Voto, il metodo “a cipolla” per una scelta elettorale consapevole | 🟢 BRESCIA VISTA DALLA PSICOLOGA

Il 25 settembre ci aspetta un appuntamento cruciale, ovvero le elezioni politiche. Si tratta di un momento fondamentale al quale occorre arrivare con consapevolezza, coscienza civica e con una riflessione approfondita, che si basi cioè sull’ascolto, sul pensiero in autonomia e, poi, sul confronto

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Doriana Galderisi, opinionista BsNews

Tu per chi voti?”. “Non lo so. Devo chiedere al mio commercialista”.
(Silvia Ziche e Minoggio)

di Doriana Galderisi* – Il 25 settembre ci aspetta un appuntamento cruciale, ovvero le elezioni politiche. Si tratta di un momento fondamentale al quale occorre arrivare con consapevolezza, coscienza civica e con una riflessione approfondita, che si basi cioè sull’ascolto, sul pensiero in autonomia e, poi, sul confronto.

Del resto viviamo in quella che Zygmunt Bauman definisce una società liquida, dove cioè tutto cambia velocemente, il flusso di trasformazione è continuo.

Ecco perciò che, in un siffatto contesto, il voto va ponderato con equilibrio, ovvero non deve essere banalizzato, nemmeno sopravvalutato, e soprattutto non si tratta né di cacciare un mostro né di eleggere un eroe.

La posta in gioco ad ogni elezione è alta, ma questa volta lo è ancora di più: quelle del 25 settembre sono votazioni molto delicate per il momento di crisi mondiale in cui avvengono, sono complesse perché le variabili sono numerose, e sono fluide, in seguito agli eclatanti e rapidi cambi di sponda da parte di molti candidati e alle frequenti e, per certi versi inedite,  oscillazioni che avvengono nelle coalizioni.

E ancora… oggi hanno un peso enorme i fattori della disillusione e della sfiducia verso la classe dirigente (forte flessione della trust in the governement, come molte analisi psicologiche e sociali sul tema dimostrano), che hanno già portato molti cittadini a disinteressarsi della gestione della res publica, della cosa pubblica.

Il rischio in tutto ciò è che la schiera di chi diserta il voto vada ad allargarsi, includendo anche quelle persone che stanno pensando di astenersi (pur non avendolo mai fatto prima) proprio in segno di protesta, in una sorta di rivendicazione del diritto di non voto di fronte a uno scenario che a molti risulta affatto convincente.

Del resto, come già in altri miei contributi ho avuto modo di presentarvi, nel voto confluiscono non solo aspetti di funzionamento psicologico razionali, ma anche e soprattutto aspetti emotivo-affettivi e sono propri questi ultimi a giocare la parte del leone nel processo di decisione.

Proprio perché lo scenario è multicomposto e intricato (aspetti mentali, sociali, tradizioni politiche) in questa rubrica cercherò di illustrare quelli che sono i principali fenomeni che le scienze psicologiche, sociali e le neuroscienze, ci dicono dirigere in modo inconsapevole la nostra scelta di voto. L’obiettivo quindi è di cercare di chiarire questi meccanismi della nostra mente per arrivare all’appuntamento con le urne in modo più consapevole e autonomo possibile.

Andiamo quindi ad affrontare con un metodo “a cipolla” la questione del voto consapevole.

Vi starete chiedendo perché questa etichetta “a cipolla”… ebbene se qualcuno sta già pensando che le  elezioni spesso fanno venire da piangere sappia che, invece, si tratta di un modo di analizzare il problema a strati, proprio come quelli di una cipolla, partendo quindi  dagli elementi più esterni, cioè più superficiali, per arrivare a quelli più interni, quindi più profondi e anche più celati.

Ecco i sette punti della “scelta di voto a cipolla”.

1- Look at the look

ovvero osserva e rifletti sull’immagine della persona che si candida. Diversi studi, tra cui spiccano quelli di Gian Vittorio Caprara, evidenziano come vi siano  alcuni fattori che influenzano fortemente la nostra scelta. Quando parliamo di look intendiamo tutto l’insieme del modo di fare e di presentarsi di un candidato perché vi sono aspetti che influenzano la scelta come, ad esempio, l’energia, la gradevolezza, l’amicabilità e la comunicatività e la coerenza. Ecco dunque che gli slogan, a loro volta, sono importanti indicatori: vanno ben osservati in abbinamento al candidato perché, come sostiene Carlyn Warner: Anni fa le fiabe iniziavano con “C’era una volta… Oggi sappiamo che iniziano tutte con “Se sarò eletto…”.

In pratica dobbiamo guardare ed ascoltare bene per capire quanto lo slogan rifletta l’effettivo fare e presentarsi del candidato o, se al contrario, tenda a creare un effetto sensazionalistico con poca sostanza.

2- Occhio alla “marca del rasoio”!

Sì, perché secondo l’effetto del rasoio di Occam, detto anche effetto parsimonia, quando vi sono molte informazioni e caratteristiche tendiamo a sceglierne poche e, tra quelle poche, ci indirizziamo verso a ciò che ci sembra più simile, più semplice o più vero.

La scelta di un candidato alla fine viene fatta in base a pochissimi parametri, in media due.

Nella pratica è importante esserne consapevoli.

3- Occhio alla “forma dell’acqua”!

Cerca di capire la sostanza dei programmi elettorali. Si tratta dapprima di considerare quanto ciascun programma sia specifico o, viceversa, generico, quanto sia completo o, al contrario, blando.

In aggiunta a ciò di un programma occorre valutare l’ampiezza, l’equilibrio tra tradizione e innovazione, la credibilità, oltre che quanto il partito o la coalizione che lo propone sia, per la sua storia, la sua natura e la sua composizione, affidabile nella possibilità di traduzione effettiva del programma stesso.

4- Sotto il vestito… qualcosa in più di niente è meglio!

Fondamentale è cercare di capire se un programma, sotto le veste di presentazione, contiene l’elemento fondamentale per la sua effettiva fattibilità, ovvero la copertura finanziaria,  indispensabile per la realizzazione delle idee e delle soluzioni presentate.

5- Cuanto sabe? (Quanto la sa lunga?)

Un elemento molto importante da considerare nella scelta di voto è la solidità di formazione giuridico-costituzionale e amministrativa, l’expertise di governance e di gestione politica sia del candidato che del partito.

6- Tu si que vales!

E’ lo strato più profondo nel complesso processo decisionale, perché è quello dei valori, cioè di  tutti quei principi che vengono considerati di grande importanza nella vita di una singola persona o di una comunità.

Ai valori è fondamentale porre molta attenzione perché la storia ci insegna che si possono verificare situazioni in cui le regole, le procedure e le forme funzionano molto bene, ma alla base vi è una, spesso tragica, assenza di valori, come hanno dimostrato i totalitarismi. In generale  anche laddove non vi sia un funzionamento assolutistico e totalitario vi possono comunque essere quelle forme di democrazia cosiddetta procedurale, in cui il funzionamento di una società è regolato più da procedure  e meno, invece, da principi valoriali.

Lo psicologo sociale Shalom H. Schwartz propone la teoria dei valori umani, la quale si compone di 10 valori (universalismo, benevolenza, conformismo, tradizione, sicurezza, potere, successo, edonismo, stimolazione, autodirezione) che influenzano le scelte delle persone.

Quindi, ‘nella pratica’ della  scelta elettorale,  la persona candidata avrà il nostro voto se incarna i valori che noi riteniamo importanti e se si dimostra credibile nella sua volontà di portare avanti le battaglie che noi facciamo o faremmo in nome di quei valori.

7- Attenzione al “rumore assordante del silenzio degli innocenti”!

Con questa espressione si vuole intendere che le grandi quantità di informazioni e notizie cui siamo esposti possono portare, talvolta, ad un blocco, ad una difficoltà a comprendere cosa sta succedendo. Si tratta di quella che viene chiamata la teoria della “spirale del silenzio” di Elisabeth Noelle-Neumann.

In altre parole il rischio di un sovraccarico di dati è che porti a “silenziare” il pensiero e l’azione di molte persone. In altre parole ancora, a non esercitare il diritto di voto.

Nella speranza di esservi stata d’aiuto nel difficile cammino della scelta elettorale vi saluto con una battuta del fumettista Altan:

“Dice che, dopo il voto, taglia le tasse.

Digli che lo votiamo, dopo le elezioni”

Appuntamento tra 15 giorni e per chi volesse approfondire può riprendere questocontributo: https://bsnews.it/2022/06/26/votazioni-shopping-politica-mercato psicologa/ e anche ascoltare “La scienza di eccellenza” del 23 settembre in diretta streaming alle 12 dal titolo: “alla politica: tra politici, politichesi, politiganti non ci toccherà mica fare appello ai santi?”.

CHI E’ DORIANA GALDERISI?

Doriana Galderisi è padovana d’origine e bresciana d’adozione: lavora nel campo della psicologia da più di 27 anni con uno studio in via Foscolo, a Brescia. Esperta in: Psicologia e Psicopatologia del Comportamento Sessuale Tipico e Atipico, Psicologia Criminale Investigativa Forense, Psicologia Giuridica, Psicologia Scolastica, Psicologia dell’Età Evolutiva, Neuropsicologia. Esperta in psicologia dello sport iscritta nell’elenco degli psicologi dello Sport di Giunti Psychometrics e del Centro Mental Training. E’ inoltre autorizzata dall’ASL di Brescia per certificazioni DSA (Disturbi specifici di Apprendimento). E’ iscritta all’Albo dei CTU, all’Albo dei Periti presso il Tribunale Ordinario di Brescia e all’Albo Esperti in Sessuologia Tipica e Atipica Centro “il Ponte” Giunti-Firenze.

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Ultimo aggiornamento il 7 Aprile 2024 19:17

 

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