🟢 Imprese, Clerici (Brescia) continua a crescere e punta sulla sostenibilità

Oggi il Gruppo è composto da un network di 18 aziende, per oltre 100 punti vendita nel nord e centro Italia e 59 showroom arredobagno. I dipendenti, in continua crescita, sono circa 1.700. Nel 2021 utile a 46 milioni

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Paolo Clerici, titolare di Clerici (Brescia), foto Andrea Tortelli (BsNews.it)

Clerici – azienda bresciana punto di riferimento in Italia per la distribuzione di prodotti idrotermosanitari e arredobagno – punta sulla sostenibilità e lo fa a partire da un Piano di che identifica ambiti strategici e azioni concrete finalizzate ad allineare il Gruppo alle best practice del settore a livello internazionale, dal punto di vista sociale, di governance e ambientale.

Il primo passo verso l’adozione del Piano è stato la richiesta da parte del Gruppo Clerici (che ha sede in città, in via Canovetti 4) di un rating di sostenibilità alla società specializzata indipendente Sustainalytics, al fine di certificare la solidità e l’impegno su queste tematiche: l’Esg Risk Rating si è attestato a 21,6 punti contro una media del settore commercio del 25,8, un punteggio particolarmente positivo che avvicina l’azienda alla zona di “rischio basso” – che va da 10 a 20 punti – e con notevoli margini di miglioramento.

Inoltre, Clerici ha nominato al proprio interno un comitato Esg e un Esg manager e nel 2023 avvierà la procedura di adesione all’UN Global Compact.

“Anche la distribuzione può fare la sua parte quando si tratta di sostenibilità, e grazie all’approvazione del Piano, possiamo ora delineare una roadmap di attività che ci porti ad essere la prima azienda in Italia, nel settore idrotermosanitario, a intraprendere un cammino di questo tipo – ha sottolineato nel corso della conferenza stampa di questa mattina il presidente (e proprietario) Paolo Clerici -. L’impegno sul fronte della sostenibilità non è nuovo per la nostra realtà come dimostra il conseguimento di un rating Esg molto alto per il settore. Da sempre ci poniamo come intermediario chiave nell’aiutare i consumatori italiani a decarbonizzare i propri sistemi di riscaldamento, grazie all’utilizzo di pompe di calore come alternativa ai sistemi tradizionali. Fin dai primi anni poniamo la nostra attenzione verso la distribuzione di prodotti ‘top di gamma’ dei migliori fornitori specializzati, a loro volta costantemente impegnati a realizzare soluzioni eco-compatibili, e siamo molto attenti a tematiche come il risparmio energetico e l’efficientamento idrico, particolarmente attuali in questo momento”.

Le azioni concrete di miglioramento rientrano in un cronoprogramma ESG 2022-2024 che prevede una loro graduale messa in pratica nell’arco del triennio. Nell’ambito della prima area di intervento (valorizzazione delle risorse lavorative), tra le prime azioni è previsto un percorso per aumentare le “quote rosa”: per quanto riguarda la sede centrale di Clerici a Brescia, l’azienda è già a regime con oltre il 50% di personale femminile (lo stipendio medio delle donne è già superiore a quello dei colleghi maschi), mentre l’obiettivo è di superare il 30% nel CdA. Parallelamente, sempre in un’ottica di maggiore tutela della diversità di genere e di inclusività, l’azienda si impegna fin da subito nella direzione della parità salariale e della cancellazione del divario retributivo di genere.

Sul fronte della formazione, è previsto il lancio di un progetto destinato ai dipendenti (nonché ai vertici ed al CdA) sulle tematiche Esg con l’obiettivo di diffondere una corretta cultura aziendale su questi argomenti.

Nella seconda area di intervento (filiera sostenibile), il Piano prevede una maggiore attenzione su processi di acquisto basati su legalità, trasparenza e sostenibilità. In aggiunta, selezione, valutazione e monitoraggio dei fornitori si baseranno in misura progressivamente crescente anche su indicatori Esg ritenuti soddisfacenti, come il Codice di condotta e le Certificazioni di settore.

Per la terza area di intervento (impatto ambientale), sono stati individuati alcuni ambiti – seguiti poi da azioni mirate – per il contenimento degli impatti diretti più significativi, innanzitutto attraverso la riduzione delle emissioni Ghg e l’incremento dell’utilizzo di energie rinnovabili. Sono in fase di implementazione iniziative per la razionalizzazione dei consumi aziendali da illuminazione, climatizzazione e riscaldamento, materiali di utilizzo quotidiano e gestione rifiuti. In quest’ambito verrà lanciato nelle prossime settimane un progetto che punta ad azzerare il consumo di carta per la firma dei documenti di trasporto, con un risparmio di circa 8mila risme di carta all’anno (oltre al toner).

“La sostenibilità e l’ecologia costano – ha concluso Paolo Clerici – ma bisogna pensare al futuro, partendo dalle piccole cose”.

CLERICI, LA SCHEDA

Il Gruppo Clerici è punto di riferimento del mercato italiano nel settore della distribuzione di prodotti idrotermosanitari e arredobagno. Attraverso un modello di business costruito su una presenza capillare nel territorio, insieme a una politica di acquisizioni selettive di aziende con una clientela già fidelizzata, Clerici ha progressivamente ampliato l’offerta di prodotti e la copertura geografica, arrivando fino al centro Italia. Oggi il Gruppo è composto da un network di 18 aziende (“il nostro è un mercato fortemente frammentato, crescere è importante: ho voluto essere un attore attivo in questa dinamica, diventando quello che acquista e non quello che vende”, ha sottolineato Clerici), per oltre 100 punti vendita nel nord e centro Italia – con un forte aumento dai 39 del 2018 ai 108 del 2021 – e 59 showroom arredobagno. I dipendenti, in continua crescita, sono circa 1.700. Attualmente i punti vendita punti vendita di Clerici sono presenti in Lombardia, Liguria, Toscana, Veneto, Marche, Umbria, Emilia -Romagna, Trentino (ora si guarda a Piemonte e Triveneto). Clerici ha chiuso il 2021 con un fatturato di 583,6 milioni di euro, con un progresso del 46,5% rispetto ai 398,3 milioni di euro del 2020. Il dato conferma il robusto trend di crescita dei ricavi del Gruppo, che risultano più che raddoppiati nell’ultimo quadriennio, passando dai 253 milioni di euro del 2018 ai 583,6 milioni dello scorso esercizio. Nel 2021 l’utile è stato intorno ai 46 milioni di euro (2019 circa 10 milioni, 2020 circa 15 milioni). 

Paolo Clerici, titolare di Clerici (Brescia), con il Cfo Fabio Ciccarelli, foto Andrea Tortelli (BsNews.it)


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