di Massimo Reboldi* – Il PD riparte con Enrico Letta, uomo di stile, intelligenza e autorevolezza. Riparte nella consapevolezza della necessità di uno scatto in avanti e di un cambiamento che deve riguardare tutti e non solo il Segretario (come da lui ricordato).
Il tratto distintivo del nuovo corso appare in chiara continuità con il mandato Zingaretti sia dal punto di vista valoriale, che rispetto alla natura e vocazione politica.
I temi infatti su cui il neo-Segretario ha caratterizzato la sua relazione sono stati, su tutti, Europa e Giovani. Per poi concentrarsi sull’emergenza occupazionale e giustizia sociale, inclusione femminile, ambiente, ius soli.
Ma è nel secondo aspetto che il fil rouge con Zingaretti si irrobustisce: Il PD come perno della Coalizione di Centrosinistra. Chi si aspettava un ritorno alla vocazione maggioritaria (rivelata vocazione solitaria) è rimasto deluso: Letta chiarisce infatti che “abbiamo vinto quando abbiamo fatto coalizione, e perso quando siamo andati da soli”. Nessun richiamo ad un “ritorno del PD delle origini”, frase a volte persino abusata -e stravolta nel significato- che spesso viene pronunciata, pure ingenuamente, da chi vorrebbe riferirsi ad una sorta di età dell’oro, che prefigura invece un PD unico interprete del centrosinistra, ostile alla formazione di coalizioni. Quando il PD fece propria la vocazione maggioritaria, va ricordato, raggiunse sì percentuali importanti, il 34% nel 2008 con Veltroni, ma Berlusconi vinse con il 47%.
Va detto, per completezza di analisi, che la natura o vocazione di un partito non può prescindere dal contesto dell’inquadramento istituzionale e della legge elettorale. Contesto attuale che spinge, tra l’altro, partiti affini a correre insieme.
Un PD ancorato nel Centrosinistra quindi (e non altrove!) di cui è elemento aggregatore e regista, non attore solitario volto a inglobare i partiti del campo largo. Un percorso che anche a Brescia con il “Coordinamento del Centrosinistra bresciano” stiamo percorrendo.
Da oltre un anno infatti il rapporto tra i partiti del Centrosinistra e le liste civiche rappresentanti della migliore tradizione del civismo bresciano si è consolidato, dando vita al Coordinamento del Centrosinistra Bresciano, con l’obiettivo di rafforzare l’intesa politica e facilitare l’azione amministrativa dei tanti enti, a partire dalla Loggia e Broletto, dove il Centrosinistra è realtà di governo.
In questi mesi il lavoro è stato mirato al tema sanitario, non solo legato all’emergenza pandemica che stiamo vivendo (che pure abbiamo svolto) ma in ottica progettuale su due direttrici: la riforma della legge 23/2015 (Riforma Maroni) per una inversione di rotta a favore della medicina di territorio e di prevenzione; e la richiesta di valorizzazione e trasformazione degli Spedali Civili a Istituto di Ricerca IRCSS, ad oggi negata da Regione Lombardia.
Un cammino serio, che vede impegnati tutti gli attori del Centrosinistra Bresciano, che ha l’ambizione di proseguire elaborando proposte anche sugli altri aspetti politici e amministrativi che coinvolgono la vita dei cittadini.
* Vicesegreterio provinciale Pd
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