Piccola guida all’acquisto del vino al supermercato | 🍷🥂 BARBERA & CHAMPAGNE/40

Se il sano, il buono e il giusto sono valori imprescindibili nelle vostre scelte di acquisto non mancate di leggere la breve guida riportata di seguito, che vi aiuterà nella scelta del vino al supermercato.

0
Vini al supermercato, foto di Stedano Bergomi

di Stefano Bergomi* ([email protected]) – Giornali, televisione e siti internet ce lo ricordano continuamente, il periodo storico che stiamo vivendo si trova in una fase congiunturale non favorevole, come fossimo affacciati su un burrone, in bilico sopra recessione e crisi.

Per il consumatore finale è quindi indispensabile fare di conto ed attuare buone politiche di economia domestica provando, dove possibile, a risparmiare, in attesa di tempi migliori.

A questa regola non può fare eccezione nemmeno l’acquisto del vino.

Nell’ottica di ampliare le fonti di approvvigionamento, oltre a enoteche e siti specializzati on-line è possibile pensare di soddisfare le proprie esigenze anche tra gli scaffali dei supermercati.

Anzi, è pensiero diffuso tra i più la possibilità che il vero “affare” possa essere fatto attraverso l’acquisto direttamente nella GDO (grande distribuzione organizzata), con prezzi bassi sfruttando le economie di scala indotte dai grandi quantitativi e le offerte mirate dei punti vendita, alla disperata ricerca di acquisire nuova clientela.

Tuttavia, se il sano, il buono e il giusto sono valori imprescindibili nelle vostre scelte di acquisto non mancate di leggere la breve guida riportata di seguito, che vi aiuterà nella scelta del vino al supermercato.

Cosa scegliere

  1. Il supermercato

Valutate con attenzione il supermercato nel quale recarvi. L’offerta è ampia, ma con visibili diversità in merito a opportunità di scelta, qualità e prezzo. In funzione di tali aspetti meglio privilegiare la grande distribuzione, con piattaforme logistiche organizzate di acquisto e gestione dei prodotti beverage, piuttosto che catene di discount. Solitamente buona la selezione riscontrabile nei punti vendita delle insegne Esselunga, Coop, Conad, Italmark, Bennet, Rossetto, Tosano.

  1. La fascia di prezzo

Meglio stare alla larga da eccessivi e vistosi sconti. Il rischio concreto è di incorrere in svendite per prodotti che rappresentano fondi di magazzino. È quindi sconsigliato scendere sotto la soglia di 5/6 euro per bottiglie da 0,75 litri, un limite da considerarsi come importo minimo per assicurare la qualità del prodotto base (l’uva) e una minima remunerazione ai diversi attori coinvolti nella filiera produttiva.

Allo stesso tempo, se siete alla ricerca di un vino particolare, diciamo nella fascia oltre i 25/30 euro, è bene valutare l’opportunità di acquisto in un negozio specializzato. Lo stesso potrà offrire maggiori garanzie rispetto ad effettiva qualità, corretta conservazione e consulenza specializzata nel consiglio di acquisto.

  1. Il produttore

Banalmente, chi ci mette la faccia vuole evitare brutte figure. In conseguenza, è opportuno scegliere etichette dove vengono riportate indicazioni come “prodotto e imbottigliato da”, “imbottigliato all’origine da” e in bella mostra la ragione sociale e l’indirizzo dell’azienda produttrice. In tale modo si è certi che la produzione sia stata eseguita integralmente da un’unica entità, dal vigneto all’imbottigliamento finale.

Di contro, bottiglie riportanti la sola indicazione di un codice identificativo con la sigla ICQRF (Ispettorato Centrale Qualità e Repressione Frodi) rappresentano solitamente il risultato della produzione eseguita da grandi imbottigliatori, probabilmente mescolando varie partite di vino, magari ottenuto a prezzo di stock in conseguenza dell’acquisto di grandi quantitativi.

  1. La certificazione

Privilegiate le bottiglie con indicazione DOC (Denominazione di Origine Controllata) e DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), ovvero DOP (Denominazione di Origine Protetta) nella nomenclatura della nuova disciplina europea. In subordine, è possibile tenere in considerazione anche vini con indicazione IGT (Indicazione Geografica Tipica), IGP (Indicazione Geografica Protetta) nella nuova nomenclatura.

Nella piramide della qualità del vino gli IGT si collocano ad un gradino inferiore di DOC/DOCG, ma comunque sopra i VDT (vino da tavola).

Le indicate attribuzioni garantiscono l’assoggettamento a regimi produttivi di qualità, attraverso l’applicazione di specifici disciplinari, e l’azione di tutela del consumatore condotta dai consorzi di produzione.

  1. Vini del “territorio”

L’acquisto di prodotti “locali” può assicurare prezzi interessanti vista la bassa incidenza del fattore logistica. Diverse catene della GDO inoltre attuano specifici programmi di valorizzazione dei prodotti nei relativi territori di insediamento.

In linea generale, non è consigliabile puntare su etichette estere. Per queste l’incidenza del costo di trasporto sarà maggiore, quindi a parità di budget d’acquisto sarà più difficile sperare nell’effettiva qualità del prodotto. Inoltre, il desiderio di sperimentare qualcosa di nuovo meriterebbe un accostamento partendo da un gradino superiore rispetto all’ “entry level”.

Di seguito una selezione di alcune etichette reperibili nella grande distribuzione con un ottimo rapporto di qualità/prezzo.

Vino rosso: Piccini “Collezione Oro” DOCG Chianti Riserva

Predominante sangiovese di Toscana, corroborato da un po’ di cabernet sauvignon. Le uve sono vinificate separatamente, con una buona macerazione sulle bucce per estrarre tannino e colore. Affinamento di 9 mesi in legno, 70% in grandi tini di rovere e 30% in barrique. Nel bicchiere è vestito di un bel rosso rubino, luminoso, mentre al naso colpisce per un inteso bouquet fruttato, ma anche sentori di vaniglia e spezie in sottofondo. In bocca si avverte subito un tannino morbido, anche con inaspettata persistenza.

foto di Stedano Bergomi

Vino bianco: Pinot nero Oltrepò Pavese DOC Cantine Giorgi

Vino frizzante fatto di pinot nero vinificato in bianco. L’eleganza costituisce la sua cifra stilistica, già a partire dalla scelta della bottiglia, l’affusolata renana. Alla vista paglierino con evidenti riflessi verdolini di gioventù, con perlage mediamente fine e persistente. Fragrante al naso, in evidenza note di mela e pesca bianca. In bocca si presenta con buona acidità, anche sapido, dalla struttura esile ma dalla beva invitante e scorrevole.

foto di Stedano Bergomi

Bollicine: Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Extra dry La Gioiosa

Prosecco dall’invidiabile facilità di beva. Con la sua bollicina morbida conquista per freschezza e armoniosa eleganza, incentrata sulla fragranza del frutto. Si fa ricordare per l’intensità al naso, soprattutto di mela golden, e note floreali di contorno.

foto di Stedano Bergomi

* Sommelier per passione

LEGGI LE PUNTATE PRECEDENTI DELLA RUBRICA CLICCANDO QUI

>>> Clicca qui e ricevi direttamente sul cellulare le news più importanti di Brescia e provincia e le informazioni di servizio (incidenti, allerte sanitarie, traffico e altre informazioni utili) iscrivendoti al nostro canale Telegram <<<

>>> Clicca qui e iscriviti alla nostra newsletter: ogni giorno, dalle 4 di mattina, una e-mail con le ultime notizie pubblicate su Brescia e provincia <<<

NOTIZIE IMPORTANTI SUL CORONAVIRUS

🔴 CORONAVIRUS, LA MAPPA DEL CONTAGIO NEL BRESCIANO
🔴🔴🔴 QUI TUTTE LE NOTIZIE PUBBLICATE DA BSNEWS.IT SUL CORONAVIRUS

 

La newsletter di BsNews prevede l'invio di notizie su Brescia e provincia, sulle attività del sito e sui partner. Manteniamo i tuoi dati privati e li condividiamo solo con terze parti necessarie per l'erogazione dei servizi. Per maggiori informazioni, consulta la nostra Privacy Policy, che trovi in fondo alla home page.

Lascia una risposta (la prima volta la redazione deve accettarla)

Per favore lascia il tuo commento
Per favore inserisci qui il tuo nome