Quali elementi valutare per scegliere una piattaforma di trading

Le piattaforme di trading online sono davvero tante e la sempre maggiore diffusione delle nuove tecnologie mette il trader davanti ad una scelta ampia ed in costante crescita.

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Finanza, foto generica da Pixabay

Le piattaforme di trading online sono davvero tante e la sempre maggiore diffusione delle nuove tecnologie mette il trader davanti ad una scelta ampia ed in costante crescita.

Sembrano ormai storie di un’epoca passata quelle in cui i trader telefonavano ai propri broker per gestire ordini sul mercato. Oggi tutto questo può essere fatto online tramite un sito internet o un’applicazione su smartphone, in maniera del tutto automatizzata

Per scegliere una piattaforma di trading occorre tenere ben presente una serie di principi, abbiamo raccolto per i lettori le migliori linee guida da seguire per fare la scelta giusta riguardo alla piattaforma di trading da utilizzare

Il mito dell’analisi tecnica

Con il termine “analisi tecnica” si va ad identificare quell’insieme di strumenti statistici utilizzati talvolta dai trader per identificare i momenti più propizi per l’acquisto o la vendita di un determinato strumento finanziario.

Semplificando, molti indicatori di analisi tecnica si concentrano sul determinare la probabilità che un certo asset sia in una situazione di “ipercomprato” o di “ipervenduto”, in modo da inserire tramite il proprio broker ordini, rispettivamente, di vendita o di acquisto.

Se si ritiene valida questa strategia, diventa di fondamentale importanza individuare una piattaforma di trading che fornisca una vasta gamma di funzionalità di analisi tecnica ai propri clienti. Molte piattaforme fanno un passo oltre a questo, dando anche un’indicazione circa l’interpretazione (rialzista o ribassista) di un segnale statistico.

L’analisi fondamentale: strumento imprescindibile

Studiare il bilancio di un’azienda (o di uno Stato) come se fosse la cartella clinica di un paziente in ospedale è, da sempre, l’attività preferita di chi predilige l’analisi fondamentale all’analisi tecnica per individuare occasioni di investimento.

L’analisi fondamentale risulta essere più complessa di quella tecnica, non utilizza strumenti più o meno complessi di natura statistica ma richiede una certa comprensione finanziaria circa lo stato di salute di una società quotata o di un’economia.

Non è possibile effettuare un’analisi fondamentale seria senza una buona preparazione – accademica o meno – in economia generale.

Settori economici diversi richiedono parametri di valutazione differenti, sarebbe ad esempio errato valutare con la stessa metodologia il bilancio di una compagnia area e quello di una banca, in quanto, contrariamente alla prima, la seconda ha come materia prima di scambio lo stesso denaro che troviamo all’interno dei suoi dati finanziari.

All’interno di questo contesto, può essere utile per un portale di trading offrire informazioni micro- e macro-economiche costanti e ben strutturate ai propri clienti.

Il fenomeno del social trading

Con l’ingresso dei millennials nel mondo del lavoro, il fenomeno dei social network si sta ritagliando un’interessante fetta di mercato anche nel mondo della finanza.

Il funzionamento delle piattaforme di social trading è piuttosto semplice sul versante della cosiddetta user experience: un utente può iscriversi ad uno di questi portali, depositare una cifra nel proprio portafoglio online e iniziare ad operare sui mercati finanziari tenendo d’occhio la strategia messa in atto da altri utenti.

Sebbene questo tipo di strategia possa essere eseguita in maniera passiva senza alcuna attività di ricerca – con tutti i rischi del caso – il social trading può essere, se utilizzato in maniera critica, uno strumento interessante per muoversi nell’intricato mondo della finanza.

Lo stock picking (i.e. l’attività di selezione di titoli azionari sui quali investire) è un vero e proprio mestiere, e può fare tutta la differenza tra perdere e guadagnare denaro. Mentre una volta il raccoglimento di informazioni circa le strategie seguite da altre persone attive sul mercato poteva risultare un processo lento e oneroso, il mondo social ha rivoluzionato tutto.

Va da sé, quindi, che la piattaforma di trading del futuro dovrebbe valutare seriamente la possibilità di consentire ai propri utenti di avere uno scambio di opinioni rapido e, soprattutto, continuo.

Questa caratteristica può incrementare anche la fidelizzazione del cliente verso il portale web, ed è ora che anche le generazioni più mature comprendano che il mondo social rappresenta una vera e propria miniera d’oro, dal momento che l’economia mondiale si sta sempre di più dirigendo verso una valutazione importante del cosiddetto Big Data.

Una piattaforma adatta allo strumento finanziario di interesse

Per selezionare la migliore piattaforma di trading, occorre porsi un’altra fondamentale domanda: il portale individuato è adatto alla negoziazione dello strumento finanziario desiderato?

Facendo un esempio, non sono molte le banche – con alcune interessanti eccezioni – che offrono ai propri clienti, ad esempio, la possibilità di scambiare criptovalute.

Per quanto le criptovalute stiano godendo di un periodo di popolarità senza precedenti, la domanda sopra riportata vale anche per asset finanziari meno popolari (ma, non per questo, meno redditizi). Un altro esempio frequente di titoli che potremmo non trovare facilmente all’interno di una piattaforma di trading online è rappresentato dalla categoria dei derivati finanziari.

Supponiamo di avere una buona cultura finanziaria e di desiderare di puntare su un paio di strategie utilizzando opzioni put e call su azioni quotate, siamo certi che la piattaforma di trading individuata offra davvero tutti questi strumenti?

Infine, alcune piattaforme di trading stanno iniziando ad offrire ai propri clienti – spesso con la stipulazione di contratti premium – la possibilità di accedere al di fuori degli orari tipici di negoziazione.

Mentre una volta solo i grandi operatori potevano accedere alle fasi di pre-market e after-market, questo scenario sta lentamente mutando. Anche questo può essere un fattore discriminante per selezionare un portale di trading online o meno.

Commissioni di investimento: ne vale la pena?

Odiate da generazioni di trader, le commissioni di investimento hanno sempre pesato sui capital gain di tutti, piccoli e grandi investitori.

Non essendo, di norma, le commissioni di investimento imposte da un intermediario finanziario fissate in termini percentuali, ma assoluti, questi costi hanno sempre gravato storicamente più sui piccoli che sui grandi investitori.

Stiamo assistendo, di recente, alla nascita di nuove piattaforme di trading (o, meglio, tornando sul tema precedentemente menzionato, di social trading) che non impongono commissioni di investimento o disinvestimento ai propri utenti.

Mentre da un lato una sempre maggiore concorrenza sul mercato del brokering finanziario non può che giovare ai clienti, con la distruzione di alcuni storici monopoli de facto che hanno fatto il bello ed il cattivo tempo in maniera indisturbata per decenni, occorre effettuare una scelta critica nell’individuazione di una piattaforma di trading.

Non è infatti assolutamente detto che una buona piattaforma sia una piattaforma senza commissioni di investimento. Dietro a questa apparentemente allettante offerta potrebbero nascondersi difficoltà finanziarie del broker e, dato che prima o poi tutti i nodi vengono al pettine, una potenziale bancarotta di quest’ultimo avrebbe un effetto pesante sui clienti.

Il broker migliore è quello che impone commissioni sufficientemente basse da attirare clientela e sufficientemente alte da non andare in difficoltà finanziaria. Se le commissioni nulle dovessero rilevarsi insostenibili (parliamo di un fenomeno ancora recente, i cui effetti saranno da valutare nei prossimi anni), occorrerà prediligere società di brokering solide con commissioni ragionevoli.

Ovviamente, non ci stancheremo mai di ripeterlo, investire (e non solo online) non è un gioco. Per farlo bisogna conoscere anche gli strumenti tecnici e finanziari che si vogliono utilizzare (altrimenti il rischio, o meglio la certezza, è quella di perdere denaro), affidarsi a operatori affidabili e validati dalle autorità europee, conoscere il proprio profilo di rischio e operare sempre in maniera controllata e consapevole.

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