LA BIBLIOTECA QUERINIANA
La biblioteca prende il nome dal vescovo Angelo Maria Querini che, tra il 1746 ed il 1749, la fece erigere nel complesso del Palazzo Vescovile di Brescia affidandone il progetto all’architetto Giovan Battista Marchetti. Successivamente venne donata all’amministrazione cittadina e, nel 1750 venne aperta al pubblico, diventando in tal modo una delle prime biblioteche pubbliche della Lombardia.
E’ costituita da due corpi di fabbrica adiacenti:
la monumentale ala settecentesca che comprende le quattro salette e il salone di lettura, lo scalone d’accesso e l’atrio storico. In questo spazio gli affreschi dell’Albrizzi e dello Scotti e il busto del Querini scolpito da A. Callegari celebrano la vita e le gesta del fondatore della biblioteca come da tradizione delle biblioteche italiane del Settecento. Callegari, insieme con Ferretti, è anche autore delle statue del coronamento marmoreo che sovrasta copertura esterna del salone.
Nella parte ottocentesca, rimodernata con l’intervento di ristrutturazione della fine degli anni ’90 del Novecento, hanno sede la sala di distribuzione dei materiali, la sala cataloghi e informazioni bibliografiche, i depositi e alcuni uffici.
Nel 1797 viene dichiarata Biblioteca nazionale dal Governo provvisorio della Repubblica Cisalpina. Negli anni immediatamente successivi vi confluiscono numerosi fondi delle biblioteche delle congregazioni religiose soppresse.
Fin dalla sua istituzione la Queriniana è sempre stata un punto di riferimento per gli studiosi sia per la consistenza sia per la qualità delle raccolte librarie qui conservate.
La Biblioteca Queriniana svolge anche la funzione di biblioteca moderna e, in quanto biblioteca capoluogo di provincia, è depositaria di un esemplare di ogni documento pubblicato nella provincia di Brescia. Il patrimonio della biblioteca comprende, fra l’altro, un’interessante sezione storica dedicata al Risorgimento, una ricca sezione artistica e una di studi locali.
Con i suoi fondi rappresenta la memoria documentale della cultura, della storia, dell’arte e delle tradizioni bresciane.
ll Fondo moderno comprende oltre 451.000 documenti; sono disponibili opere fondamentali di tutte le discipline, con particolare attenzione alle materie umanistiche. I servizi della Biblioteca Queriniana sono prevalentemente rivolti ad utenti adulti; la gestione del patrimonio di libri per bambini e ragazzi è affidata alle biblioteche decentrate.
Dal 1995 i periodici sono stati spostati in Emeroteca, che ha sede nel complesso del Broletto di fronte alla sede storica della Biblioteca. Qui sono inoltre disponibili una Emeroteca di attualità riservata alla lettura di quotidiani e riviste, una Sala con il servizio di navigazione in Internet e una Mediateca.
La Biblioteca Queriniana è centro sistema per otto biblioteche decentrate (Casazza, Prealpino, Viale Caduti del lavoro, Sereno, S. Polo, Torrelunga, Parco Gallo e Buffalora) e la Biblioteca del Museo di Scienze.
Il fondo antico
La parte del patrimonio, conosciuta convenzionalmente come “Fondo antico”, comprende una ricca collezione di manoscritti miniati, antiche pergamene, manoscritti musicali, incunaboli, cinquecentine e un’eterogenea raccolta di documenti a stampa.
La raccolta del Fondo Antico nasce da un nucleo originario costituito dalla biblioteca privata del cardinal Querini. Nel corso del tempo la raccolta si è accresciuta per effetto delle soppressioni degli ordini e degli enti religiosi ed ecclesiastici e attraverso eredità, lasciti testamentari e donazioni tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, (ricordiamo Martinengo da Barco, Carboni, Lechi, Dandolo, Gussago-Ducos, Di Rosa, Zanardelli, Fe’ d’Ostiani, più recentemente le biblioteche private di due storici locali Don Alessandro Sina e Mons. Paolo Guerrini, ecc…).
Comprende una ricca collezione di circa 2.250 manoscritti, 1.620 antiche pergamene, 1.107 manoscritti musicali, 4.723 autografi (per un totale di circa 9.700 documenti manoscritti) e 135.000 documenti a stampa (tra cui 1.158 incunaboli e 8.386 cinquecentine).
La raccolta è costituita da:
• manoscritti antichi, quasi tutti latini e italiani, in parte riccamente miniati. Sono degni di particolare menzione i codici in pergamena come l’Evangeliario purpureo del VI secolo, le Concordanze evangeliche di Eusebio dell’XI secolo, i Frammenti di S. Cipriano del VI secolo, un Salterio inglese miniato del XIV secolo, un Evangelario greco del X secolo, nonché una raccolta di fascicoli del Corano risalenti al XV secolo;
• collezione degli Autografi iniziata alla fine dell’Ottocento e arricchita successivamente con materiali provenienti dal Museo del Risorgimento. All’interno della collezione si trovano numerose lettere provenienti dai carteggi di personalità di rilievo sia per la storia locale che per quella nazionale;
• manoscritti musicali dei fondi Quaranta e Pasini;
• manoscritti riguardanti la storia di Brescia e della provincia (fondi Di Rosa, Odorici, Guerrini, Sina, ecc. );
• raccolte significative come i legati Martinengo, Ducos-Gussago, Scovolo, Zanardelli;
• fondo cartografico formato da carte geografiche, mappe e carte di città (in particolare Brescia e provincia);
• collezione degli incunaboli e delle cinquecentine, specialmente bresciane e benacensi, di cui alcune in esemplare unico conosciuto.
Si ricordano in particolare la Divina Commedia del Bonini con xilografie a piena pagina, il Burato o Libro dei recami del Paganini, l’edizione principe riccamente miniata del Canzoniere del Petrarca.
Dopo il lascito del fondatore, il patrimonio della Sezione manoscritti, così come la raccolta libraria, si è accresciuto, con acquisti sporadici, lasciti e donazioni di privati e alienazioni di biblioteche religiose. Da segnalare l’Epistolario del Querini in 18 volumi che rappresenta un utile strumento per la ricostruzione delle raccolte queriniane e un’importante testimonianza delle attività culturali e religiose del cardinale. http://www.comune.brescia.it/biblioteche