🔴 Patenti “teleguidate” per stranieri in cambio di 3mila euro: indagini anche a Brescia

Al candidato venivano consegnati un auricolare e una felpa o un indumento "attrezzato" con videocamera. Poi gli aspiranti patentati venivano teleguidati nell'esame. Un'attività collaudata, che richiamava clienti da tutta Italia

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Gomitiere con apparecchiature elettroniche per truccare l'esame della patente, foto Polizia stradale di Brescia

C’è anche la provincia di Brescia tra quelle coinvolte in una complessa indagine della Polizia Locale di Verona che ha portato allo smantellamento di un’organizzazione criminale che consentiva a persone straniere di ottenere la patente senza conoscere il Codice della strada e, talvolta, nemmeno la lingua italiana.

Stando a quanto si apprende il gruppo era gestito da un pakistano residente a Vicenza, che aveva una fitta rete di procacciatori in diverse regioni italiane. Erano in molti a contattarlo per la patente “facile” e ognuno sborsava dai 2mila ai 3mila euro.

L’organizzazione si occupava di tutto: prenotava le visite mediche, completava l’iscrizione e concordava la data dell’esame. La stessa mattina al candidato venivano consegnati un auricolare e una felpa o un indumento “attrezzato” con videocamera. Poi gli aspiranti patentati venivano teleguidati nell’esame. Un’attività collaudata, che richiamava clienti da tutta Italia.

Qualora i candidati-bari fossero stati scoperti, poi, l’anonimato della banda era protetto dal fatto che le schede telefoniche utilizzate erano intestate agli stessi e nessun elemento evidente riconduceva il tentato raggiro all’organizzazione. Ma a maggio, un giovane pakistano scoperto a barare ha fatto partire le indagini, arrivate dopo qualche settimana a una svolta: numerosi i fascicoli collegati tra loro, che poi hanno portato alla mente del sodalizio criminale.

Sette le perquisizioni effettuate a ottobre, nelle quali sono stati trovati pratiche per la patente già compilate, copie di documenti, cellulari, schede sim, magliette e mascherine “truccate” e altri strumenti. Ma anche denaro (4.750 euro in contanti) e documenti falsi “di pregevole fattura”. L’indagine ha coinvolto anche le province di Bergamo, Cremona, Sondrio, Udine e Roma: 8 le persone denunciate: nessuna a Brescia (per il momento), ma sono al vaglio le posizioni di una 40ina di persone per cui verrà chiesto alle Motorizzazioni civili di competenza l’annullamento delle patenti.

Anche nel Bresciano, lo ricordiamo, sono numerosi gli stranieri (soprattutto pakistani) scoperti a barare all’esame della patente: pochi giorni fa l’ultimo episodio di rilievo.

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