2.500 uccelli vivi e 104 persone iscritte nel registro degli indagati: è il bilancio dell’indagine dei Carabinieri forestali che porta il nome di «Anello mancante» e che si basa su oltre 500 verifiche effettuate – anche sul territorio bresciano – per contrastare la detenzione illegale di esemplari di avifauna.
Coordinate dal Reparto Operativo – Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati a Danno degli Animali (S.O.A.R.D.A.) del Raggruppamento Carabinieri CITES e condotte dai Carabinieri di tutta Italia, Le operazioni hanno portato anche a 44 sanzioni amministrative per un totale di circa 32.000 Euro.
«Il numero di uccelli rinvenuti, spiegano i Carabinieri Forestali in una nota, evidenzia un business illecito di particolare rilievo, considerato che il valore di mercato di un esemplare “da richiamo” può raggiungere anche i 500 euro».
«Durante i controlli, chiarisce il comunicato dell’Arma, emerge spesso una pratica che, tramite la cattura illegale di uccelli in natura e l’illecita apposizione agli stessi di anelli identificativi contraffatti o inidonei, prevede la successiva commercializzazione degli stessi come esemplari da richiamo per l’attività venatoria o a scopo amatoriale a ignari acquirenti convinti di acquistare legittimamente uccelli di allevamento.»
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