Sono state annullate le condanne a carico dei consiglieri regionali bresciani coinvolti nel caso delle cosiddette “spese pazze” che sarebbero state effettuate da alcuni tra il 2008 e il 2012.
La sentenza è arrivata nella serata di ieri e si somma a quelle che aveva già portato in precedenza ad archiviare le posizioni degli assessori bresciani o annullarne le condanne per vizi. Stavolta ad essere annullate (per lesione del diritto alla difesa e intervenuta prescrizione) sono state le sentenze a carico dei consiglieri Margherita Peroni, Monica Rizzi, Alessandro Marelli, Enio Moretti e Pierluigi Toscani. Mentre la condanna di Gianmarco Quadrini è stata annullata per i fatti antecedenti al 2019 e annullata con rinvio in appello per i successivi.
“A dieci anni dai fatti, dopo un lungo processo, finalmente è stata fatta giustizia – commenta Luigi Maione, legale di Margherita Peroni – in questo lungo percorso Peroni è sempre stata presente e consapevole della propria innocenza: ora la Cassazione le ha reso giustizia. I diritti della difesa – precisa – sono stati lesi durante il processo ed è per questo che la sentenza è stata annullata”.