Per l’ufficialità bisognerà attendere l’esito dell’esame del Dna. Ma gli inquirenti hanno pochi dubbi sul fatto che la vittima dell’omicidio di Cologne sia un 40enne kosovaro, fratello del proprietario della Range Rover trovata bruciata nel pomeriggio di lunedì.
Da tre giorni il 40enne, che aveva in uso la vettura, è sparito e non risponde al telefono. E a rendere la vicenda più inquietante ci sono i tormentati rapporti con la Giustizia dell’uomo. Il kosovaro, infatti – secondo quanto riporta l’edizione odierna del Gdb – sarebbe stato recentemente rinviato a giudizio per tentato incendio doloso: avrebbe dovuto essere lui, infatti, l’esecutore del rogo da appiccare a una villa sul lago di Garda appartenente all’ex amministratore delegato di una delle principali catene di supermercati italiane. In precedenza sarebbe anche stato assolto per un’accusa di tentata estorsione (400mila euro) ai danni di un imprenditore e condannato per detenzione di proiettili.
Elementi inquietanti, tanto più se sommati alla dinamica dell’omicidio, che fa pensare a un contesto criminale ben organizzato. Sull’accaduto, non a caso, indaga anche la Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia.