Il cimitero di Montirone ancora una volta nel mirino dei profanatori di tombe: un secondo episodio, dopo il primo registrato alla fine del mese di novembre, si è verificato nei giorni scorsi.
Secondo quanto si apprende i malviventi si sarebbero introdotti all’interno del camposanto con il favore del buio della notte e dopo aver rimosso la lapide sarebbero riusciti ad estrarre il feretro e aprire la bara. L’intento sarebbe stato quello di rubare quanto era stato sepolto insieme al corpo del defunto, probabilmente soldi e gioielli: quanto, cioè, solitamente viene custodito insieme alla salma secondo una tradizione rom.
La tomba profanata si trova nella stessa parete di quella aperta a novembre, ma più in alto: all’interno delle due tombe due fratelli rom di 28 e 31 anni annegati nel fiume Gandovere nel dicembre 2010 mentre pare stessero fuggendo da un posto di blocco insieme ad un complice (inizialmente di loro si persero le tracce).
Tra le ipotesi avanzate dai carabinieri che indagano sulla vicenda emerge la possibilità di una faida tra famiglie rom, ma non si esclude nessuna pista.