Come annunciato è arrivato fino alla trasmissione televisiva Le Iene il caso del liceo classico Arnaldo di Brescia e della dirigente che avrebbe chiesto a un collaboratore scolastico, Gerardo Petruzzelli, di lavarle l’auto (secondo l’avvocato del bidello le sarebbe stato ordinato, secondo la dirigente sarebbe stato lui a offrirsi).
Il servizio si apre con l’ormai famoso filmato della preside Tecla Fogliata che discute animatamente con una docente, accusando alcuni insegnanti di strumentalizzare gli studenti. L’inviata della trasmissione di Italia1, quindi, evidenzia la versione della preside (“Gerardo, ma non hai per caso qualcosa per pulire? Ma si figuri, lo faccio io”, avrebbe risposto il collaboratore).
Seguono diverse dichiarazioni della dirigente, che torna a parlare di “strumentalizzazione”. “Io ho il piglio dirigenziale, è il mio lavoro”, “loro sperano che io me ne vada perché così fanno come hanno sempre fatto fino ad ora qua: inquadrano i ragazzi in base alle loro idee politiche, li terrorizzano dicendo se tu non fai quello che voglio ti do tre”. “Siccome han capito come sono – si sente – temono che io, l’anno prossimo, questa gente qua la sistemi tutta, ma lo farò”. “E’ per quello – aggiunge quindi la dirigente – che vogliono che io venga tolta, cosa che non è peraltro possibile, perché io ho vinto un concorso nazionale e a meno che non ammazzi qualcuno, ma anche se ammazzassi qualcuno, non mi toglie nessuno da qua”.
Quindi, nel servizio di Italia Uno, si vede la contesa verbale tra la dirigente e una rappresentante delle Rsu, in cui Fogliata . “I docenti non possono indire nessuna assemblea se non è informata la preside”, dice la dirigente riferendosi all’appuntamento di venerdì. “Ma infatti guardi che noi l’abbiamo protocollata”. “Ah sì, e dov’è la mia firma?”, “La preside non può non concederla a meno che ci siano difficoltà di tipo tecnico”, “Esatto, ci sono difficoltà di tipo tecnico perché durante quell’ora lì io indico un’assemblea con i ragazzi”.
Poi un altro scontro verbale con una docente di Inglese, accusata da Fogliata di essere quella che “filmava di nascosto me e i minorenni” (l’insegnante risponde chiedendo di mettere le accuse in forma scritta). “La monitorerò tutto l’anno, verrò a sentire le sue lezioni e registro come parla in Inglese”, conclude la preside.
Brevi conversazioni (pochi secondi ciascuna) che non è chiaro se siano state registrate con l’assenso degli interessati o con una telecamera nascosta e che comunque andrebbero contestualizzate per capirne senso e proporzioni.
La vicenda dell’Arnaldo, di certo, si infiamma ulteriormente e le versioni fornite dai contendenti sono radicalmente opposte (la nostra redazione si limita a dare spazio alle diverse voci e a fare la cronaca dello sviluppo dei fatti, senza prendere posizione, nella consapevolezza che la vicenda ha assunto ormai una forte rilevanza pubblica, con ovvie ripercussioni sul servizio scolastico). Appare sempre più probabile che sarà un tribunale a dire chi tra la preside e i suoi accusatori ha ragione. Nel frattempo, però, il caso appare lontano da una soluzione pacifica e condivisa.