✴️ Elezioni, rimettersi all’opera… per un nuovo partito di sinistra popolare | di Paolo Pagani*
"Bisogna riprendere subito il cammino di rifondazione di un partito plurale di una sinistra popolare, di cui la lista PD-Italia democratica e progressista è il seme"
di Paolo Pagani* – “Mi sono convinto che quando tutto è o pare perduto bisogna tranquillamente rimettersi all’opera, ricominciando dall’inizio.” (A. Gramsci). Una riflessione mai così vera come oggi. Perché?
1) La destra ha vinto ma non ha stravinto. È minoranza nel paese e il consenso popolare per una maggioranza di governo è il più basso della storia repubblicana. Lo spazio per avventure reazionarie non c’è.
2) Il centrosinistra ha perso ma non è una disfatta. La sconfitta è dovuta quasi esclusivamente alla divisione del campo progressista. Per onestà intellettuale e politica, sine ira ac studio, la mancata alleanza non può essere imputata al PD e a Articolo Uno che, per oltre un anno, si sono caricati sulle spalle i 5 stelle. La cartina di tornasole è la rottura anche in Sicilia.
Detto questo, siccome gli errori non sono un marchio di fuoco, il risultato elettorale impone cose da non fare e cose da fare.
Tra le prime non c’è da sparare sul quartiere generale e non serve a niente individuare un capro espiatorio. In questo senso giudico un errore la scelta di Letta di gettare la spugna.
Tra le seconde bisogna riprendere subito il cammino di rifondazione di un partito plurale di una sinistra popolare, di cui la lista PD-Italia democratica e progressista è il seme.
Il dato elettorale non lusinghiero non può far deflettere da questo obiettivo. Un partito che deve essere il perno del campo progressista nel quale i 5 stelle possono svolgere un ruolo essenziale. Penso che la loro tenuta elettorale, a questo punto, possa favorire questo sbocco.
Articolo Uno continuerà a sviluppare un’iniziativa politica duplice: partecipare alla costruzione del partito di una sinistra popolare e favorire il rapporto con i 5 stelle.
A Brescia il risultato dice che la strada per la Loggia per il centrosinistra non è impervia, a maggior ragione contando sul fatto che il voto amministrativo premia i progressisti.
Non è impervia a condizione che non si facciano errori e non si tiri troppo il can per l’aia.
I partiti di centrosinistra devono decidere, ad horas, perimetro e candidato sindaco. Non c’è più tempo.
Anche a sinistra del PD, scontata la partecipazione alla coalizione, il dato elettorale è di buon auspicio per costruire una lista plurale con una forte connotazione di sinistra civica, ambientalista e dei diritti. Che può avere le carte in regola per dare rappresentanza ad un pezzo significativo della Brescia progressista. Articolo Uno non mancherà di dare il suo contributo in questa direzione.
* segretario provinciale di Articolo UNO di Brescia
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