Cogeme a Rovato, dopo 50 anni “una storia ancora da scrivere”

Si è svolto a Rovato l’incontro promosso da Fondazione Cogeme e Comune con al centro la storia dell’utility nata nel 1970 allo scopo di metanizzare la Franciacorta.  Sono stati ripercorsi alcuni momenti significativi dell’azienda multiservizi mettendo sempre al centro le ricadute sui territori

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Il convegno per i 50 anni di Cogeme, foto da Fondazione Cogeme

Presso il “Salone del pianoforte” di Rovato, venerdì, è andato in scena l’incontro “Cogeme – mezzo secolo a servizio dei Comuni” promosso da Fondazione Cogeme, Comune di Rovato con il patrocinio di Cogeme S.p.A. L’obiettivo della serata era quello di fare il punto circa la situazione dei Comuni e il loro rapporto con il mondo dei Servizi Pubblici, in particolar modo ripercorrendo la storia di Cogeme dal 1970 ai giorni nostri. Con l’intervento di ospiti del mondo accademico, istituzionale e dei diretti testimoni sono stati affrontati alcuni aspetti legati non solo alla storia passata della multiutility, ma anche ai nuovi scenari che il mondo dei servizi pubblici si troverà ad affrontare, anche alla luce delle opportunità offerte dal PNRR.

“La  governance territoriale è uno dei valori aggiunti che l’esperienza di Cogeme ha contribuito a rafforzare, entrando nel modus operandi di molti Amministratori locali, nel patrimonio collettivo e personale delle nostra Comunità” ha detto il Sindaco di Rovato, Tiziano Alessandro Belotti. Ad introdurre la serata è stato  il Presidente di Fondazione Cogeme Gabriele Archetti, che ha spiegato come questi momenti di confronto “aiutino non solo a fotografare la storia di una società, bensì a renderla ancora più attuale alla luce delle complessità e delle nuove sfide che i servizi di pubblica utilità richiedono”.  Uno sguardo dunque al presente e al futuro, affondando le radici in quel mondo delle utility anni Settanta e Ottanta in cui si facevano strada la per­cezione che le città dovessero fornire servizi sempre migliori, la necessità del Paese di darsi una politica energetica e la convinzione piuttosto ge­neralizzata che il settore privato fosse so­stanzialmente estraneo a questi processi. “Le imprese pubbliche locali erano una risposta piuttosto comune, all’in­terno di un quadro dove lo Stato faceva sicuramente la parte del leone” ha illustrato Sergio Vergalli, professore di Politica Economica all’Università degli Studi di Brescia e membro di Fondazione Eni- “in un mondo che si è dato degli obiettivi di lungo periodo sul clima, con uno sviluppo sempre più marcato della economia circolare, una spinta verso l’uso di risorse alternative e comportamenti più” virtuosi”, i servizi pubblici diventano sempre più centrali individuando proprio nel loro elemento fondante lo sviluppo sostenibile. Il perseguimento del bene pubblico deve essere necessariamente sostenibile perché deve garantire un benessere futuro uguale a quello presente”.

Un filo che si riannoda e snoda continuamente, di gestione in gestione e con il susseguirsi di Consigli di Amministrazione che hanno messo al centro “il fornire servizi sempre più utili ed efficaci”, come testimoniato dal già Presidente di Cogeme Angelo Lazzaroni, in veste di relatore d’eccezione e simbolo della Cogeme che fu e di quella che sarebbe stata, passando così di testimone in testimone sino ad arrivare a Giorgio Bontempi, Presidente di LGH, ultima holding “targata” Cogeme (dal 2006, prima dell’acquisizione da parte di A2A) per confluire in un’altra dimensione operativa, presente anche lui all’incontro, “consapevole di essere in debito verso Cogeme, la sua storia, le sue competenze, visione e lungimiranza”.

A raccogliere le testimonianze, in chiusura, il Presidente di Cogeme Spa Dario Lazzaroni che ha snocciolato alcuni dati circa le attuali performance societarie, chiosando: “Analizzare la storia di Cogeme e il suo rapporto con il territorio aiuta a comprendere come sia stata fondamentale la compenetrazione fra la visione degli amministratori locali, la traduzione dei bisogni in servizi pubblici, la restituzione degli utili non solo in termini monetari”.

Il convegno per i 50 anni di Cogeme, foto da Fondazione Cogeme

Alcuni dati storici

1970 Cogeme nasce  come azienda privata del gas, per poi diven­tare partecipata da ASM all’80% già nel 1971. Nello stesso anno as­sume la concessione per la distribuzione gas in 15 comuni della pro­vincia di Brescia, ottenendo in cambio tra l’altro «l’offerta in opzione da parte dell’Azienda Servizi Municipalizzati ai Comuni stessi di me­tà delle proprie quote», prefigurando quindi un’azienda con il 40% del capitale in mano ad ASM, altrettanto in mano ai Comuni e il resto in mano a un privato, il dott. Agostino Covati, unico dei fondatori a rimanere a lungo nell’azienda.  Questa trasformazione dell’azionariato avverrà nel tempo, ma già nell’aprile 1974 molti dei 15 comuni sono azionisti a fianco di ASM.

1976 la sede si sposta da Brescia a Rovato.

1973 estensione dell’oggetto so­ciale a «progettazione, costruzione e gestione di acquedotti, di fogna­ture (compresi gli impianti di depurazione), di impianti di pubblica illumi­nazione e di altri servizi pubblici».

1979 per Cogeme le «iniziative di raccolta, smaltimento e utilizzo dei rifiuti» rappresentano punti qualificanti del piano industriale dell’azienda.

I SERVIZI AD OGGI

Energia (tramite Cogeme Nuove Energie)

Nell’ottica dell’ottimizzazione delle risorse e del risparmio energetico, Cogeme S.p.A., tramite Cogeme Nuove Energie S.r.l., ha deciso di seguire, ove sostenibile, la strada del Teleriscaldamento negli edifici pubblici, ossia il trasporto del fluido riscaldato (acqua) da un unico punto di produzione del calore a più punti di utilizzo anche distanti fra loro, con il vantaggio di maggior sicurezza (c’è un controllo costante a distanza presso l’impianto centralizzato), ecologia (minori emissioni rispetto a tante caldaie) e comodità (il singolo utente non effettua alcuna manutenzione).

Ciclo idrico integrato (tramite la partecipazione societaria in Acque Bresciane)

I servizi legati al ciclo dell’acqua (acquedotto, fognatura e depurazione) sono direttamente gestiti da Acque Bresciane S.r.l., una società interamente pubblica, partecipata da Cogeme S.p.A..

Con delibera 35/2016 del 28/10/2016 il Consiglio Provinciale di Brescia ha deliberato di affidare il Servizio Idrico Integrato alla società Acque Bresciane S.r.l., società a totale capitale pubblico che presenta ogni presupposto soggettivo ed oggettivo per assicurare la piena conformità al modello cosiddetto “in House Providing”. Acque Bresciane S.r.l. attualmente gestisce il Servizi Idrico Integrato della zona Sebino-Franciacorta-Pianura Occidentale, Valle Camonica e Garda Occidentale.


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