🐱 Non solo cani e gatti: Brescia e gli anfibi | 🐶 ANIMALI & ANIMALI /63

Oltre a cani, gatti, furetti e uccellini ci sono persone che possono avere una predilezione o curiosità verso il mondo degli anfibi e decidono così di tenere con sé un appartenente a questa specie.

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Rana, foto generica da Pixabay

di Sara Ferrari – Oltre a cani, gatti, furetti e uccellini ci sono persone che possono avere una predilezione o curiosità verso il mondo degli anfibi e decidono così di tenere con sé un appartenente a questa specie.

Brescia rientra, insieme ad altre città della Lombardia e dell’Italia, nei luoghi studiati per conoscere meglio gli habitat di alcune specie animali. Più precisamente la rivista scientifica internazionale Biological Conservation ha pubblicato un articolo intitolato “The upward elevational shift of pond breeding amphibians following climate warming” in cui scrive del Monte Guglielmo e di alcuni dei suoi abitanti più interessanti: gli anfibi appunto. “A.R.E. Monte Guglielmo” è un’Area di Rilevanza Erpetologica  – istituita il 10 Marzo 2016 dalla Societas Herpetologica Italica (S.H.I). E’ un riconoscimento rilasciato ad aree che presentino importanti popolazioni di anfibi e rettili e in particolare popolazioni di specie protette dalla legislazione Europea. Grazie ai monitoraggi pluriennali condotti dagli autori in questa zona è stato possibile dimostrare con rigore scientifico che gli anfibi sono capaci di rispondere ai cambiamenti climatici spostandosi verso l’alto e in tempi di emergenza climatica questa è di certo una conoscenza di notevole rilievo. Sapere che gli anfibi in libertà sviluppano una capacità di adattamento è un’informazione che contribuisce alla ricerca scientifica e considerata questa loro capacità-sensibilità è altrettanto bene sapere come tutelare e garantire a loro un alloggio adeguato se decidiamo di tenere con noi un appartenente a questa specie adatto alla vita in cattività. E’ sempre più frequente che anche a Brescia infatti, anche i bresciani, portino tra le loro mura di casa questa tipologia come esseri viventi da compagnia.

Allora a fianco di interessanti ricerche scientifiche sappiamo l’abc in merito? Sappiamo chi sono gli anfibi? Sappiamo se si possono allevare a casa?

La parola anfibio significa “in entrambi gli ambienti” o “entrambe le vite”, ecco perché i vertebrati terrestri che vivono per buona parte della loro vita in acqua e che attraversano un periodo di metamorfosi durante il loro sviluppo prendono questo nome. Gli anfibi possono essere trovati in quasi tutte le parti del pianeta, purché ci sia un ambiente umido. Hanno quattro arti mobili e sono ectotermi: cioè regolano la loro temperatura con l’ambiente , vale a dire che sono a sangue freddo, come rettili e pesci, i loro parenti più stretti. Gli anfibi sono per lo più carnivori, rendendosi importanti predatori di insetti,  vermi e generi ancora più piccoli di anfibi. Ma nella fase acquatica possono essere erbivori o fondamentalmente onnivori, a seconda della specie. Una caratteristica comune è il fatto che gli anfibi sono animali ovipari, ossia depongono uova. Deposizione che avviene generalmente in ambienti acquatici. La pelle degli anfibi infatti è molto particolare: non ha squame, peli o una copertura protettiva proprio perchè permeabile all’acqua ed è costituita principalmente da ghiandole. Possono essere di colori diversi e in molti casi i colori sono destinati a favorire la mimetizzazione.

Le presenze più frequenti che si adattano alla vita domestica con i dovuti terrari o terraquari sono le rane,  i rospi, le salamandre, i tritoni e se queste sono le più diffuse, le specie tra le più minacciate in Italia sono due rospi… il Bufo viridis e il Bufo Bufo, quest’ultimo anche nel bresciano. Infatti ogni anno sono richiesti volontari proprio per aiutare la specie del Bufo Bufo che svegliandosi dal letargo si mette in marcia per raggiungere il sito riproduttivo. Si tratta di un breve tragitto che però risulta essere rischioso per gli schiacciamenti da parte degli automobilisti. Questo fenomeno si verifica in genere in marzo e le associazioni a tutela degli animali ne danno sempre notizia per reperire anche risorse umane proprio per la funzione di sorveglianza necessaria in questo mese in alcune zone geografiche.

Ogni specie di anfibi ha ovviamente specifiche esigenze di allevamento ma nella gestione domestica possiamo suddividere gli anfibi in gruppi che richiedono un tipo di ambiente con caratteristiche comuni. Ci sono i terrestri, fossori (che vivono sottoterra), i semiterrestri (semiacquatici), acquatici e arboricoli. Quando si parla di specie da tenere a casa è scontato fare riferimento a quelle che si adattano ad essere allevate in cattività. Per chi vuole attuare questa scelta dovrà informarsi nel dettaglio in merito a parametri tecnici o chimici relativi alle dimensioni delle vasche, alla temperatura dell’acqua o all’intensità del riscaldamento da applicare ed anche all’eventuale esigenza di letargo.

L’adozione rivolgendosi ad associazioni che hanno recuperato anfibi a seguito di abbandoni o maltrattamenti rimane sempre la più etica ed enti come ENPA o OIPA sono molto attivi in tal senso.

Riassumendo, se la vostra scelta è una rana o un rospo o una delle specie adattabili informatevi e per poter avere informazioni più precise una soluzione può essere anche frequentare conoscitori del settore, facendo uscite organizzate per comprendere davvero le esigenze in natura di questi esseri e sapere poi come garantire un adatto alloggio a casa vostra.

LINK UTILI

www.enpa.it

www.oipa.it

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0006320720309691

Centro studi naturalistici bresciani http://www.csnb.it/2.0/index.php/news-1

A BRESCIA…

A Brescia è presente un regolamento denominato “Regolamento comunale di polizia urbana” che nel titolo V si occupa di – MANTENIMENTO, PROTEZIONE E TUTELA DEGLI ANIMALI. Questo significa che sono riportati gli articoli che disciplinano gli aspetti di custodia, cura, utilizzo e convivenza con animali. Più precisamente l’articolo 52 tratta di protezione fauna selvatica. Letteralmente cita “Gli animali selvatici tenuti in cattività devono poter disporre delle condizioni climatiche e ambientali dei luoghi ove si trovano naturalmente le specie; essi devono avere la possibilità, se la natura della specie lo richieda, di una vasca d’acqua, di posatoi sopraelevati di dimensioni tali da permettere all’animale di nuotare, di coricarsi e di ricavare una tana scavandola.”

Il Comune di Brescia attraverso questo regolamento cerca di stabilire delle linee guida per poter tutelare specie domestiche ed anche selvatiche .

Art.45 – Custodia, nutrizione, cura e ricovero degli animali.

Art.46 – Rapporti con i cani.

Art.47 – Mantenimento dei cani.

Art.48 – Centri di addestramento educazione

Art.49 – Rapporti con i gatti.

Art.50 – Colonie feline

Art.51 – Animali randagi.

Art.52 – Protezione della fauna selvatica.

Art.53 – Esposizione di animali.

Art.54 – Spettacoli vietati.

Art.55 – Circhi e spettacoli viaggianti

Art.56 – Premi vincita.

Art.57 – Utilizzo di animali.

Art.58 – Vendita di animali.

Art.59 – Pratiche vietate.

Art.60 – Trasporto di animali su mezzi pubblici.

Art.61 – Animali liberi.

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CHI SONO?

Sara Ferrari Sara Ferrari… Laurea presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Brescia come educatore e specializzazione in colloqui clinici ed attività consultoriali presso l’Università Cattolica passando per il corso di perfezionamento in Psicologia Clinica perinatale. La formazione professionale improntata agli studi psico-socio-educativi è stata applicata lavorando in servizi formativi ed educativi, in particolare in centri rivolti a minori per prevenzione del disagio ed alle famiglie per interventi di riduzione dell’abbandono scolastico.La passione per il gioco con gli animali, che sono per me la dimensione della pace, insieme all’attrazione per l’osservazione e la comunicazione sono i fuochi che mi animano.

PER SEGNALAZIONI, PROPOSTE E SUGGERIMENTI SCRIVETE A: [email protected]

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