietanze offerte, a sopravvivere, seppur boccheggiando, con l’asporto e la consegna a domicilio, l’alta cucina ha dovuto piegarsi a dinamiche che spesso ne hanno distorto il messaggio, l’esecuzione e l’esperienza.
Abbiamo provato anche noi, nei mesi scorsi, ad adeguarci, e la risposta di voi clienti è stata meravigliosa: le nostre zuppe di pesce e altri nostri piatti-simbolo hanno riscaldato le vostre case, i riscontri sono stati entusiastici.
E’ stata una medicina per il nostro cuore e per il nostro lavoro, in un momento in cui ci sentivamo parte di un sistema in ginocchio.
Il ristorante “Da Nadia” però, come tutti gli altri, è un’azienda: un’azienda con decenni di storia e lavoro alle spalle, tradizione e passione, che deve fare i conti, concedeteci il gioco di parole, con i conti.
Mentre gli incassi calavano inesorabilmente, le spese sono diventate sempre più insostenibili, specie per una realtà che si fregia di una Stella Michelin, riconoscimento incredibile che da anni abbiamo l’onore di esporre all’ingresso del nostro ristorante.
Affitti, bollette, tasse, obblighi con i dipendenti e i fornitori, sono solo alcune voci di una lista di costi economici che la pandemia ha reso, per come il ristorante “Da Nadia” era strutturato, ingestibili.
E’ a malincuore dunque che vi annunciamo la fine di questo viaggio.
Non della nostra presenza, non del desiderio di farvi assaggiare la mia idea di cucina.
E’ una decisione sofferta, dolorosa, ma anche consapevole, rispettosa di tutti coloro verso cui si hanno degli obblighi.
La situazione attuale non ci consente di proseguire in queste condizioni, ma non vogliamo fermarci.
Affatto. Ci prenderemo del tempo per studiare un nuovo format quando le acque si saranno calmate, per riaprire altrove e ripartire, continuare a proporre le nostre idee, sempre all’insegna di una raffinata semplicità.
Ovviamente cogliamo l’occasione per ringraziare tutte le brigate di cucina, tutto il personale che in sala ha raccontato e spiegato al meglio i piatti e i vini, i nostri affezionati clienti, gli estimatori ma anche i detrattori, quelli che ci hanno spinto ogni giorno a fare meglio, a combattere e a cercare di migliorarci.
Ora però è tempo di deporre momentaneamente le nostre “armi”, gli utensili da cucina.
E’ tempo di aspettare e pensare alla rinascita, perché sappiamo che la fame di pietanze gourmet non morirà mai, così come la nostra voglia di soddisfarla col sorriso sulle labbra, con la tradizione, con la storia del mare di Romagna e della terra del Molise.
E’ stato un viaggio bellissimo ed emozionante e vi ringraziamo per aver marciato al nostro fianco.
Recuperate le energie, noi ripartiremo.
E siamo certi che ci sarete ancora.