🔴 Morte di Federico, la velocità delle auto sotto la lente della procura

Entrambi i conducenti sono risultati negativi all'alcol test, ma ora la Procura vuole approfondire la dinamica dell'incidente e le eventuali responsabilità. Per questo, come atto dovuto per consentire le indagini, i due guidatori sarebbero stati iscritti al registro degli indagati in un fascicolo che ha come ipotesi di reato quella di omicidio stradal

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Federico Doga

Proseguono gli accertamenti dopo il tragico incidente che nel fine settimana ha provocato la morte del 16enne Federico Doga, straziato da due auto a Iseo.

Il giovane (residente a Comezzano-Cizzago con la famiglia) – stando alla prima ricostruzione – sarebbe stato investito prima dalla Fiat Punto guidata da un 39enne albanese e poi travolto dalla Bmw su cui viaggiava una famiglia bergamasca in via Roma: poi le auto si sono scontrate tra loro.

Entrambi i conducenti sono risultati negativi all’alcol test, ma ora la Procura vuole approfondire la dinamica e le eventuali responsabilità. Per questo, come atto dovuto per consentire le indagini, i due guidatori sarebbero stati iscritti al registro degli indagati in un fascicolo che ha come ipotesi di reato quella di omicidio stradale. In particolare i magistrati vogliono accertare se la velocità delle due vetture abbia avuto un ruolo nella tragedia.

Federico Doga è morto sul colpo (i funerali si sono tenuti ieri), mentre il 39enne è stato portato in ospedale, dove gli sono state riscontrate ferite guaribili in sette giorni. Gli occupanti della Bmw, invece, sono stati portati a Chiari per accertamenti e già dimessi.


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