Green pass, manifestazioni in tutta Italia ma evitata la paralisi

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ROMA (ITALPRESS) – Tensioni sì, ma per fortuna niente scontri. La giornata del 15 ottobre, segnata sul calendario come ad altissimo rischio per via dell’introduzione obbligatoria del green pass nei luoghi di lavoro, è filata tutto sommato tranquilla. E gli allarmi della vigilia si sono sgonfiati. In migliaia sono comunque scesi in piazza in gran parte d’Italia. I no green pass hanno protestato soprattutto nei luoghi nevralgici del lavoro, come nel caso dei porti di Trieste e Genova. Maggiori tensioni si sono registrate proprio nel porto del capoluogo giuliano dove almeno 5 mila tra portuali e semplici manifestanti hanno inscenato una protesta per fortuna mai degenerata. Già in mattinata i leader del dissenso avevano assicurato che non ci sarebbe stato nessun blocco delle attività lasciando liberi i portuali muniti di green pass di potere accedere al lavoro. Il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga aveva fornito ampie rassicurazioni sul clima. “Il porto funziona, anche se in alcuni passaggi con ranghi ridotti e quindi qualche difficoltà. Ho fatto appello di tenere bassa la temperatura, non arrivare a scontri frontali, perché vorrebbe dire fare un danno economico al Paese. Le istituzioni sono disponibili al dialogo, però all’interno delle regole”, ha detto. Anche se lo stesso Fedriga ha riconosciuto quanto l’eco della protesta abbia provocato dei primi danni economici.

“Oggi abbiamo visto che alcune navi hanno deciso di scegliere altri porti, addirittura alcune navi da crociera hanno deciso di andare altrove. Si capisce il danno che anche un solo giorno di annunci può creare. Neanche di fermo, perchè fortunatamente i portuali hanno deciso di non fare il picchetto fuori dal porto. Si capisce il danno che si crea e quante famiglie possono essere colpite, per questo dico: rimaniamo nelle regole”, ha spiegato. L’assenza dei lavoratori privi di certificato verde ha notevolmente ridotto l’attività nel porto, in uno scalo dove circa il 40% dei portuali non si è ancora vaccinato. La mappa dell’Italia nel giorno dell’introduzione del green pass obbligatorio è piuttosto frastagliata ma in qualche modo omogenea, con la linea del dissenso che non si è mai saldata a quella della violenza. Come a Trieste anche a Genova, Ancona, Palermo, Civitavecchia e negli altri porti italiani l’attività ha subito dei rallentamenti ma non si è mai arrivati alla paralisi totale. Nel resto d’Italia si registrano manifestazioni a Firenze, dove a scendere in piazza, dinanzi Santa Maria Novella, sono state alcune centinaia di persone, tra no vax e studenti contrari alla certificazione obbligatoria. Cori contro il governo, inneggianti alla libertà e a difesa di una fantomatica dittatura sanitaria, sono stati scanditi. Scene simili in molte città, da Torino a Napoli fino a Bologna, dove la manifestazione contro il certificato verde ha richiamato almeno 5 mila partecipanti.

E la protesta fa registrare una data storica per la base di Sigonella, a Motta Sant’Anastasia nel Catanese: si è svolto infatti oggi il primo sit-in dell’aeronautica davanti ai cancelli d’ingresso della base militare italiana contro “il certificato verde a pagamento”. Il presidio, a cui hanno partecipato alcune decine di manifestanti, è stato promosso dal Sindacato aeronautica militare (Siam) e si è svolto stamattina dalle 7 alle 7,25. Ma gli occhi erano rivolti, a quasi una settimana dagli scontri di sabato scorso, sulla capitale. Qui, per motivi di sicurezza la manifestazione dei No green pass è stata spostata al Circo Massimo. Secondo i dati della Questura, al sit-in, organizzato dal gruppo “sentinelle della Costituzione” hanno partecipato circa 1500 persone. Non si sono registrate tensioni. Tra le note a margine il boom dei certificati scaricati, ben 850.094 i green pass emessi alle 19, per poco più di 632 mila tamponi effettuati. Soddisfazione è stata espressa dal governo attraverso il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, che ha voluto soprattutto sottolineare “il senso di responsabilità e organizzazione flessibile e intelligente” dei dipendenti del pubblico impiego.

(ITALPRESS).

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