Ce l’hai il “cult” della cultura? | 🟢 BRESCIA VISTA DALLA PSICOLOGA

Cultura sarà quindi la parola chiave del 2023 e di Cultura psicologica si occupa questa rubrica...

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Doriana Galderisi, opinionista BsNews

“Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”

Divina Commedia – XXVI canto dell’Inferno

di Doriana Galderisi* – Care lettrici e cari lettori buon 2023! Riprende, dopo la pausa festiva, questa rubrica di psicologica, in un anno davvero speciale. Perché è un anno speciale? Perché nel 2023, come ormai noto a tutti, Brescia, unitamente a Bergamo, è Capitale della Cultura italiana.

Cultura sarà quindi la parola chiave del 2023 e di Cultura psicologica si occupa questa rubrica.

L’inaugurazione del grande evento avverrà con una tre giorni di iniziative il 20, 21 e 22 gennaio, diverse e parallele tra le due città: venerdì 20 la cerimonia sarà in contemporanea al Teatro Grande di Brescia e al Teatro Donizetti di Bergamo, collegati fra loro attraverso una regia televisiva in modo da rendere unica la cerimonia che avrà come ospiti d’onore il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (a Brescia) e il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano (a Bergamo).

Sabato, nella seconda giornata, l’inaugurazione arriverà nelle strade e nelle piazze di Brescia e Bergamo con cortei, feste e concerti per le piazze del centro e dei quartieri. Nella terza giornata la festa si sposterà nei luoghi della Cultura: musei, biblioteche, spazi espositivi.

Anche “La scienza di eccellenza”, il ciclo di incontri che conduco on line da ormai quattro edizioni, onorerà questo avvenimento storico: la prima puntata del 2023 sarà proprio il 20 gennaio, con il rinnovato patrocinio del Comune di Brescia accanto il logo specifico dell’evento Brescia Bergamo Capitali della Cultura.

Ma che cosa si intende con la parola Cultura?

Il termine deriva dal latino cultus, participio passato di colĕre: ‘coltivare’ e, secondo la definizione tratta dall’Oxford Languages, la Cultura è “quanto concorre alla formazione dell’individuo sul piano intellettuale e morale, oltre che acquisizione della consapevolezza del ruolo che gli compete nella società. Più comunemente la Cultura viene considerata il patrimonio delle cognizioni e delle esperienze acquisite tramite lo studio, ai fini di una specifica preparazione in uno dei campi del sapere. In senso antropologico la Cultura è il complesso delle manifestazioni della vita materiale, sociale e spirituale di un popolo, in relazione alle varie fasi di un processo evolutivo, ai vari periodi storici e alle condizioni ambientali”.

Ma il concetto di Cultura oggi ha lo stesso significato e valore di un tempo? Quanti tipi di Cultura esistono? Perché e per chi è importante che vi sia un’attenzione al “nutrimento” della mente e della conoscenza e dell’anima? E, ancora, come la psicologia si inserisce nel tema generale della Cultura?

Due grandi studiosi del nostro tempo, Zygmunt Bauman e Philip Zimbardo, ci aiutano a comprendere le possibili risposte a queste domande.

Philip Zimbardo, un grande psicologo e neuropsicologo del nostro tempo di origine italo-americana e che ho avuto l’onore di incontrare personalmente, in molti suoi studi si occupa di “good and evil” il male e il bene.

Gli studi di Zimbardo ci illuminano su come sia importante conoscere i funzionamenti della mente, perché questo aiuta a decodificare comportamenti dei singoli e delle collettività e a comprendere come essi siano dettati da una serie di fattori tra i quali il contesto ha un ruolo di primo piano. In altre parole conoscere come funziona la nostra mente aiuta ad inquadrare e a dare il corretto significato a  ciò che accade o che facciamo.

Appartengono invece a Zygmunt Bauman, uno dei più importanti sociologi e psicologi del nostro tempo di origine polacca e scomparso nel 2017 a 91 anni, una serie di riflessioni sul concetto di Cultura. Egli afferma: “la Cultura è qualcosa che si impara. Se un tempo la ‘missione’ degli uomini di Cultura era quella di ‘innalzare il popolo dal buio dell’ignoranza’, sulle tracce di ‘verità’, ‘bontà’ e ‘bellezza’, oggi tutto questo viene letto come obsoleto. Nessuna elevazione, nessuna missione, ma nemmeno nessuna distinzione sociale”.

Ecco quindi che viene annullata la distinzione tra “Cultura alta” e “Cultura bassa”; in un certo senso oggi tutto è Cultura, tutto va conosciuto: studiare, leggere i classici o andare a concerti rock… fa tutto parte della costruzione della Cultura. In questa eterogeneità sta anche la ricchezza e l’opportunità che, attraverso la conoscenza, possiamo cogliere per migliorare la nostra condizione di vita.

In questo senso la Cultura è per tutti, democratica, alla portata di tutti: quindi attenua il senso di inferiorità di chi non si sente all’altezza perché teme di non avere una grande Cultura (sensazione che si declina in molti aspetti della vita e che prende il nome di atelofobia) e, di concerto, ridimensiona chi, al contrario, si sente superiore (vivendo il cosiddetto complesso di Aristotele) per il fatto di avere molte conoscenze.

La cultura è un veicolo, uno strumento fondamentale per consentire a chiunque di sentirsi come recita l’articolo 3 della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

La celebrazione della Cultura non deve dimenticare chi, pur con tutte le proprie forze, non può o non riesce ad accedervi, come ad esempio le donne che in alcuni Paesi del mondo non possono frequentare le scuole per divieti statali, o come le persone indigenti che non possono permettersi non solo di fruire delle offerte culturali (andare a concerti, spettacoli, cinema, conferenza…) ma nemmeno di accedere all’istruzione di base.

In tal senso l’eterogeneità di “offerte” e proposte che vedremo in tutto l’arco di tempo in cui si svilupperà il progetto di Brescia Bergamo Capitali della Cultura, sarà un modo per avvicinare una platea più ampia possibile a tutte le possibilità di arricchimento derivanti proprio dalle occasioni culturali.

Del resto la Cultura ha precisamente questa funzione, ovvero di arricchire con un duplice obiettivo: permettere di raggiungere libertà di pensiero e di azione, nonché aumentare il benessere delle persone.

In altre parole la Cultura, attraverso lo sviluppo della consapevolezza e della conoscenza, rende liberi, liberi anche dalla paura e, quindi, più sani e “sereni”.

Nel focus specifico di questa rubrica il tema generale della Cultura si declina in chiave psicologica, concentrandosi sulla conoscenza di come funziona la nostra psiche, di quali sono i meccanismi che la connotano e che determinano comportamenti, decisioni, azioni di ognuno di noi.

Le tante scoperte, le teorie, gli strumenti testistici che la psicologia ha introdotto e che utilizza, forniscono un grande contributo alla conoscenza dei processi di pensiero e dei meccanismi che determinano decisioni e azioni di ognuno di noi.

Questo avviene in molti ambiti, tra cui quello dell’apprendimento, dove gli studi sulla mente che apprende ci illuminano su quelli che sono i processi che regolano funzioni cognitive fondamentali come l’attenzione, l’apprendimento, la memoria, le dinamiche di gruppo… per non parlare poi del ruolo centrale che psicologia ha nella terapia dei disagi, delle sofferenze, delle patologie umane.

Quindi la psicologia come scienza e il suo utilizzo di strumenti standardizzati ha un ruolo importantissimo nel ridurre la probabilità, oltre che la percentuale, di errori di valutazione.

A proposito di errori di valutazione, con una sorta di “volo” in uno scenario molto particolare come quello geopolitico mondiale, anche qui è possibile avere una serie di input, di spiegazioni dei fenomeni.

Gli errori di valutazione, di inquadramento delle dinamiche e delle situazioni che avvengono nella vita dei singoli o delle collettività possono anche mettere a rischio uno dei valori più importanti veicolati dalla Cultura, ovvero quello della pace.

Proprio del tema pace e delle strategie internazionali nei conflitti si dialogherà a più voci  con ospiti illustri all’interno della prima puntata de “La scienza di eccellenza” del 2023, quella del 20 gennaio alle ore 12 dal titolo “A tirar la bomba comincia tu. La minaccia nucleare al tempo di pandemia e di crisi geopolitica”.

A questo punto è naturale chiedersi: come sviluppare la Cultura?

Ancora una volta suggestione molto importante ci viene offerta dal professor Bauman, il quale afferma che “la vera rivoluzione Culturale è il dialogo; entrare in dialogo significa superare la soglia dello specchio, insegnare ad imparare ad arricchirsi della diversità dell’altro. Nel dialogo nessuno è perdente: ci sono solo vincitori. Il dialogo è pazienza, perseveranza, profondità”.

Parole come queste ci aprono la strada ad una serie di considerazioni pratiche per promuovere dentro di noi quell’attitudine mentale necessaria per nutrire la mente attraverso la  Cultura.

Ecco una serie di indicazioni:

1- Come cantava l’indimenticabile Fabrizio De Andrè: “impara la tua direzione da gente che non ti somiglia”: è importante essere consapevoli che da persone diverse da noi possiamo imparare. La diversità è qualcosa che arricchisce. Quindi apriamoci al confronto.

2- Sogno o son desto? In altre parole chiediamoci sempre se ciò che abbiamo sentito, letto o visto sia davvero chiaro per noi. Porci questo tipo di domande rappresenta un’abitudine che ci aiuta ad avere un controllo sul nostro livello di consapevolezza e che quindi stimola in noi desiderio di approfondimento e di riflessione critica.

3- La sorpresa dello chef: abituiamoci a chiederci quotidianamente che cosa abbiamo imparato in ogni nostra giornata (come se al ristorante dovessimo scoprire il piatto dello chef): che sia una parola nuova, un concetto, un’esperienza… non ha importanza, qualunque cosa sia, è che questa abitudine a riflettere su che cosa abbiamo acquisito è un importante impulso per aprire la mente al flusso delle informazioni in ingresso con atteggiamento, ancora una volta, critico e proattivo, nel senso che ciò influenza ulteriori nostre scelte e decisioni.

4- San Tommaso che non ci crede se non ci mette il naso: mantenere quella dose di  curiosità tipica dei bambini è un altro segreto per coltivare dentro di noi la Cultura.

Essere curiosi e chiedersi sempre il perché diventa un atteggiamento molto utile e fertile per l’arricchimento e l’evoluzione personale.

5- Non cercare il pelo nell’uovo: se da un lato approfondire ciò che si sente o si legge o si vive è importante, è altrettanto vero che bisogna dosare il livello di approfondimento perché talvolta l’eccesso di focalizzazione o di perfezionismo porta a disperdere energie, ad intrappolare o “impantanare” il pensiero e a ritrovarsi con un tempo insufficiente per gestire anche altri contenuti.

6 – “Ahi ahi ahi signora Longari…” con questa frase famosissima di Mike Buongiorno introduco il consiglio di “far fare fitness” alla nostra mente, ovvero allenare il nostro pensiero e il ragionamento anche guardando programmi in cui si gioca con le parole, o con   quiz, rebus o indovinelli… un po’ come quello che succedeva nella celebre trasmissione appunto di Mike Buongiorno “La ruota della fortuna”.

7- Il giro del mondo: ricordarsi che voler conoscere è come fare dei viaggi bellissimi, sicuri, “gratuiti” e soprattutto formidabilmente arricchenti.

Nel ringraziarvi per l’attenzione rinnovo l’invito a seguire la prima puntata del 2023 de “La scienza di eccellenza” (20 gennaio) e a godervi questo anno denso che ci permette di sviluppare il tema della conoscenza, attraverso innumerevoli occasioni di incontro con il sapere, anzi con i saperi.

Ci ritroviamo tra 15 giorni.

CHI E’ DORIANA GALDERISI?

Doriana Galderisi è padovana d’origine e bresciana d’adozione: lavora nel campo della psicologia da più di 27 anni con uno studio in via Foscolo, a Brescia. Esperta in: Psicologia e Psicopatologia del Comportamento Sessuale Tipico e Atipico, Psicologia Criminale Investigativa Forense, Psicologia Giuridica, Psicologia Scolastica, Psicologia dell’Età Evolutiva, Neuropsicologia. Esperta in psicologia dello sport iscritta nell’elenco degli psicologi dello Sport di Giunti Psychometrics e del Centro Mental Training. E’ inoltre autorizzata dall’ASL di Brescia per certificazioni DSA (Disturbi specifici di Apprendimento). E’ iscritta all’Albo dei CTU, all’Albo dei Periti presso il Tribunale Ordinario di Brescia e all’Albo Esperti in Sessuologia Tipica e Atipica Centro “il Ponte” Giunti-Firenze.

LEGGI TUTTE LE PUNTATE DELLA RUBRICA DI DORIANA GALDERISI CLICCANDO SU QUESTO LINK


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Ultimo aggiornamento il 17 Aprile 2024 09:24

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