🟢 Omaggio alla 1000 Miglia: oggi tutti con il naso all’insù per i tornado del Sesto Stormo

Alle 13.30 il fragoroso passaggio sulla pedana rossa di viale Rebuffone, di una formazione compatta di velivoli di stanza all’Aerobase di Ghedi

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Uno dei tornado del Sesto Stormo di Ghedi, foto d'archivio

Oggi (mercoledì 15 giugno), alle 13:30, centinaia di visitatori tratterranno il respiro con il naso all’insù durante il fragoroso passaggio, sulla pedana rossa di viale Rebuffone, di una formazione compatta di velivoli Tornado dell’Aeronautica militare, di stanza all’Aerobase di Ghedi.

Il velivoli, uniti al rombo dei motori delle centinaia di vetture d’epoca dallo straordinario valore storico, impreziosiranno la giornata, celebrando la storia e la passione bresciana per il motorismo e l’automobilismo, di cui il “museo viaggiante” è la più visibile testimonianza.

I TORNADO DEL SESTO STORMO

I Tornado hanno compiti d’interdizione e ricognizione. La ricognizione aerea è spesso richiesta a supporto della protezione civile in caso di calamità naturali: terremoti (Amatrice), eruzioni vulcaniche (Stromboli). Lo Stormo ha avuto un ruolo attivo nell’ambito della ricognizione aerea, infatti oltre che nelle esercitazioni e nelle operazioni, le attività di ricognizione e di fotointerpretazione hanno svolto un ruolo essenziale in caso di pubbliche necessità, come ad esempio la ricognizione per la stima dei danni a seguito di calamità naturali o il supporto alle Forze dell’Ordine per il contrasto alla criminalità organizzata Terra dei Fuochi). Altro caso degno di nota è la collaborazione con il Ministero dell’Ambiente nell’estate di quest’anno, quando i Tornado impiegarono la propria capacità ricognitiva nel contrasto a fenomeni di inquinamento inerenti alcune zone esposte al rischio ambientale. Tramite l’acquisizione di immagini e la successiva analisi ed elaborazione è stato possibile controllare abbandoni ed accumuli sospetti di rifiuti al fine di scongiurare eventuali tossici ed anche di accertare la presenza di potenziali sversamenti che interessassero falde acquifere, corsi d’acqua o zone costiere.

Caratteristiche tecniche:

Apertura alare min./max 13,91/8,60 m – lunghezza 16,70 m – altezza 5,95 m – peso massimo al decollo 28.000 kg – impianto propulsivo due turbofan Turbo Union RB.199 Mk.103 da 7.260 kg/s con postbruciatore – velocità massima a bassa quota circa 1.480 km/h (1,2 mach) – tangenza 15.000 m – autonomia 3.800 km (trasferimento) – equipaggio 1 pilota, 1 navigatore – armamento: 2 cannoni cal. 27 mm (1 su IT-ECR), fino a 9.000 kg di carichi esterni (serbatoi ausiliari, pod da ricognizione e designazione bersagli, missili aria-aria AIM-9L Sidewinder, ecc.).


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Ultimo aggiornamento il 27 Marzo 2024 14:57

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