“Stazione e treni: pessimo biglietto da visita per Brescia Capitale”

"La novità più sorprendente in negativo è quella che tutte le Frecce Rosse della linea Milano Brescia Venezia post Covid che una volta erano operati dai nuovi ETR 1000 (classe 2013) oggi sono invece operati dai vecchi ETR 700 (classe 2004) fino a poco tempo fa utilizzati come Frecce Argento su linee non ad alta velocità"

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Treni, foto d'archivio
Treni, foto d'archivio

La situazione della stazione e dei trasporti su rotaia nel Bresciano non è un bel biglietto da visita per Brescia Capitale. A dirlo, in una nota, è Dario Balotta, responsabile di Legambiente Basso Sebino e referente mobilità e trasporti Europa Verde.

“In occasione dell’anno che vede Bergamo e Brescia condividere il titolo di Capitale Italiana della Cultura – si legge in una nota – Gruppo Brescia Mobilità e Atb Bergamo hanno messo a punto una promozione turistica: un biglietto integrato che permette di muoversi nelle due città e di visitarne i principali musei cittadini. Finisce qui però la promozione per l’uso dei trasporti sostenibili.

“Le recenti ‘inaugurazioni’ nella stazione di Brescia – continua il testo – sono stati pompose, non altrettanto la gestione dei nuovi servizi. E’ il caso soffitti del nuovo sottopassaggio sono già ammalorati e con infiltrazioni d’acqua. La sala Club Frecciarossa, riaperta solo ora dopo la chiusura di tre anni, o dei nuovi sottopassi con 16 nuovissimi ascensori che funzionano a singhiozzo, provocando disagi a disabili, accompagnatori e turisti.Per molto tempo sono stati tre gli ascensori guasti, due ai binari 10/11 dell’alta velocità ed uno ai binari 15/16 che porta al marciapiede delle linee Parma e Cremona. Normalmente, fanno sapere gli addetti di stazione, le squadre di manutenzione di RFI intervengono da Milano dopo 10/15 giorni dalla segnalazione. Per limitare i disagi, i ferrovieri,  spostano i binari di arrivo e partenza dei treni dove gli ascensori non sono guasti. Ciò causa ritardi alla già non brillante circolazione dei treni. Tutte guaste nelle stazioni della provincia di Brescia, città compresa, le macchinette che servono per attivare le tessere per i pendolari e ricaricare gli abbonamenti, un ulteriore disagio che si aggiunge ai ritardi quotidiani”.

“La novità più sorprendente in negativo – incalza l’esponente verde – è quella che tutte le Frecce Rosse della linea Milano Brescia Venezia post Covid che una volta erano operati dai nuovi ETR 1000 (classe 2013) oggi sono invece operati dai vecchi ETR 700 (classe 2004) fino a poco tempo fa utilizzati come Frecce Argento su linee non ad alta velocità. Comprati dalle ferrovie belghe ed olandesi. Nel 2007 dopo qualche anno di utilizzo questi treni sono stati rivenduti alle ferrovie italiane. La differenza con gli etr 1000 non sta solo nella minore velocità l’ ETR700 raggiunge la velocità massima di 240 km/h contro i 300 km/h del etr 1000 ma soprattutto si vede a bordo del treno. Gli spazi comuni e la vettura ristoro sono insufficienti. La maggiore carenza dipende dal fatto che su 8 vetture ci sono solo 5 bagni mentre sulle stesse 8 vetture dell’ETR 1000 ce ne sono 13 (8 in più). Col pieno carico di passeggeri l’ETR 700 dispone di un bagno ogni 99 passeggeri mentre il 1000 di un bagno ogni 35 passeggeri. Niente paura i nuovi treni 1000 sono al lavoro ma non in Italia in Spagna e Francia dove TRENITALIA ha investito il denaro dei contribuenti italiani per entrare e  competere sul mercato libero  dell’alta velocità Barcellona e Madrid e tra Milano e Parigi. Con i soldi dei contribuenti italiani – chiosa – si aumenta il benessere dei passeggeri francesi e spagnoli e quando c’è una occasione per le FS di dare il meglio la perde”.


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