In Italia abbiamo la fortuna di ospitare centinaia di caffetterie storiche che mantengono il loro fascino intatto nel tempo e nel tempo ci portano spesso in lungo viaggio tra arredi, specchi piati e rifiniture d’epoca.
Ma quali sono le caffetterie storiche di Brescia? La “Leonessa d’Italia” ha visto la fondazione di prestigiosi locali. Scopriamone insieme tre tra quelli più rinomati.
Caffetterie storiche a Brescia: Caffè Impero
Sotto i portici di Piazza Vittoria troviamo il Caffè Impero, il cui nome originale era Gran Caffè Nazionale quando aprì nel 1932. L’attuale nome risale al 1935 quando la famiglia Moreschi, già proprietari di altri bar e locali in città, acquistò il locale dandogli nuovo vigore.
Divenne ben presto famoso con l’ironico appellativo di el cafè de le ciapèt per la sua posizione alle spalle del Bigio: la nota scultura realizzata da Arturo Dazzi e raffigurante un giovane fascista negli anni d’oro della destra italiana. Ancora oggi è possibile visitare la caffetteria e ordinare ottimi caffè bollenti immersi nell’atmosfera di un tempo.
Caffè Maffio, oggi Zanardelli 36
Il Caffè Maffio, oggi meglio conosciuto con il nome che prese con la riapertura del 1981 e cioè Zanardelli 36, ha una lunga storia che inizia intorno al 1860.
L’attuale nome deriva dalla sua posizione, lo troviamo infatti sotto i portici di Corso Zanardelli al civico 36. Inizialmente ospitava un salone centrale piuttosto ampio, cinque sale poste al primo piano e altre ancora nel mezzanino. Un locale veramente spazioso per quei tempi!
Arredato con marmi, preziosi specchi, pregiato legno e velluti scuri: un ambiente molto elegante.
Nel 1927 fu completamente rinnovato, e poi ancora dieci anni dopo nel 1937, nonché nel 1964. L’ultima ristrutturazione risale al sopracitato 1981.
Tra le caffetterie storiche di Brescia anche il Caffè della Rossa
Il Caffè della Rossa merita una menzione anche se fu chiuso definitivamente nel 1928.
Fondato a inizio Ottocento, era infatti una storica ed elegante caffetteria di Brescia su Corso Palestro.
Uno dei locali attenzionati dalla polizia asburgica agli inizi dell’Ottocento. Era infatti considerato luogo di ritrovo di «vere combriccole di individui che vagheggiano ancora l’irruzione delle truppe lombarde nei piani lombardi…», così come affermato e documentato da un magistrato austriaco dell’epoca.Nella ristrutturazione del 1888 la storica caffetteria fu rinnovata con importanti investimenti in arredi e specchi estremamente raffinati. Richiamò personalità di spicco, oltre che tantissimi bresciani, fino al giorno della definitiva chiusura.