Tre chilogrammi di cocaina e ben 122.000 euro in contanti. E’ quanto sequestrato, al confine tra le provincie di Brescia e Bergamo, dalla Polizia di Stato di Brescia, che ha arrestato un corriere della droga di 25 anni.
L’attenzione del personale della Squadra Mobile, impegnata in normali controlli sul territorio, è stata attirata da un cittadino marocchino che transitava ad andatura sostenuta alla guida di una Volkswagen Touran. Dal controllo non è emerso niente di anomalo, ma il conducente è sembrato particolarmente nervoso e per questo gli agenti hanno deciso di procedere a un’ispezione più approfondita.
L’intuito degli investigatori si è rivelato esatto. Non senza stupore, infatti, i poliziotti hanno scoperto alcuni doppi fondi ricavati sotto i sedili anteriori, che il 25enne marocchino apriva mediante un ingegnoso meccanismo elettronico.
Specie nei lunghi tragitti, le tecniche utilizzate dai corrieri per nascondere la droga sono le più varie. Fra i nascondigli più ricorrenti si segnalano i doppifondi delle valigie, i vani realizzati nei serbatoi e nei cruscotti delle auto, i containers, i barattoli per le conserve e la frutta sciroppata, i tubetti per i dentifrici e le creme, le intercapedini realizzate nelle suole e nei tacchi delle scarpe. Ma non solo.
I vani scoperti all’interno del veicolo dalla Sezione Antidroga della Mobile bresciana erano stati ricavati nello spazio sottostante i sedili anteriori mediante una modifica della carrozzeria e le cavità erano accessibili esclusivamente azionando un ingegnoso sistema idraulico di sollevamento a comando elettromagnetico. In pratica, dopo aver aperto il vano portaoggetti lato passeggero (per alimentare elettricamente il sistema) ed inserito la chiave d’accensione, lo spostamento del magnete sul cruscotto, ha permesso al sedile di sollevarsi, svelando un vano nel quale erano alloggiate quattro buste di nylon termosaldato, contenenti tre chilogrammi di cocaina; cambiando posizione al magnete, quindi, si è azionato il meccanismo per far alzare il sedile passeggero che conteneva, nel vano nascosto, la somma di 122.000 euro.
Un contegno molto sofisticato e costoso certamente realizzato da professionisti. Ora sono in corso le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Brescia, per ricostruire eventuali altre attività illecite realizzate con questo tipo di congegno. Dopo la convalida dell’arresto al cittadino marocchino è stata applicata la custodia cautelare nel carcere Nerio Fischione di Brescia.
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