Acque sempre più mosse nel centrosinistra in vista delle elezioni del prossimo anno per la città. Ogni giorno che passa, infatti, la rosa dei papabili aumenta, invece di andare nella direzione di un solo nome condiviso dal Pd e dall’intera alleanza (di cui, peraltro, oggi non sono noti nemmeno i confini).
Come noto, ad oggi, i nomi ufficialmente sul piatto sono quelli di Laura Castelletti, Valter Muchetti e Federico Manzoni (a farli fu il sindaco Del Bono), a cui recentemente si è aggiunto Giovanni Comboni. Poi ci sono i nomi ufficiosi, quelli di cui tutti parlano senza che nessuno ne parli in via ufficiale, a partire da Roberto Rossini.
Ma da ieri all’elenco si è aggiunto un nome nuovo, anzi “vecchio”. Alcuni elettori del centrosinistra, infatti, avrebbero avviato una raccolta firme (che conterebbe oggi 237 aderenti) per sostenere la ri-candidatura a sindaco di Paolo Corsini, 75 anni (ben portati, visto che ogni tanto capita ancora di avvistarlo mentre è impegnato nell’ascesa della Maddalena con la sua e-bike…) e già primo cittadino di Brescia dal 1992 al 1994 e dal 1998 al 2008.
“Credo però che il Pd e il centrosinistra debbano guardare non indietro ma avanti, cercando un candidato che sia unitivo”, ha dichiarato Corsini a Bresciaoggi, confermando l’esistenza della sottoscrizione e chiamandosi fuori dai giochi, anche se da tempo l’ex sindaco aveva annunciato un suo impegno in vista del voto del 2023 (qui l’intervista a BsNews).
Difficilmente – per diverse ragioni, non ultimo il no dell’interessato – l’opzione Corsini potrà entrare realmente in campo. Ma l’ennesimo nome aggiunto alla lista dei papabili certifica la confusione del Pd e le divisioni interne al centrosinistra. Il rischio è che un’eventuale forzatura sui nomi complichi le cose, la certezza è che bisogna fare in fretta.