🔴🔴🔴🔴🔴 Borno, la vittima è Carol Maltesi / Charlotte Angie: fermato un 43enne, l’ha fatta a pezzi e congelata | Ecco come è nata l’inchiesta di BsNews.it che ha contribuito alla svolta

Carol Maltesi, classe 1996, era originaria di Busto Arsizio. Nel 2018 era diventata commessa in un negozio di profumi milanese. Poi, nel 2021, aveva deciso di darsi al porno. Di recente aveva annunciato a tutti di volersi ritirare dai set a luci rosse, ma non è chiaro al momento se sia stata lei a fare l’annuncio ai conoscenti o se l’abbiano fatto altri per suo conto.

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Charlotte Angie, l'indagine di BsNews che ha portato alla svolta

(Concediamo fin d’ora la riproduzione dell’articolo o di stralci integrali a patto di citare la fonte con la seguente modalità: Fonte: www.bsnews.it / Brescia news, linkando il nostro sito)

Carol Maltesi, ma nella rete è più nota come Charlotte Angie: nome d’arte con cui l’ex commessa milanese aveva girato diversi film pornografici prima di abbandonare le scene. E’ lei, come confermato dai carabinieri, la vittima del terribile omicidio che si è concluso con l’abbandono del corpo in un dirupo di località Paline, a Borno. Non si avevano sue notizie certe da almeno un mese e il cadavere è stato ritrovato – tagliato in 15 pezzi e inserito in quattro sacchi neri – domenica 20 marzo. E in otto giorni, grazie anche agli elementi forniti dalla nostra redazione, si è arrivati a una svolta sull’identità e ieri uno degli ex partner della donna: un milanese di 43 anni è stato fermato dai carabinieri.

CHI E’ LA PERSONA FERMATA CON L’ACCUSA DI OMICIDIO

Si tratta di un uomo di 43 anni residente nel milanese, sottoposto a provvedimento di fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Brescia, dr.ssa Lorena Ghibaudo, per i reati di omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere.

In particolare, dall’analisi delle telecamere, è emerso che l’auto della donna “era transitata domenica 20 marzo scorso, proprio in territorio di Borno, condotta da un uomo che a sua volta era risultato avere la disponibilità della stessa auto in quanto in precedenza controllato a bordo della stessa”. “Nella giornata di ieri – informano i carabinieri – quest’uomo, amico e vicino di casa della vittima, si presentava ai carabinieri per fornire informazioni circa la donna scomparsa, offrendo circostanze che subito si rivelavano contraddette dalle emergenze investigative fino a quel momento acquisite. Il magistrato ed i carabinieri, che nel frattempo avevano raccolto elementi che collocavano l’uomo in territorio di Borno la mattina di domenica 20, lo sottoponevano ad una serie di contestazioni, anche in sede di formale interrogatorio, svoltosi nel corso della notte alla presenza del difensore. L’uomo decideva quindi di confessare l’omicidio e l’occultamento del cadavere avvenuto a gennaio 2022, prima riponendolo in un congelatore nella casa della stessa vittima e poi, una volta fatto a pezzi, gettandolo nel dirupo di montagna”.

“Il racconto fornito dall’uomo – informano i carabinieri – ha chiarito molti particolari, ma su di essi, il lavoro della Procura di Brescia e dei Carabinieri continua alla ricerca dei riscontri, nel rispetto della presunzione di non colpevolezza della persona sottoposta alle indagini”.

Di seguito trovate (quasi) tutto ciò che sappiamo e che abbiamo ricostruito nell’inchiesta i cui materiali completi sono stati girati ai carabinieri domenica pomeriggio.

CHI ERA CAROL MALTESI / CHARLOTTE ANGIE

Carol Maltesi, classe 1995, ha vissuto a Busto Arsizio e poi si è trasferita a Milano. Nel 2018 è diventata commessa in un negozio di profumi milanese. Poi, nel 2021, ha deciso di darsi al porno. Di recente aveva annunciato a tutti di volersi ritirare dai set a luci rosse, ma al momento non è chiaro nemmeno se sia stata lei a fare l’annuncio ai conoscenti o se l’abbiano fatto altri per suo conto.

Charlotte Angie, l’indagine di BsNews che ha portato alla svolta

La redazione di BsNews.it sapeva il suo nome – e il suo numero di telefono, elemento non secondario come leggerete – dalla mattinata di domenica, quando ha collegato tutti i pezzi del puzzle ed è arrivata alla conclusione che le coincidenze – statisticamente – erano troppe per non segnalare quanto scoperto a chi stava indagando sulla donna. Quindi abbiamo pubblicato un articolo con elementi approssimativi e privo di riferimenti precisi a quella che moltissimi elementi portavano a indicare come la vittima (la definizione: “star del web era volutamente parziale: uno degli elementi per non rendere chiara e univoca l’identificazione), facendo prevalere l’interesse di conoscenti, familiari e investigatori rispetto a quello dei nostri lettori (che siamo certi capiranno), Ora però la notizia è già in possesso di decine di giornali (che correttamente, salvo pochi casi, ci hanno citato quando abbiamo pubblicato il primo articolo) e quindi abbiamo deciso di pubblicare la nostra inchiesta.

CHARLOTTE ANGIE, L’INCHIESTA DI BSNEWS

LA PREMESSA

Prima di avviare la nostra indagine avevamo una convinzione, che avevamo messo nero su bianco (LINK) e che pare essersi rivelata fondata. La vittima era italiana e viveva non lontano da Brescia. In primo luogo, infatti, era difficile immaginare che l’assassino avesse percorso migliaia di chilometri con un corpo di donna massacrato nel baule, con il rischio di essere fermato. In secondo luogo, come noto, le impronte digitali pare non avessero fornito collegamenti precisi: segno che si trattava di una clandestina che non aveva mai avuto un permesso di soggiorno (nemmeno quello temporaneo per turismo: circostanza rarissima). Inoltre il fatto che nessuno avesse riconosciuto dopo una settimana una donna scomparsa con una fisicità tanto visibile (a partire 11 tatuaggi) ci aveva portato alla considerazione che la vittima non potesse essere bresciana, ma di una provincia dove i giornali bresciani non arrivassero.

LE “COINCIDENZE” SCOPERTE DELLA REDAZIONE

La nostra indagine – condotta con metodi tradizionali: telefonate e ricerche web – è partita dalla segnalazione di un lettore, che ci ha riferito di aver sentito parlare su Radio24 (alla trasmissione LaZanzara di Giuseppe Cruciani) di una certa Charlotte Angie, ex commessa che si era data al mondo del porno, e di averne visionato le foto per curiosità. “Stavo sfogliando un giornale al bar”, ha aggiunto, “e alcuni tatuaggi della ragazza mi sembrano identici”.

A quel punto abbiamo iniziato a cercare tutte le immagini della ragazza (tra interviste, foto e filmati erano centinaia) ed è stato subito evidente che almeno 3-4 tatuaggi coincidevano (POI SIAMO ARRIVATI A 8-9). Abbiamo cercato di prendere contatti con tutti coloro che avevano lavorato con lei (intervistatori, registi e agenzie). Qualcuno ci ha risposto e ci ha aggiunto elementi di ulteriore dubbio. “Non la sentiamo da un po’, pare sia uscita dal mondo del porno”, ci ha detto una delle fonti, “non vedo più le sue immagini nemmeno su Instagram”. “Charlotte Angie ha tatuaggi in Inglese perché ha vissuto in un paese anglofono”, ci ha aggiunto un altro indicandoci nuove coincidenze visive. Di più: l’11 marzo era prevista una sua partecipazione a un evento hard a Milano e non si sarebbe presentata.

Abbiamo verificato i profili social e poi siamo riusciti a risalire al vero nome di Charlotte Angie: al profilo Facebook e al cellulare, a cui abbiamo scritto. E la persona che era dall’altra parte della linea – pur parlando a nome della vittima – ha affermato (ma solo in forma scritta) di “stare benissimo”, ma è sparita quando abbiamo chiesto un breve vocale per confermare l’identità di chi era dall’altra parte (non siamo stati gli unici ad avere risposta dopo la morte: a breve vi riporteremo l’altra testimonianza).

Nel frattempo abbiamo verificato i tatuaggi grazie anche agli aiuti ottenuti nel percorso e alle numerose foto e ai video presenti in rete (alcuni con milioni di visualizzazioni): ben 8 su 11 corrispondevano, due erano confondibili e uno non siamo riusciti a trovarlo. > QUI TROVATE L’ELENCO DELLE CORRISPONDENZE TRA I TATUAGGI DI CHARLOTTE ANGIE E IL CORPO RITROVATO <

LA “CONCLUSIONE” DELLA NOSTRA INDAGINE

Le coincidenze, a quel punto erano tantissime. Quante possibilità ci sono che esistano due donne di età compatibile, della stessa altezza e dello stesso peso, con 8 tatuaggi corrispondenti per scritte e collocazione, viventi tra la Lombardia, il Veneto e l’Emilia? Forse – statisticamente – una su diversi milioni o decine di milioni. Inoltre qualcuno ci aveva risposto dal suo numero via Whatsapp, negandoci l’audio. A quel punto – per tutelare i familiari ed eventuali altri soggetti intorno alla donna – abbiamo deciso di pubblicare l’articolo (CHE TROVATE QUI) senza fare nomi e riferimenti precisi e abbiamo consegnato tutto il materiale raccolto ai Carabinieri, nelle mani del colonnello Francesco Tocci e del comandante della compagnia di Breno Filiberto Rosano, che hanno completato il quadro degli elementi con quanto già avevano. Il resto è cronaca di oggi in attesa di comunicazione ufficiali da parte dei Carabinieri.

RINGRAZIAMENTI

La redazione di BsNews.it ringrazia: il lettore che ci ha fatto prima segnalazione (che preferisce restare anonimo), l’avvocato Francesco Corbetta del Foro di Brescia per la consulenza legale e per aver contribuito a trovare alcuni dettagli, tutti coloro che direttamente o indirettamente ci hanno fornito elementi utili al fine di accertare la verità e le forze dell’ordine per l’atteggiamento di correttezza mantenuto, oltre che per la rapidità nelle indagini.

– L’ARTICOLO DI BSNEWS CONTESTUALE ALLA SEGNALAZIONE AI CARABINIERI, CHE GIA’ CONTENEVA I DETTAGLI DELL’INCHIESTA SU CHARLOTTE ANGIE
– L’ARTICOLO CON I DETTAGLI DELL’INCHIESTA SU CHARLOTTE ANGIE CHE ABBIAMO PUBBLICATO SOLO DOPO CHE IL CASO E’ USCITO
– IL DETTAGLIO DEI TATUAGGI DI CHARLOTTE ANGIE E LE CORRISPONDENZE ESATTE
– LA CHAT DI BSNEWS CON CHARLOTTE ANGIE, MA ERA GIA’ MORTA: HA RISPOSTO L’ASSASSINO?
– TUTTI GLI ARTICOLI SUL CASO DELLA SCOMPARSA E LA MORTE DI CHARLOTTE ANGIE

Carol Maltesi, scomparsa


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Ultimo aggiornamento il 16 Aprile 2024 11:56

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