È stata inaugurata il 12 marzo al Vittoriale degli Italiani – l’affascinante complesso di edifici, vie, piazze, un teatro all’aperto, giardini e corsi d’acqua eretto dal 1921 a Gardone Riviera sulle rive del lago di Garda da Gabriele d’Annunzio – la mostra “Anselmo Bucci. Ritorno al Vittoriale”.
Oltre trenta le opere esposte insieme a molti inediti provenienti da collezioni private.
Tra queste la spettacolare scultura di Umberto Boccioni, icona del Futurismo, “Forme uniche di continuità nello spazio”. L’opera, in prestito straordinario, è ben nota: una sua rappresentazione compare sul retro delle monete italiane da 20 centesimi e diverse sono le versioni esposte in tutto il mondo.
Il capolavoro, che rappresenta simbolicamente il movimento e la fluidità, rientra in un percorso che accompagna il visitatore attraverso la storia di Anselmo Bucci, figura di primo piano nella storia dell’arte del Novecento italiano, che nel 1933 visitò per la prima volta il Vittoriale. Di questa sua visita privata al Vate restano alcune testimonianze storiche inedite, impresse dall’autore in forma di acquerelli su un album di viaggio, nonché quattro opere pubblicate su Testimonianze per la vita inimitabile di Gabriele d’Annunzio di G. Nicodemi, opera in tiratura limitata del 1943.
Attraverso uno sguardo contemporaneo, la mostra – curata da Giordano Bruno Guerri in collaborazione con l’Archivio Anselmo Bucci di Monza – racconta l’artista svelandone le diverse sfaccettature della personalità, lo spessore intellettuale, la visione culturale, l’impegno come artista “totale” e il ruolo di assoluto protagonista del Novecento italiano. Bucci fu infatti anche scrittore (vinse il premio Viareggio nel 1930 con Il pittore volante), pubblicista (curava settimanalmente una pagina de La Domenica del Corriere) e designer.
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