Turismo sul lago di Garda, la ripresa c’è… e va oltre i numeri

Se la Germania si conferma primo tra i Paesi esteri a scegliere il Benaco per le proprie vacanze (seguita a breve giro dai Paesi Bassi), il 2021 ha osservato un allontanamento del Regno Unito

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La gita con le auto storiche delle sorelle Ferragli sul lago di Garda, foto Alexandra Muresan (fa ufficio stampa)

Nei giorni scorsi il Consorzio Lago di Garda Lombardia ha promosso a Gardone Riviera una tavola rotonda in cui sono stati analizzati i dati del 2021 ed è stata tracciata una riflessione condivisa sul futuro del turismo benacense.

I numeri dicono di 1,4milioni di arrivi lo scorso anno (-26% rispetto al 2019) e 6,5 milioni di presenze (-17%), che – secondo quanto evidenzia una nota – “potrebbero sembrare indici d’affaticamento, ma se consideriamo che la scorsa stagione ha visto il via solo il 1° giugno, senza tra l’altro alcuna indicazione metodologico-sanitaria chiara,  raccontano una fiera e promettente ripresa”.

Elevata si conferma l’utenza prossimale, da tempo al centro dei propositi di settore. Nessun mutamento invece per le regioni che più amano il Garda: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Lazio, nell’ordine, rispecchiano esattamente le indicazioni pre-covid. E se la Germania si conferma primo tra i Paesi esteri a scegliere il Benaco per le proprie vacanze (seguita a breve giro dai Paesi Bassi), il 2021 ha osservato un allontanamento del Regno Unito.  “Anche questo dato, tuttavia – evidenzia il comunicato – dev’essere posto al vaglio di usi e costumi: gli inglesi ricorrono infatti tradizionalmente a tour operator che operano su tempi organizzativi di lungo periodo e si stanno approcciando oggi all’offerta 2023”.

Sta cambiando nel mentre l’offerta ricettiva: sempre più ‘addetti ai lavori’ scelgono di rinunciare al numero di camere in favore di servizi e qualità. Se così il 2021 segnala sul territorio la presenza di 11 alberghi a 5 stelle, l’anno in corso aggiungerà ai primi, ben quattro nuovi pentastellati: cifra della sempre più diffusa attenzione al turista ed alla sua richiesta di qualità. Tre infine, i giorni medi di permanenza dell’utenza italiana contro la settimana degli stranieri: qualcosa che deve insegnare, concordano i presenti, l’importanza della diversificazione di offerte e attenzioni.

LE DICHIARAZIONI

A fare gli onori di casa dal parterre seguito da un folto pubblico, ha provveduto il presidente del consorzio Massimo Ghidelli che ha dato il via alla moderazione di un interessante alternarsi di più professionalità.

Samuele Alghisi, presidente della Provincia di Brescia: “Nonostante veniamo dai dati disomogenei del periodo pandemico, una cosa è certa: il Garda si è distinto per capacità di reinterpretarsi e risultare attrattivo per il turismo di prossimità. Qualcosa di cui da tempo c’era bisogno e su cui il Benaco sta facendo da apripista. Ma si registra anche un’evoluzione prospettica del servizio d’accoglienza che guarda sempre più ad un’utenza diversificata. E se Brescia-Bergamo 2023 è di certo un’occasione da non perdere per portare nuovi fruitori al Garda, auspico allargamento e specializzazione di particolari forme di turismo, come quello enogastronomico, che ha ancora importanti margini di sviluppo. Al contempo urge continuare le già avviate attenzioni verso un turismo destagionalizzato, più costante e dall’ampia platea, meglio distribuito e proiettato sulla provincia tutta. Particolare cura va data infine al personale: se il 2021 segnala una generale crescita del settore e la maggiore attenzione al tema dei servizi, serve formare, riqualificare, dare competenze agli addetti ai lavori, un impegno che noi istituzioni non dobbiamo sottostimare”.

Francesca Cerini, vicepresidente del Consorzio e albergatrice: “Ci aspettavamo che il 2022 vedesse un avvio positivo e la stagione lo sta confermando. Se consideriamo poi che i desiderata si basavano sul fine pandemia ma, mentre quella andava scemando, è purtroppo incalzata la guerra in Ucraina, non possiamo che rivalutare gli attuali progressi del settore. Se il generale clima d’insicurezza mina infatti quella spensieratezza che dovrebbe legarsi a doppio filo alla vacanza, non possiamo che rivalutare ancor più i dati che oggi stiamo analizzando. Come Consorzio promuoviamo da tempo il Garda verso fruitori di prossimità così come europei: la sfida è puntare ora a penetrare gli altri bacini di potenziale interesse, ancor più in un mercato in cui l’offerta di nuove mete aumenta ogni giorno. Al contempo non vanno dimenticate tutte le potenzialità di valorizzazione del lago che, se è vero che passano da arte, storia, enogastronomia e sport, devono a queste dedicare campagne ad hoc che tengano sempre più in considerazione stampa, social e fiere di settore. Servono investimenti e collaborazione con enti locali e sovralocali, serve fare squadra. Dobbiamo dotarci di una nostra specifica, condivisa identità e portarla ovunque”.

Mauro Carrozza, vicesindaco e assessore al turismo di Sirmione: “La stagione 2022, al netto degli imprevisti con cui siamo purtroppo abituati a convivere, dovrebbe essere scritta all’insegna del turismo di prossimità. I dati dell’imposta di soggiorno di Sirmione, del resto, confermano che l’anno scorso ha addirittura superato il 2019 per loro presenze. Cosa fare per alimentare dunque questo trend? Farli stare bene. Non far confliggere quanti scelgono il lago di Garda per la permanenza di giornata con quanti vi si fermano più a lungo, manifestando esigenze diverse. La qualità percepita, del resto, si declina in maniera molto diversa: serve dunque uno sforzo d’approfondimento per cogliere ogni declinazione di bisogno. I turisti, lo sappiamo, oggigiorno cercano turismo esperenziale, ma va compreso con esattezza quale. Senza dimenticare il sentito tema della sicurezza e della tecnologia, sempre più pressante. Servono investimenti, ma bisogna anche tornare a parlare di capitale umano: serve riprendere i lacci della formazione e far crescere la cultura dell’accoglienza attraverso inclusività, attenzioni, visitabilità e servizi”.

Lamberto Tonini, direttore commerciale BCC del Garda: “La pandemia ha portato con sé il sostegno di moratorie sospese, misure cassa integrazione, fondi di garanzia, possibilità di non fare ammortamenti, crediti d’imposta, esenzioni. Ma, cosa da non dimenticare, anche il lief motive “paghiamo i fornitori” che tanto orgoglio deve restituire alla nostra provincia. Abbiamo affrontato il lockdown grazie allo Stato ma anche al nostro senso del dovere: ora non dobbiamo bloccare questo virtuoso meccanismo di reciprocità. Ad oggi gli aiuti pubblici non sono ancora finiti e le aziende danno confortanti segnali di normalità. Per due anni, inoltre, hanno visto tanta liquidità quanto mai prima d’allora, qualcosa che ora risulta prezioso con incremento del costo delle materie prime. Anche alla luce dell’effetto sui bilanci, ora si può dire che il dopo pandemia offra un quadro di sana economia. Tanto lavoro è stato fatto dalle banche in fase emergenziale in una prima fase e tanto è stato significativa la successiva ripresa del ciclo d’investimenti con forma agevolata. Ora, dunque, è il momento di guardare fiduciosi al futuro, investire e credere nelle potenzialità del nostro territorio”.

Giovanna Prandini, produttrice agricola e presidente Ascovilo: “Stiamo vivendo una stagione di ripresa ma tanto c’è ancora da fare perché la nostra offerta turistica sia al passo con i profondi cambiamenti del settore: ancora le esigenze dei viaggiatori non sono soddisfatte a 360°. La domanda esperienziale rimane ancor troppo inosservata e, se l’altissima domanda legata al settore enogastronomico è abbastanza soddisfatta, risente di una mancata o disomogenea proposta culturale: siamo ancora lontani dalla capacità di fare davvero rete. Per tornare ai numeri pre-pandemia manca una risposta corale e sistemica che metta a frutto il tessuto di microeconomia con una proposta organica. Dove nulla sia lasciato al caso, dove tutto sia coordinato perché al turista l’offerta risulti ampia e di facile conoscibilità. Servono strumenti funzionali che guardino e imparino dall’estero. Oggi chi ci amava sta tornando e dobbiamo farci trovare pronti a soddisfarlo, ma al contempo puntare sulla digitalizzazione, mettere in rete informazioni e contenuti. Abbiamo infine troppo a lungo  trascurato il turismo business, quello legato alle fiere: un potenziale di milioni di visitatori che frequentano la nostra provincia per lavoro e che proprio sul Garda è importante trovi proposte di ricettività ad hoc, non ultimo proprio in obiettivo destagionalizzante”.

Michele Benuzzi, imprenditore servizi bike: “Il settore delle biciclette è stato uno dei pochi in controtendenza dal 2019 ad oggi, con un trend stabilizzato a ben 2milioni di biciclette vendute in Europa (in primis tra i Paesi che più amano il Garda). Con l’avvento dell’e-bike, inoltre, l’utenza si è enormemente allargata a nuove età e caratteristiche di ciclista non soltanto tradizionalmente sportivo. L’alto Garda è stato testimone negli ultimi anni, complice la tecnologia e-bike, di un profondo cambio di tendenza: gli utenti hanno iniziato ad avventurarsi anche nell’interno, prima destinazione di soli sportivi. Non solo: quello che oggi sceglie l’e-bike per vivere il nostro territorio è in più, mediamente, più colto, più curioso e disposto a spendere. Desidera fare nuove esperienze ma di contro chiede servizi adeguati. Sono infine cresciuti anche i ciclisti itineranti: più agenzie estere organizzano trasporti dedicati a turisti e bici di proprietà, che sul nostro territorio non devono allora trovare offerte frammentate: dobbiamo fare rete se vogliamo crescere”.


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Ultimo aggiornamento il 15 Aprile 2024 08:20

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