Sabato si è tenuta l’assemblea costituente del nuovo Pd, che ha approvato, a larga maggioranza, il nuovo Manifesto dei valori. L’assemblea era integrata da un 20% di partecipanti iscritti ai partiti e movimenti che hanno aderito alla fase costituente. Tra questi un centinaio di Articolo Uno, che aveva anche suoi esponenti nel comitato costituente che ha redatto il nuovo Manifesto.
“Decisiva è la fase congressuale che si apre nei circoli il 3 febbraio e si chiuderà con le primarie del 26 – sottolinea il segretario bresciano Paolo Pagani in una nota – La direzione nazionale di Articolo Uno convocata ieri ha deliberato, con solo un voto contrario, la partecipazione al congresso e ha ritenuto di esprimere con convinzione il sostegno alla candidatura di Elly Schlein. Che ci pare possa interpretare al meglio le novità del Manifesto e mettere al centro dell’identità del nuovo PD almeno tre aspetti: la centralità del lavoro e della sua ricomposizione, un nuovo modello di sviluppo ecosostenibile, la necessità di uno stato regolatore e innovatore in economia. Per portare le battaglie della sinistra all’altezza di una riforma di questo capitalismo sempre più predatorio dell’ambiente e autocentrato sul dominio della finanza”.
“Il mio invito, agli iscritti e agli elettori di Articolo Uno di Brescia, ma anche ai tanti che aspirano ad una ricostruzione unitaria della sinistra – aggiunge Pagani – è di sentirsi pienamente partecipi di questa fase politica e, nel massimo di rispetto di tutti e 4 i candidati (che nei primi confronti si stanno dimostrando consapevoli dell’importanza di una discussione franca ma orientata alla costruzione del massimo di unità nel centrosinistra per contrastare questa destra), di aderire ai comitati provinciale e zonali di Elly Schlein. Sono convinto – conclude – che la battaglia regionale e un buon congresso consegneranno alla coalizione di centrosinistra, e alla candidata sindaco Laura Castelletti, un partito democratico più forte e ancora più motivato, affinché si riconfermi il buon governo decennale e in Loggia non siedano quelli che dalla regione poco o nulla hanno fatto per la loro città”.