Domani i vertici della sanità lombarda si riuniranno per fare il punto della situazione sui casi di epatite acuta che hanno colpito alcuni giovani nella regione, analizzare i dati e definire le linee guida per gestire il problema. Per ora, va precisato, non c’è alcun allarme, ma l’attenzione è alta e all’Asst è stato già chiesto di segnalare i casi di pazienti under 16 con valori di transaminasi anomali.
EPATITE ACUTA, I CASI NOTI
Come noto, tra i casi più gravi c’è quello di un 11enne bresciano che a inizio mese è stato sottoposto a trapianto di fegato all’ospedale di Bergamo a causa di un’epatite acuta di origine sconosciuta. Le sue condizioni sono stabili. Sempre a Bergamo è ricoverata una bambina di sei anni colpita da epatite acuta, ma anche lei non sarebbe in pericolo di vita.
COSA STA SUCCEDENDO
L’attenzione sul problema è alta anche a livello internazionale. Il 5 aprile, infatti, all’Oms è arrivata comunicazione di dieci casi di epatite con causa sconosciuta su dieci bambini scozzesi under 10 (in precedenza sani per cui si è reso necessario il trapianto di fegato. Dall’analisi dei dati, quindi, sono emersi 108 casi in Gran Bretagna da gennaio e per 8 si è reso necessario il trapianto.
Non è ancora chiaro se ci sia un’epidemia in corso o se sia soltanto aumentata la consapevolezza del problema. Il principale sospettato, secondo l’Oms, rimane comunque l’Adenovirus, che sarebbe tornato a circolare in maniera significativa in alcuni paesi. Ma resta da capire perché si sia associato a forme gravi di epatite nei bambini. Non è comunque anomalo che alcune malattie infettive (varicella e morbillo inclusi) possano avere conseguenze gravi nei bambini.
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