🟢 Brescia, nuovi interventi sul sito Unesco, tra Santa Giulia e Capitolium

Classificati come “strategici” all’interno del Piano sono, in particolare, gli interventi di collegamento (cosiddetto Corridoio UNESCO) tra le due componenti del sito di Brescia, Santa Giulia e l’area archeologica del Capitolium, e il riallestimento della sezione del Museo di Santa Giulia dedicata alla città in epoca romana, entrambi in dirittura di arrivo per la fine del 2022

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Brescia, Capitolium, foto da ufficio stampa Longobardinitalia

È stato presentato nei giorni scorsi il nuovo “Piano di Gestione 2022-2027” del sito seriale UNESCO “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”, che raggruppa le testimonianze architettoniche e artistiche più significative della civiltà longobarda all’apice del suo sviluppo storico, distribuite in sette località di cinque diverse regioni italiane tra cui tra cui a Brescia il complesso di San Salvatore – Santa Giulia, oggi sede del Museo della città, che sarà oggetto di importanti interventi di valorizzazione in collegamento con la vicina area archeologica del Capitolium.

A dieci anni dall’iscrizione del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” all’interno della World Heritage List UNESCO, avvenuta il 25 giugno 2011, l’Associazione Italia Langobardorum, struttura di gestione del “sito di rete, ha avviato il processo di ridefinizione e aggiornamento del Piano di Gestione esistente. L’adozione del nuovo strumento di gestione intende dare un nuovo impulso al lavoro dell’Associazione, in particolare per quanto riguarda l’implementazione delle attività volte alla crescita socio-economica dei territori che ospitano le testimonianze monumentali della civiltà longobarda in Italia, sia dal punto di vista culturale – volte alla conoscenza, conservazione, sensibilizzazione e promozione del patrimonio – sia dal punto di vista turistico.

“Per la stesura del Piano di gestione, il comune di Brescia si è confrontato con diverse realtà cittadine e ha coinvolto più soggetti, appartenenti al mondo della cultura, del turismo, della formazione, dell’educazione, dello sviluppo socioeconomico e della ricerca”, ha messo in evidenza Laura Castelletti, Vicesindaco e Assessore alla cultura di Brescia. “Dal confronto è emersa con evidenza la necessità di attivare specifiche campagne promozionali dedicate al patrimonio UNESCO, unitamente alla valorizzazione dei prodotti territoriali. Le azioni dirette sui beni riguardano interventi di manutenzione e valorizzazione del patrimonio, così come piani specifici di protezione (ad esempio in caso di sisma)”.

Classificati come “strategici” all’interno del Piano sono, in particolare, gli interventi di collegamento (cosiddetto Corridoio UNESCO) tra le due componenti del sito di Brescia, Santa Giulia e l’area archeologica del Capitolium, e il riallestimento della sezione del Museo di Santa Giulia dedicata alla città in epoca romana, entrambi in dirittura di arrivo per la fine del 2022.

A differenza degli altri luoghi longobardi della rete”, ha inoltre sottolineato l’assessore Castelletti,Brescia porta in dote nel Piano di gestione anche le numerose e variegate attività previste dal palinsesto di Capitale italiana della Cultura, ruolo che ricoprirà con Bergamo nel 2023. Il piano di gestione contiene anche gli indicatori per il monitoraggio dello stato di avanzamento dei progetti; nei prossimi mesi verrà trasmesso a Parigi dal Ministero, ad arricchire il ricco dossier alimentato in questi dieci anni dal sito UNESCO dei Longobardi”.

“Il lavoro di aggiornamento del Piano di Gestione, che si propone come guida e punto di riferimento costante per la tutela e valorizzazione di un sito seriale così complesso, come quello dei Longobardi in Italia, in cui intervengono più attori, è stato condotto cercando il coinvolgimento più ampio possibile” ha affermato Antonella Tartaglia Polcini, Presidente Associazione Italia Langobardorum. “Redigere un Piano di Gestione consiste nell’esaminarne le forze e gli attori presenti sul territorio, tanto nel campo culturale quanto in quello socioeconomico e turistico. Lo abbiamo fatto attraverso il coinvolgimento dei diversi soggetti portatori di interesse, non solo delle istituzioni che formalmente fanno già parte della struttura di gestione, ma anche delle comunità locali e dei numerosi soggetti di diversa natura che si sono impegnati nel tempo in contatti e collaborazioni con l’Associazione Italia Langobardorum. Sono state definite le strategie da intraprendere per garantire la valorizzazione e promozione del sito seriale, sia a livello di rete che di singole componenti, per consentire a realtà diverse e distanti tra loro di coordinarsi lavorando con una visione comune e obiettivi condivisi”.

Per individuare e raccogliere i contenuti, che sono poi stati oggetto della stesura del nuovo piano di gestione del sito UNESCO, nel dicembre 2020 è stata infatti organizzata una maratona digitale Longobarda, un vero e proprio Hackathon, che ha coinvolto attivamente i diversi stakeholder territoriali, con l’obiettivo di individuare progettualità e strategie future di valore.

Il nuovo Piano di Gestione, si articola in 13 progetti di rete che coinvolgono congiuntamente i sette territori del sito UNESCO a livello nazionale e numerosi progetti locali, per un totale complessivo di 126 progetti, impostati attorno a cinque tematiche: il miglioramento infrastrutturale, con la creazione di nuovi percorsi e il potenziamento dell’accessibilità ai monumenti; la divulgazione della storia, cultura e del patrimonio intangibile, attraverso ad esempio l’organizzazione di incontri e conferenze, la predisposizione di piani di comunicazione e l’allestimento di mostre in sedi nazionali ed internazionali, che servano a sensibilizzare e diffondere la conoscenza della civiltà longobarda; la collaborazione con scuole, università, enti di ricerca, con l’attivazione di laboratori didattici e la promozione dell’attività di studio dei siti; gli interventi di conservazione e valorizzazione della core zone, con la necessaria pianificazione di azioni di manutenzione e restauro dei beni; gli interventi di valorizzazione della buffer zone e la progettazione socio-economica.

L’Associazione Italia Langobardorum

L’Associazione Italia Langobardorum – formalmente costituita nel 2009 dai Comuni di Benevento, Brescia, Campello sul Clitunno (PG), Castelseprio (VA), Gornate Olona (VA), Cividale del Friuli (UD), Monte Sant’Angelo (FG), Spoleto (PG) e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – è la struttura di gestione del Sito UNESCO; non ha scopo di lucro e si occupa di avviare, coordinare e monitorare le azioni di rete relative alla valorizzazione, promozione e sensibilizzazione del sito UNESCO. Tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, sensibilizzazione delle comunità locali, promozione dello sviluppo socio-economico sono dunque le principali direttrici lungo le quali si sviluppano le azioni che l’Associazione persegue con il supporto degli uffici di coordinamento locale, istituiti dai comuni fondatori e anche attraverso partenariati con soggetti pubblici e privati diversi, al fine di ampliare e sviluppare la “rete longobarda” in un percorso organizzato di interazioni con gli stakeholder dei territori.

Fanno parte del sito seriale Unesco della civiltà longobarda: l’area della Gastaldaga e il complesso episcopale a Cividale del Friuli (UD), il Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo (FG), l’area monumentale con il Monastero di San Salvatore-Santa Giulia a Brescia, il castrum con la Torre di Torba e la Chiesa di Santa Maria Foris Portas a Castelseprio – Torba (VA), la Basilica di San Salvatore a Spoleto (PG), il Tempietto del Clitunno a Campello sul Clitunno (PG) e il Complesso di Santa Sofia a Benevento.

Brescia, Chiostro di San Salvatore, foto da ufficio stampa Longobardinitalia


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Ultimo aggiornamento il 17 Aprile 2024 17:57

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