Ansia da caro-energia? Ecco alcuni consigli per gestirla | 🟢 BRESCIA VISTA DALLA PSICOLOGA

Il problema del caro energia è come se, letteralmente, facesse saltar fuori con un balzo dall’armadio lo scheletro di un fantasma che, in verità, era ben conosciuto dalle generazioni precedenti alla nostra, ovvero il fantasma delle ristrettezze, della carestia, della povertà...

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Doriana Galderisi, opinionista BsNews

“Non ci saranno più bollette del gas, e, aggiungo, aboliremo anche quelle della luce, e crepi l’avarizia!”

Cetto La Qualunque, in “Qualunquemente”

Ovvero… il miglior approccio possibile al “caro-vita”.

di Doriana Galderisi* – L’estate è ormai un lontano ricordo e l’arrivo dell’autunno e dei primi freddi quest’anno porta con sé una grande preoccupazione collettiva e individuale: la possibile mancanza di gas e di energia e i prezzi alle stelle per queste materie.

Si pone quindi il problema del risparmio, della vera e propria corsa a contenere le spese, problema che non riguarda solo le persone e le famiglie, ma anche le istituzioni.

Da settimane, infatti, sono molte le discussioni per trovare delle soluzioni che aiutino a fronteggiare il problema della crisi economica ed energetica. Anche nella nostra città le ipotesi per far fronte alla difficoltà sono numerose: vanno dalla cosiddetta “settimana corta” per le scuole, al fine di risparmiare energia e riscaldamento alla proposta di chiudere i centri commerciali la domenica o di non illuminare le città nel periodo natalizio o di limitare, o, comunque, contingentare, l’erogazione di riscaldamento nelle abitazioni, negli uffici e nei luoghi pubblici.

Insomma il problema del caro energia è come se, letteralmente, facesse saltar fuori con un balzo dall’armadio lo scheletro di un fantasma che, in verità, era ben conosciuto dalle generazioni precedenti alla nostra, ovvero il fantasma delle ristrettezze, della carestia, della povertà.

Le persone più anziane conoscono bene questa situazione ed è è proprio da loro che, in qualche modo, si acquisiscono suggerimenti e consigli. Si tratta effettivamente di tornare alle vecchie, ma non per questo sbagliate (anzi sane!), abitudini dei nostri nonni: spegnere la luce nelle stanze vuote, chiudere l’acqua mentre ci si insapona, utilizzare gli elettrodomestici soprattutto di notte e a pieno carico, utilizzare mezzi di trasporto pubblico, o la bicicletta, o, perché no, andare a piedi…

Sono strategie all’apparenza piccole, ma in verità grandi nei loro effetti e, soprattutto, alla portata di ciascuno di noi e che solo l’emergenza ci fa ricoprire, sebbene siano sempre state, anche in momenti storici “normali”, gesti di rispetto dell’ambiente e azioni di benessere.

Il vero protagonista di tutta questa preoccupazione è il denaro. E’ vero che il denaro è un elemento fondamentale per stare bene, è vero che ad esso sono legati fattori come l’identità, lo status, il successo, il valore personale, è vero che dà sicurezza, ma è anche vero che, come scrive Piero Angela: “le prediche contro gli sprechi servono a poco: gli sprechi diminuiscono quando si tocca il portafoglio”.

E’ tutto vero, ma non è affatto impossibile gestire un momento di carenza e di calo di disponibilità economica.

Agire di più e meglio aiuta a preoccuparsi di meno.

In altre parole, se proprio le preoccupazioni sono inevitabili, cercare di non farsi sopraffare dagli eventi problematici o dalle emozioni negative, cercare non farsi condizionare dall’ossessione dei costi, diventano necessità fondamentali e, soprattutto, condizioni psicologiche di maggior tranquillità e quindi di grande aiuto.

Il rischio è quello di scivolare nella cosiddetta “iperopia”, che è l’ossessione del controllo delle spese, che comporta grande privazione del piacere e l’inibizione eccessiva dei desideri e dei bisogni.

Il pensiero intaccato dalla “iperopia” è un pensiero pessimista, concentrato sulle catastrofi e gli imprevisti possibili.

Epitteto sostiene che “la ricchezza non consiste nell’avere grandi possedimenti, ma nell’avere pochi desideri”, ma il problema è che, chi è affetto da iperopia ne ha ancor meno di pochi, cioè non ne ha proprio! Infatti tale persona inibisce qualsiasi bisogno e desiderio, anche quelli primari e indispensabili. Quindi diamo piuttosto retta a Stanislaw Jerzy Lec che afferma: “non si deve cominciare a risparmiare diminuendo la quantità di buonsenso”.

Per gestire al meglio questi stati d’animo ancora una volta le scienze psicologiche ci offrono degli ottimi strumenti alla portata di tutti.

Di grande aiuto sono gli studi del famoso professor italo-americano Philip Zimbardo che, con la sua teoria cosiddetta della Prospettiva Temporale (Time Perspective Theory – Tpt) ci fornisce una serie di mezzi e strategie utili a fronteggiare le situazioni stressanti, anche quelle in cui le problematiche economiche sono molto presenti.

Il professor Zimbardo, con la sua Tpt, ci fa notare come il modo con cui guardiamo al presente, o al passato, o al futuro, determini il modo con cui affrontiamo le difficoltà stesse. Ad esempio quando il pensiero è troppo focalizzato sul passato, è molto difficile vedere nel presente risorse e nuove opportunità. E’ come se la persona che guarda continuamente al passato sia intrappolata nel fotogramma di un film che si è interrotto e che, quindi, non ha prosecuzione. Va da sé che pessimismo, senso di impotenza, rassegnazione, ansia e depressioni siano le conseguenze più frequenti a questo tipo di approccio.

Partendo dalla necessità di concentrarsi sul presente, su quello che il professor Zimbardo definisce il “presente edonistico”, cioè il presente nel quale trovare gli elementi di piacere e positività, ecco che possiamo rintracciare la forza per affrontare le difficoltà e ricevere anche una spinta propulsiva ad andare avanti nella vita.

Da queste considerazioni vediamo alcune indicazioni di pensiero e di azione utile in questa fase in cui “tirare la cinghia” diventa pressochè d’obbligo.

1- Colleziona reportage fotografici! Si tratta di guardare ciò che ci circonda, di concentrarsi sul presente.

Come afferma Annie Gordon: “scatta una foto ogni giorno, con il suo contesto, senza ritagliarlo e costruisci una sorta di album delle tue giornate”. Questo semplice diario visivo aiuta capire, a trovare e a ricordare quante situazioni positive accadono ogni giorno. “Il saggio non si affligge per le cose che non ha, ma si rallegra per quelle che ha”. (Epitteto)

2- Cerca il Bianconiglio nella tua vita!, Il Bianconiglio è uno dei personaggi della fiaba “Alice nel paese delle meraviglie”, fiaba carica di simbolismo e significati profondi. Cercare il Bianconiglio nella propria vita significa cercare di rallentare e di riscoprire il senso del tempo. Ciò permette di prestare più attenzione alle cose che davvero contano nella vita, come la salute, la famiglia, le amicizie. Andare più piano aiuta a riprendere contatto proprio con quelle realtà. Come sostiene Michael Leboeuf: “perdi i tuoi soldi e hai perso solo i tuoi soldi, ma perdi tempo e hai perso una parte della tua vita”.

3- Te lo meriti! Questo concetto non va mai scordato!

E’ necessario concedersi dei “permessi”, praticare il “presente edonistico selezionato”, come ci invita a fare il professor Zimbardo. Si tratta di fare ciò che si ritiene veramente piacevole, sia esso rappresentato anche da piccole azioni che però fanno sentire bene, come, ad esempio, fare una passeggiata, accudire o accarezzare il proprio animale domestico, immergersi nella natura, giocare con la propria famiglia… insomma mantenere delle piccole abitudini quotidiane, che aiutano ad avere un senso di continuità e di identità. E’ insomma il caso di ascoltare la famosa canzone di Caparezza dal titolo “Ti fa star bene”.

4– Stai connesso! E’ importante mantenere una rete di relazioni, non vergognarsi delle difficoltà economiche e delle relative preoccupazioni. Si è tutti in buona compagnia: molte sono le persone che vivono la stessa situazione. Non si tratta di “mal comune mezzo gaudio”, ma della resilienza che nelle problematiche collettive la comunità fa emergere in modo spesso del tutto inaspettato. Quindi vale proprio la pena di pensare che… “Tutti per uno, uno per tutti!”

5- Il problema non sei tu, ovvero non è una questione di valore personale. Ascoltiamo il suggerimento di Elbert Hubbard: “non trattare la vita in maniera troppo seria. Non ne uscirai mai vivo”.

Grazie per l’attenzione e appuntamento tra 15 giorni. Un ultimo suggerimento:

La vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo (Jim Morrison)

CHI E’ DORIANA GALDERISI?

Doriana Galderisi è padovana d’origine e bresciana d’adozione: lavora nel campo della psicologia da più di 27 anni con uno studio in via Foscolo, a Brescia. Esperta in: Psicologia e Psicopatologia del Comportamento Sessuale Tipico e Atipico, Psicologia Criminale Investigativa Forense, Psicologia Giuridica, Psicologia Scolastica, Psicologia dell’Età Evolutiva, Neuropsicologia. Esperta in psicologia dello sport iscritta nell’elenco degli psicologi dello Sport di Giunti Psychometrics e del Centro Mental Training. E’ inoltre autorizzata dall’ASL di Brescia per certificazioni DSA (Disturbi specifici di Apprendimento). E’ iscritta all’Albo dei CTU, all’Albo dei Periti presso il Tribunale Ordinario di Brescia e all’Albo Esperti in Sessuologia Tipica e Atipica Centro “il Ponte” Giunti-Firenze.

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Ultimo aggiornamento il 12 Aprile 2024 09:44

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