“La situazione in cui versa il trasporto ferroviario lombardo è vergognosa. Regione Lombardia, al netto di proclami propagandistici a cui non fanno seguito azioni concrete, continua a non prendere in mano la situazione, lasciando i viaggiatori in grande difficoltà e mettendone a rischio l’incolumità”. A dirlo, in una nota, è il consigliere regionale Pd (ricandidato) Miriam Cominelli.
“E’ una condizione che riguarda da vicino anche la nostra provincia – sottolinea l’ex assessore all’Ambiente di Brescia – perché la linea Brescia Iseo Edolo, martoriata da cattiva manutenzione, incidenti e disservizi è l’emblema della deriva che da tempo ha imboccato il trasporto pubblico regionale. La tratta, gestita interamente da Fnm Spa di Fnm Group, società quotata in borsa di cui Regione detiene il 57,57% del pacchetto azionario e nomina e controlla i vertici amministrativi, necessita subito di investimenti, che consentano in tempi brevi di ripristinare e mettere in sicurezza l’esistente”.
“Dopo l’incidente dello scorso 10 dicembre – incalza Cominelli – avevo presentato un’interrogazione chiedendo all’assessore Claudia Terzi quali azioni di controllo fossero state messe in atto in questi mesi da Regione sulle procedure previste dai contratti di servizio, affinché il gestore garantisse gli standard minimi di sicurezza su questa linea come su tutte le altre di competenza. Inoltre, Terzi avrebbe dovuto spiegare se non ritenesse opportuno richiedere a Fnm Spa di effettuare una verifica straordinaria su tutte le linee di cui si occupa, onde evitare che si creassero situazioni analoghe a quella verificatasi sulla Brescia Iseo Edolo. Nessuna risposta è stata data su questi temi di primaria importanza, bensì Regione ha preferito annunciare l’introduzione dei treni a Idrogeno sulla Brescia Iseo Edolo, un’opzione che rischia di bloccare il potenziamento del servizio suburbano, un progetto molto sentito sul territorio, a cui gli Enti locali lavorano da anni”.
“I nuovi convogli dell’hydrogen valley – precisa – saranno più lenti e più lunghi degli attuali a diesel e con la loro introduzione si andrà inevitabilmente incontro a maggiori tempi di attesa e a problemi logistici di accessibilità, legati al fatto che le banchine delle stazioni sono troppo corte. Un progetto innovativo solo sulla carta, quindi, che rischia di trasformarsi in un oneroso fallimento. Alle spese di realizzazione dell’opera, stimate in oltre 330 milioni di euro, si devono aggiungere i costi di funzionamento per i quali Regione dovrà riconoscere a Trenord circa 13 milioni in più all’anno (passando dagli attuali tre a 16)”.
“Perché spendere tutti questi soldi per avere un servizio addirittura peggiore dell’attuale? – chiosa l’esponente dem – Anche in questo caso Terzi ha evitato di rispondere all’interrogazione che le è stata presentata, a dimostrazione del fatto che Regione non è neppure in grado di rivendicare con forza le proprie scelte, dando informazioni chiare e trasparenti ai cittadini. Non possiamo più attendere, il nostro territorio merita un trasporto ferroviario di livello, efficiente e sicuro”.