Il centrosinistra è ancora in alto mare per la successione di Emilio Del Bono, sempre più lanciato verso la candidatura a presidente della Regione. C’è tempo (si vota nel 2023), ma “la confusione sotto il cielo è grande” e – visti i flussi di voto attuali – appare decisamente ardito concludere con Mao che “la situazione è ottima”.
I nomi che circolano, va detto, sono ancora numerosi: comprendono persone interne all’attuale maggioranza di Palazzo Loggia e figure della cosiddetta società civile, d’area e non. Di seguito proviamo a citarli tutti.
LA SOLUZIONE “INTERNA”
La soluzione di continuità, sulla carta, rimane la principale per il centrosinistra. La candidata naturale sarebbe la vicesindaco Laura Castelletti, che però avrebbe già detto di no, mentre in giunta i nomi che circolano solo quelli di Valter Muchetti (uno dei più attivi, ma non mancano i critici) e Federico Manzoni, che però starebbe guardando alla Regione. Nell’elenco c’è anche il presidente del Consiglio Roberto Cammarata, ma qualcuno fa anche i nomi del deputato Alfredo Bazoli (di cui già si era parlato nella precedente tornata) e dell’ex vicesindaco Luigi Morgano, che di Del Bono fu rivale in occasione della prima candidatura a sindaco. Al momento, però, appare sempre più nutrito il fronte di coloro che vorrebbero cercare il successore di Del Bono nella cosiddetta società civile.
LA SOLUZIONE CIVICA
Il sogno di molti, nel centrosinistra, è quello della cosiddetta soluzione civica. In questo caso i nomi che circolano sono davvero tanti, ma per quasi tutti è fortemente dubbia l’accettazione di un’eventuale proposta di candidatura. Soprattutto se non dovesse arrivare in maniera unitaria e particolarmente convinta.
Uno dei papabili – stando ai rumors – è Mario Gorlani, avvocato e docente universitario. E sempre sul fronte universitario da tempo circola il nome di Maurizio Tira, rettore uscente e non ricandidabile. Tra le altre ipotesi, di difficile realizzazione, ci sarebbero quelle di Francesca Bazoli (attuale presidente di Brescia Musei) e un autorevole esponente delle Acli: l’ex presidente nazionale Roberto Rossini, il cui mandato è finito proprio quest’anno. Ancora, c’è chi vorrebbe come candidato l’ex responsabile del dorso bresciano del Corriere della Sera Massimo Tedeschi. Mentre altri citano Giovanni Comboni di A2A e c’è perfino chi – in maniera decisamente ardita – butta lì il nome dell’ex presidente di Confindustria Brescia Giuseppe Pasini (ma non sarebbe l’unico “papabile” dell’associazione) e del presidente regionale di Confartigianato Lombardia (e possibile futuro leader nazionale) Eugenio Massetti.
Tanti nomi. Troppi. E alcuni di pura fantasia. L’obiettivo è restringere il cerchio e anticipare il centrodestra con un nome convincente, che scoraggi candidature di peso sul fronte opposto.
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