Era originario di Pontoglio, in provincia di Brescia, l’imprenditore 61enne ucciso ieri mattina con un colpo di fucile mentre si trovava nella sua azienda.
Fausto Gozzini si era però trasferito da anni nella Bergamasca (a Romano), dove aveva avviato l’impresa Cortedil, fallita nel 2018. Nello stesso anno – almeno stando a quanto riportano diversi quotidiani delle province di Bergamo e Cremona – sarebbe finito in carcere con altri con l’accusa di bancarotta fraudolenta. Ma pare che anche in tempi più recenti la Finanza si fosse presentata alla sua abitazione in seguito a diverse denunce. Inoltre, a possibile testimonianza del fatto che l’uomo potesse avere qualche nemico, ci sarebbe – secondo La Provincia di Cremona – anche il fatto che mani ignote avrebbero bruciato per ben tre volte il tetto della sua villa, mentre questa era in costruzione.
Ma le ragioni dell’omicidio non sono ancora note. Il 78enne Domenico Gottardelli – ex idraulico fermato dalle forze dell’ordine con l’accusa di aver sparato – non avrebbe ancora fornito informazioni a riguardo. La certezza è che è arrivato nel Cremonese a bordo della sua vecchia Citroen 2 cavalli (con le insegne di una onlus bergamasca), ha estratto il fucile e ha colpito a morte Gozzini. Gli investigatori sospettano comunque che il movente possa essere di natura economica.