🔴 Ciclo dell’acqua, la provincia ha deciso: la gestione sarà al 100% pubblica

Il prossimo passaggio sarà la richiesta all'Ato di avviare un'istruttoria per valutare la sostenibilità dell'offerta di Acque Bresciane, società presieduta da Gianluca Delbarba, per poi passare la parola finale all'assemblea dei sindaci. Un percorso che, almeno negli obiettivi del Broletto, dovrebbe concludersi già a gennaio del 2023

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Acqua, foto generica da Pixabay

Il consiglio provinciale, nella giornata di ieri, ha approvato a maggioranza la delibera che modifica la delibera del 2015 e sancisce il ritorno alla gestione al 100 per cento pubblica del ciclo dell’acqua.

Il prossimo passaggio sarà la richiesta all’Ato di avviare un’istruttoria per valutare la sostenibilità dell’offerta di Acque Bresciane, società presieduta da Gianluca Delbarba, per poi passare la parola finale all’assemblea dei sindaci. Un percorso che, almeno negli obiettivi del Broletto, dovrebbe concludersi già a gennaio del 2023.

Polemiche le minoranze, che sono uscite dall’aula al momento del voto invocando un modello di gestione pubblico-privato (in calce all’articolo il comunicato diffuso dal centrostrestra).

Nella stessa seduta il consiglio ha sancito la surroga di Diletta Scaglia (neoassessore in Loggia), che è stata sostituita da Gianluca Cominassi.

Dichiarazione del Presidente Alghisi sulla deliberazione del Consiglio Provinciale in merito all’organizzazione e attuazione del Sistema Idrico Integrato

“Tenendo fede agli impegni politici e dando attuazione di quanto espresso dai bresciani nel 2018 tramite il Referendum provinciale, il Gruppo Centro Sinistra in Provincia è riuscito a trovare sostanza nella strategia amministrativa e nella valutazione dell’organizzazione del Sistema Idrico Integrato. La scelta del Gruppo, e quindi anche del Partito Democratico, è stata presa per dare ai cittadini una risposta chiara: l’acqua deve essere di pubblica gestione per poter garantire gli investimenti e per mantenere il controllo sulle tariffe, tutelandone la sostenibilità economica. Si tratta di un’azione di responsabilità nei confronti dei cittadini, nell’interesse dei quali abbiamo agito, rispetto a un tema tanto importante quanto complesso, ma che la coalizione ha saputo affrontare con coesione e unità di visione.”

Dichiarazione di voto dei Gruppi Consiliari del Centrodestra (Fratelli d’Italia – Lega – Forza Italia) in merito alla proposta di deliberazione avente ad oggetto l’organizzazione e l’attuazione del S.I.I. dell’ambito territoriale ottimale della provincia di Brescia.

I gruppi consiliari del Centrodestra sostengono la necessità, fin dal principio di questa consiliatura, di ulteriori approfondimenti riguardo il modello di gestione del Servizio Idrico Integrato, a condizione che tale attività sia scevra da ogni convincimento aprioristico e soggezione politica, che mal si concilierebbe con l’esigenza di trasparenza ed imparzialità della Pubblica Amministrazione.

I veri beneficiari delle decisioni che la Provincia è tenuta ad assumere, è bene ricordarlo, devono essere i cittadini bresciani, e simili scelte non possono essere di natura ideologica, ma vanno fondate su un’ipotesi di sostenibilità economica, guardando con attenzione agli investimenti necessari, alle tariffe ed alla qualità del servizio. La reale sussistenza di una condizione di convenienza della gestione pubblica necessita, infatti, di essere pienamente provata all’esito di un’articolata attività istruttoria, a tutela dell’interesse collettivo e nel rispetto delle regole.

Speriamo vivamente che il bisogno di ulteriori approfondimenti, ampiamente condiviso, non sia il disperato tentativo di trovare conferme su una posizione ideologica che, ad ora, non ha trovato pieno riscontro nello studio prodotto da Autorità d’Ambito ed Agenia.
Nel testo della delibera odierna, nonostante le otto pagine di osservazioni e considerazioni avanzate dai gruppi del centrodestra, non ha trovato spazio alcuna sostanziale modifica rispetto alla formulazione originaria, e di questo va dato atto, con estremo rammarico. Il continuo riferimento, nel testo in votazione, al concetto fuorviante di “conferma del modello di gestione”, che tale non può ritenersi (alla luce di un atto d’indirizzo dal diverso tenore approvato in questa stessa aula oltre sette anni fa), pone ulteriori perplessità sulla portata “ideologica” del provvedimento. A tali dubbi va certamente aggiunta l’insistente campagna comunicativa promossa (anche nei giorni scorsi) dal Consigliere delegato, che mira in maniera tendenziosa a ricondurre la deliberazione odierna ad una “svolta pubblica” nella gestione del S.I.I, mentre il tenore del provvedimento è ben altro ed è chiaro a tutti i soggetti coinvolti.

Appare inoltre discutibile e fuorviante asserire nella proposta di Delibera come risulti “corroborata” la possibilità di confermare l’attuale gestione pubblica dall’analisi della relazione prodotta dall’Ufficio d’Ambito, seppur con gli “approfondimenti” contenuti nella nota di Acque Bresciane, in quanto è lo stesso Ufficio d’Ambito a concludere, nella propria relazione, come “non sembrano ravvisarsi le condizioni per giustificare la modifica gestionale già assunta nel 2015”. Non si corre il rischio, deliberando un testo contenente simili considerazioni, di smentire l’operato e l’analisi dell’Ufficio d’Ambito, ricordando che si tratta di un soggetto terzo e garante dei comuni del nostro territorio?

E’ necessario altresì precisare che la succitata nota prodotta da Acque Bresciane, estremamente sintetica e sommaria, non pare di per se sufficiente a mettere pienamente e compiutamente in discussione uno studio ampio e dettagliato, commissionato ad un soggetto terzo ed indipendente e che ha richiesto alcuni mesi per essere elaborato. Agenia s.r.l. è una delle realtà più qualificate nel settore, che può annoverare tra i propri clienti parte significativa delle società di gestione del S.I.I. nonché numerose autorità d’ambito delle diverse province italiane. Riteniamo inoltre opportuno evidenziare come, nel testo della delibera, all’ampio riferimento ad un bozza di decreto legislativo di riordino dei servizi pubblici locali (Testo Unico), elaborato da un Governo che non è più in carica e per questo suscettibile di modifica, sarebbe stato semmai preferibile un maggior richiamo alla giurisprudenza in materia, basata sulla legislazione vigente, che non si muove propriamente nella direzione di un generalizzato ritorno alla gestione pubblica, ove la stessa sia a scapito delle più ampie valutazioni comparative tra i vari modelli di gestione.

Va in ogni caso aggiunto, per dovere di verità, come lo stesso Legislatore, nella succitata Relazione illustrativa del Testo Unico, richiami la necessità di una motivazione “adeguata” della scelta in favore della gestione pubblica, citando in modo specifico la necessità di valutare “risultati prevedibilmente attesi in relazione alle diverse alternative, anche con riferimento ad esperienze paragonabili”. Ci si chiede in tal senso, per quale motivo non vi è alcun riferimento alla proposta di project financing avanzata da A2A ed ASVT? Non sarebbe un utile elemento per comparare i risultati prevedibilmente attesi da una gestione mista pubblico-privato? Tale riferimento sarebbe stato certamente utile a superare la complessa formulazione teorica (peraltro già prospettata dallo studio di Agenia) delle ipotetiche condizioni di servizio proposte da un eventuale partner privato, nell’ambito di procedura di selezione pubblica.

Nessuno mette in discussione i grandi risultati ottenuti da Acque Bresciane in questi anni di gestione del servizio idrico nella nostra Provincia, ne tanto meno si contesta la bontà dell’operato degli amministratori e del management. Acque Bresciane è la NOSTRA società, la società dei comuni, la società dei bresciani. Il riferimento a tali elementi positivi non può tuttavia eludere il fatto che, anche nell’eventualità di una gestione “mista” pubblico-privato, il soggetto di riferimento resterebbe in ogni caso Acque Bresciane, con l’apporto del partner privato.

Per tutti questi motivi, dopo aver lealmente partecipato in questi mesi alle numerose occasioni di confronto all’interno del Consiglio Provinciale e della Commissione S.I.I., senza che a tale disponibilità sia seguita una seria presa in considerazione delle nostre proposte, abbiamo deciso congiuntamente, come gruppi consiliari del Centrodestra, di non partecipare alla votazione odierna, confidando nel lavoro e nella serietà dell’Ufficio d’Ambito, che a seguito della deliberazione in oggetto, sarà chiamato all’importante compito di valutare il miglior modello gestionale per il nostro Servizio Idrico Integrato, a vantaggio di tutti i Bresciani.


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